indagine sulla mediazione culturale in italia - Integrazione Migranti
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Il focus group come metodologia di ricerca 1.1 La scelta del focus group A 148 C A P I T O L O P R I M O ttraverso la conduzione del focus group il team di ricerca si proponeva, innanzitutto, di approfondire concetti, significati e rappresentazioni della mediazione culturale dal punto di vista di quanti svolgono direttamente questa professione. La terza sezione del questionario, infatti, ha permesso di raccogliere dati sull’impiego di tale figura da parte degli enti attuatori dei servizi di mediazione, ma per come è stata strutturata risente di una carenza di fondo, legata alla prospettiva di osservazione: i dati non lasciano emergere “il punto di vista” dei mediatori. Si è scelto così di aggiungere alle fasi previste per la ricerca un ultimo momento, ricapitolativo e al tempo stesso dialogico, che permettesse di riflettere su alcuni nodi critici in maniera responsiva, ascoltando cioè le “voci in campo”, i diretti interessati. Al focus hanno partecipato cinque mediatrici culturali operanti nel Comune di Roma. Per motivi di rispetto della privacy, non saranno rivelati né il nome né le strutture di appartenenza delle partecipanti. Si tratta comunque di un gruppo composto da straniere provenienti dai seguenti paesi di origine: Libano, Albania, Camerun, Costa Rica, Perù. Tutte le partecipanti hanno avuto esperienze plurime nel campo della mediazione, lavorando in diversi settori di intervento (sanitario, scolastico, giuridico, ecc.) e sono state contattate in qualità di “testimoni privilegiate”.
In linea con le finalità di fondo del focus, l’incontro non è stato strutturato in modo da ricostruire una fotografia, più o meno dettagliata, delle esperienze vissute dalle partecipanti nel corso della propria attività professionale né come modalità per raccogliere opinioni sul servizio da esse svolto presso gli enti di appartenenza. L’idea piuttosto era quella di riflettere, assieme ad un gruppo di “esperte”, su quello che la mediazione rappresenta oggi in Italia, quali sono i nodi problematici più rilevanti e le aspettative per il futuro. L’incontro è stato suddiviso in quattro momenti: 1. una fase di preliminari in cui è stato avviato il focus: dopo aver brevemente descritto le linee guida dell’indagine e presentato il team di ricerca e i contenuti chiave della discussione, a ciascuna partecipante è stato chiesto di presentarsi descrivendo sinteticamente la il proprio profilo (paese di origine, periodo di permanenza in Italia, anni di attività nel campo della mediazione, settori di intervento, ecc); 2. una seconda fase di introduzione in cui le mediatrici sono state invitate a raccontare un’esperienza di mediazione ritenuta particolarmente positiva, con la finalità di creare un clima di famigliarità nel gruppo, in altri termini di “scaldare l’atmosfera”, e al contempo di introdurre il tema oggetto di discussione; 3. una terza fase di lavoro su casi, in cui il gruppo delle partecipanti è stato suddito in due sotto-insiemi, a cui è stato chiesto di leggere e lavorare su uno dei due casi appositamente costruiti dal team di ricerca (le storie di Jario e di Abamel sono riportate negli allegati). Lo scopo di questa terza fase è stato quello di esemplificare alcune situazioni estreme connesse al rapporto che si crea tra utenti e mediatori, in modo da riflettere su due problematiche chiave: tensione tra appartenenza a una determinata cultura e capacità di interpretarne tutti gli aspetti, espressioni, derivazioni; pericolo che l’intervento del mediatore finisca per deresponsabilizzare l’utente straniero o le stesse istituzioni. 4. infine, la quarta fase di conclusione e sintesi, in cui, a gruppi riuniti, si è cercato di trarre le fila dei due percorsi proposti: ciascun gruppo ha esposto gli esiti della discussione ragionando sui casi analizzati assieme al team di ricerca. Prima di entrare nel dettaglio degli esiti del focus, saranno di seguito analizzate le caratteristiche chiave di tale metodologia di ricerca 1.2 Definizione di cos’è il focus group L A FIGURA DEL MEDIATORE CULTURALE Il focus group è una tecnica di rilevazione per la ricerca sociale basata sulla 149
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Il focus group come<br />
metodologia di ricerca<br />
1.1 La scelta del focus group<br />
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C A P I T O L O P R I M O<br />
ttraverso la conduzione del focus group il team di ricerca si proponeva,<br />
<strong>in</strong>nanzitutto, di approfondire concetti, significati e rappresentazioni della<br />
<strong>mediazione</strong> <strong>culturale</strong> dal punto di vista di quanti svolgono direttamente<br />
questa professione. La terza sezione del questionario, <strong>in</strong>fatti, ha permesso<br />
di raccogliere dati sull’impiego di tale figura da parte degli enti attuatori<br />
dei servizi di <strong>mediazione</strong>, ma per come è stata strutturata risente di una<br />
carenza di fondo, legata alla prospettiva di osservazione: i dati non lasciano<br />
emergere “il punto di vista” dei mediatori.<br />
Si è scelto così di aggiungere alle fasi previste per la ricerca un ultimo<br />
momento, ricapitolativo e al tempo stesso dialogico, che permettesse<br />
di riflettere su alcuni nodi critici <strong>in</strong> maniera responsiva, ascoltando cioè le<br />
“voci <strong>in</strong> campo”, i diretti <strong>in</strong>teressati.<br />
Al focus hanno partecipato c<strong>in</strong>que mediatrici culturali operanti nel<br />
Comune di Roma. Per motivi di rispetto della privacy, non saranno rivelati<br />
né il nome né le strutture di appartenenza delle partecipanti. Si tratta<br />
comunque di un gruppo composto da straniere provenienti dai seguenti<br />
paesi di orig<strong>in</strong>e: Libano, Albania, Camerun, Costa Rica, Perù. Tutte le partecipanti<br />
hanno avuto esperienze plurime nel campo della <strong>mediazione</strong>,<br />
lavorando <strong>in</strong> diversi settori di <strong>in</strong>tervento (sanitario, scolastico, giuridico,<br />
ecc.) e sono state contattate <strong>in</strong> qualità di “testimoni privilegiate”.