indagine sulla mediazione culturale in italia - Integrazione Migranti
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INDAGINE SULLA MEDIAZIONE CULTURALE IN ITALIA poter operare anche in settori istituzionali molto diversi tra loro, ma se ciò può rafforzare le loro competenze trasversali (relative appunto alla mediazione tout court), essi non possono non risentirne in termini di preparazione poco specifica sui servizi e sugli ambiti istituzionali in cui operano. In altre parole, non possono acquisire facilmente quel bagaglio di informazioni e conoscenze, anche di carattere empirico, che è proprio invece di chi, lavorando continuativamente in un determinato settore professionale, ha l’opportunità di specializzarsi. D’altro canto nel corso dell’indagine è capitato spesso di incontrare organismi (associazioni, cooperative) che hanno una propria “banca dati” di mediatori, e che li inviano ai servizi ogni volta che questi ne fanno richiesta, anche per interventi molto circoscritti. Ecco perché si assiste alla rotazione di mediatori all’interno dei servizi, dato sottolineato anche nel focus group (cfr. cap.). Ma la tabella n° 44 può essere analizzata anche da un altro punto di vista. Se consideriamo infatti le percentuali più alte dei mediatori per ciascuna tipologia di servizio, ci accorgiamo che le principali sono “accompagnamento alla conoscenza e alla fruizione dei servizi” (89,3%), “sostegno agli operatori degli uffici pubblici” (86,8%), “interpretariato” (70,8%) ed “informazione sui diritti dei cittadini” (68,3%). Una lettura possibile di queste informazioni è che le attività dei mediatori si stiano addensando nelle fasi iniziali del processo di integrazione, laddove si realizzano i primi contatti (o quelli più basilari) tra i servizi ed utenti immigrati. E se così fosse, stupirebbe meno che le “competenze” principali dei mediatori siano quelle linguistiche (tabella n°44) e che tra le loro funzioni prioritarie troviamo la categoria “interpretariato/traduzione” (tabella n°44). La bassa percentuale relativa alla tipologia “servizi di prima accoglienza per immigrati” non sembra convalidare però questa conclusione, ma forse essa è stata intesa dai compilatori del questionario nel senso tecnico del termine, ovvero come una tipologia di servizi che ha formalmente questa dicitura. Bisogna anche aggiungere che gli organismi attuatori sono generalmente attrezzati per operare in più settori istituzionali e per realizzare una vasta gamma di azioni che ricoprono le diverse fasi del percorso di integrazione. Gli obiettivi che espongono, come abbiamo visto prima, sono ampi ed ambiziosi. Questo vuol dire che se la “prima accoglienza” rappresenta solamente uno degli spazi d’azione di un organismo, è probabile che non lo segnali come il principale, anche perché altre tipologie, come ad esempio l’“accompagnamento alla conoscenza e alla fruizione dei servizi”, possono ritrarre meglio l’identità di quell’organismo proprio per il loro carattere più inclusivo. 144
M APPATURA DELLE ESPERIENZE DI MEDIAZIONE CULTURALE IN I TALIA Ciononostante, e se si fa eccezione del mondo educativo (che merita un’attenzione a parte, anche per la specificità del target), si deve rilevare che ambiti più strutturali quali ”orientamento al lavoro” e “sostegno familiare” si trovano nelle posizioni inferiori della tabella n° 44 (rispettivamente il 30,9% e il 37,4), e questo può far pensare che la mediazione sia ancora poco sviluppata in tali contesti o che per essi sia più difficile raggiungere gli utenti stranieri. Tab. 45 Funzioni svolte per area di intervento principale Interpretariato/ traduzione Informazione Orientamento Promozione cultura d'origine Personale di supporto senza funzioni specifiche organizzazione corsi Servizi sanitari 26 18 10 15 1 4 3 4 Servizi educativo/scolastici 37 31 20 23 18 7 23 12 Servizi sociali 54 60 40 27 4 6 6 9 Area penale 12 11 1 7 2 1 0 1 Area aziendale 1 4 1 1 0 0 1 0 Altro 13 15 8 2 4 3 1 3 2.3.5. Retribuzione La media della retribuzione oraria dei mediatori nella maggior parte dei casi (80,3%) oscilla tra i 10 e i 33 euro, mentre è molto bassa la percentuale di quanti hanno un compenso superiore ai 33 euro (5,7%). I volontari, rappresentati probabilmente dalla categoria “nessuna retribuzione”, sono scarsi, raggiungendo appena il 2,8% del totale, Tuttavia bisogna richiamare l’attenzione sul fatto che solo in 176 casi, sui 248 registrati, è stata data una risposta a questa domanda. Poiché il Tab. 46 Fasce di pagamento n° % Nessuna retribuzione 5 2,8% Meno di 10 € 20 11,3% Da 10 a 15 € 64 36,2% Da 16 a 33 € 78 44,1% Da 33 a 50 € 9 5,1% Piu di 50 € 1 0,6% Totale 176 100% Accompagnamento Altro questionario doveva essere compilato dagli organismi attuatori, non si spiega come possano non avere informazioni precise sui parametri retributivi dei mediatori da essi impiegati Leggermente superiore è invece il numero dei casi che risponde alla 145
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Ciononostante, e se si fa eccezione del mondo educativo (che merita un’attenzione<br />
a parte, anche per la specificità del target), si deve rilevare che ambiti più<br />
strutturali quali ”orientamento al lavoro” e “sostegno familiare” si trovano nelle<br />
posizioni <strong>in</strong>feriori della tabella n° 44 (rispettivamente il 30,9% e il 37,4), e questo<br />
può far pensare che la <strong>mediazione</strong> sia ancora poco sviluppata <strong>in</strong> tali contesti o che<br />
per essi sia più difficile raggiungere gli utenti stranieri.<br />
Tab. 45 Funzioni svolte per area di <strong>in</strong>tervento pr<strong>in</strong>cipale<br />
Interpretariato/<br />
traduzione<br />
Informazione<br />
Orientamento<br />
Promozione<br />
cultura d'orig<strong>in</strong>e<br />
Personale di<br />
supporto senza<br />
funzioni<br />
specifiche<br />
organizzazione<br />
corsi<br />
Servizi sanitari 26 18 10 15 1 4 3 4<br />
Servizi educativo/scolastici 37 31 20 23 18 7 23 12<br />
Servizi sociali 54 60 40 27 4 6 6 9<br />
Area penale 12 11 1 7 2 1 0 1<br />
Area aziendale 1 4 1 1 0 0 1 0<br />
Altro 13 15 8 2 4 3 1 3<br />
2.3.5. Retribuzione<br />
La media della retribuzione oraria dei mediatori nella maggior parte dei casi<br />
(80,3%) oscilla tra i 10 e i 33 euro, mentre è molto bassa la percentuale di quanti<br />
hanno un compenso superiore ai 33 euro (5,7%). I volontari, rappresentati probabilmente<br />
dalla categoria “nessuna retribuzione”, sono scarsi, raggiungendo appena<br />
il 2,8% del totale, Tuttavia bisogna richiamare l’attenzione sul fatto che solo <strong>in</strong><br />
176 casi, sui 248 registrati, è stata data una risposta a questa domanda. Poiché il<br />
Tab. 46 Fasce di pagamento<br />
n° %<br />
Nessuna retribuzione 5 2,8%<br />
Meno di 10 € 20 11,3%<br />
Da 10 a 15 € 64 36,2%<br />
Da 16 a 33 € 78 44,1%<br />
Da 33 a 50 € 9 5,1%<br />
Piu di 50 € 1 0,6%<br />
Totale 176 100%<br />
Accompagnamento<br />
Altro<br />
questionario doveva essere compilato<br />
dagli organismi attuatori,<br />
non si spiega come possano non<br />
avere <strong>in</strong>formazioni precise sui<br />
parametri retributivi dei mediatori<br />
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