indagine sulla mediazione culturale in italia - Integrazione Migranti
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INDAGINE SULLA MEDIAZIONE CULTURALE IN ITALIA 2.3. I mediatori L’indagine nazionale non aveva tra le sue priorità centrali l’analisi approfondita della figura del mediatore, bensì la natura e gli elementi distintivi dei servizi di mediazione. Tuttavia nel questionario sono state inserite alcune domande relative ai mediatori in modo da poter caratterizzare, sia pure in termini generali, la realtà attuale di coloro che esercitano questa professione. Nella disamina delle risposte affiora però, come primo elemento, un’incoerenza. Il numero totale dei mediatori, infatti, spesso differisce da una risposta all’altra fornita da un medesimo organismo. Ecco perché nelle tabelle che seguono troviamo cifre che oscillano tra 2621 e 1835 mediatori. Per altri quesiti, ancora, gli organismi attuatori sembrano avere solamente dati parziali. Per esempio la nazionalità dei mediatori non viene precisata in un numero molto elevato di casi (cfr. tabella n° ). Ciò senza dubbio è dovuto ad una circostanza molto peculiare: la rotazione dei mediatori all’interno dei servizi. Sebbene non si abbiano dati al riguardo, nella fase di individuazione delle strutture e dei servizi di mediazione si è notato spesso che i mediatori offrono prestazioni limitate nel tempo e in più servizi. In sostanza, in una percentuale importante di casi il mediatore non è assimilabile ad un operatore che lavora stabilmente in un’istituzione o in un servizio. Spesso si tratta invece di interventi occasionali, o di breve durata e in cui, come si diceva, si ricorre abitualmente all’avvicendamento dei mediatori. Questa osservazione si basa anche sulle informazioni comunicate dai mediatori che hanno partecipato al focus group, ognuno dei quali aveva lavorato in diversi ambiti (questura, scuola, URP, ecc.), senza specializzazione alcuna. È probabile che il carattere ancora circostanziale delle esperienze di mediazione, che prendono molte volte la forma di progetto, e non di servizio inserito saldamente in un sistema di servizi, influisca sulla precarietà e la mobilità dei mediatori. 2.3.1. Nazionalità ed area di provenienza La cifra più attendibile riguardo al numero dei mediatori è evidenziata dall’analisi delle risposte fornite alla domanda sul genere e la nazionalità (tabella n° 35): 2097 persone, con una presenza femminile fortemente maggioritaria (68,4%). In termini percentuali, può sorprendere che la nazionalità più rappresentata sia la italiana (14,9%). La forte consistenza numerica dei mediatori italiani giustificherebbe un’analisi comparativa dei mediatori italiani e stranieri finalizzata a comprendere in che modo e in che misura incide sulla qualità della mediazione il fattore “nazionale”, anche in considerazione del fatto che vi sono diverse correnti 136
di pensiero rispetto alla necessità che il mediatore debba essere o no uno straniero. Tab. 35 Genere mediatori n° % Uomini 663 31,6% Donne 1434 68,4% Totale 2097 100,0% M APPATURA DELLE ESPERIENZE DI MEDIAZIONE CULTURALE IN I TALIA Tra i gruppi nazionali, dopo l’Italia, seguono l’Albania, il Marocco, la Cina e la Romania, come si può osservare nella tabella n° 36, nella quale abbiamo riportato solo le cinque nazionalità principali. É da notare che questa graduatoria delle nazionalità ricalca quella dei gruppi immigrati in Italia. Solo le Filippine, infatti, che costituiscono la quarta nazionalità più numerosa tra gli immigrati, non sono presenti in questa graduatoria, trovandosi in decima posizione tra le nazionalità di origine dei mediatori. Tab. 36 Principali gruppi nazionali di provenienza dei mediatori* nazionalità Uomini Donne Totale n° % n° % n° % Italia 54 10,7% 185 15 % 239 13,8% Albania 52 10,3% 158 12,9% 210 12,1% Marocco 64 12,7% 93 7,6% 157 9 % Cina 13 2,6% 78 6,3% 91 5,2% Romania 8 1,6% 55 4,5% 63 3,6% * Percentuali relative al totale delle nazionalità indicate Rispetto alle macroaree di provenienza dei mediatori, la tabella n° 37 mostra come la maggior parte dei mediatori sia di origine africana ed europea orientale. Molto nutrito è anche il gruppo di mediatori latinoamericani, asiatici e dell’area mediorientale (in quest’ultima sono stati considerati anche i mediatori turchi, arabi, iraniani ed irakeni). Rispetto ai mediatori di nazionalità, dovrebbe trattarsi di kurdi. Colpisce invece il fatto che tra i Rom compaiano solo 6 mediatori. Ciò potrebbe far supporre che la mediazione non è particolarmente sviluppata in questo settore, oppure che vi è una maggiore concentrazione di mediatori italiani tra i Rom. Il totale dei mediatori proviene da 94 nazionalità differenti. In alcuni casi le 137
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INDAGINE SULLA MEDIAZIONE CULTURALE IN ITALIA<br />
2.3. I mediatori<br />
L’<strong><strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e</strong> nazionale non aveva tra le sue priorità centrali l’analisi approfondita<br />
della figura del mediatore, bensì la natura e gli elementi dist<strong>in</strong>tivi dei servizi di<br />
<strong>mediazione</strong>. Tuttavia nel questionario sono state <strong>in</strong>serite alcune domande relative<br />
ai mediatori <strong>in</strong> modo da poter caratterizzare, sia pure <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i generali, la realtà<br />
attuale di coloro che esercitano questa professione.<br />
Nella disam<strong>in</strong>a delle risposte affiora però, come primo elemento, un’<strong>in</strong>coerenza.<br />
Il numero totale dei mediatori, <strong>in</strong>fatti, spesso differisce da una risposta<br />
all’altra fornita da un medesimo organismo. Ecco perché nelle tabelle che seguono<br />
troviamo cifre che oscillano tra 2621 e 1835 mediatori. Per altri quesiti, ancora, gli<br />
organismi attuatori sembrano avere solamente dati parziali. Per esempio la nazionalità<br />
dei mediatori non viene precisata <strong>in</strong> un numero molto elevato di casi (cfr.<br />
tabella n° ). Ciò senza dubbio è dovuto ad una circostanza molto peculiare: la rotazione<br />
dei mediatori all’<strong>in</strong>terno dei servizi. Sebbene non si abbiano dati al riguardo,<br />
nella fase di <strong>in</strong>dividuazione delle strutture e dei servizi di <strong>mediazione</strong> si è notato<br />
spesso che i mediatori offrono prestazioni limitate nel tempo e <strong>in</strong> più servizi. In<br />
sostanza, <strong>in</strong> una percentuale importante di casi il mediatore non è assimilabile ad<br />
un operatore che lavora stabilmente <strong>in</strong> un’istituzione o <strong>in</strong> un servizio. Spesso si<br />
tratta <strong>in</strong>vece di <strong>in</strong>terventi occasionali, o di breve durata e <strong>in</strong> cui, come si diceva, si<br />
ricorre abitualmente all’avvicendamento dei mediatori. Questa osservazione si<br />
basa anche sulle <strong>in</strong>formazioni comunicate dai mediatori che hanno partecipato al<br />
focus group, ognuno dei quali aveva lavorato <strong>in</strong> diversi ambiti (questura, scuola,<br />
URP, ecc.), senza specializzazione alcuna. È probabile che il carattere ancora circostanziale<br />
delle esperienze di <strong>mediazione</strong>, che prendono molte volte la forma di<br />
progetto, e non di servizio <strong>in</strong>serito saldamente <strong>in</strong> un sistema di servizi, <strong>in</strong>fluisca<br />
<strong>sulla</strong> precarietà e la mobilità dei mediatori.<br />
2.3.1. Nazionalità ed area di provenienza<br />
La cifra più attendibile riguardo al numero dei mediatori è evidenziata dall’analisi<br />
delle risposte fornite alla domanda sul genere e la nazionalità (tabella n° 35): 2097<br />
persone, con una presenza femm<strong>in</strong>ile fortemente maggioritaria (68,4%).<br />
In term<strong>in</strong>i percentuali, può sorprendere che la nazionalità più rappresentata<br />
sia la <strong>italia</strong>na (14,9%). La forte consistenza numerica dei mediatori <strong>italia</strong>ni giustificherebbe<br />
un’analisi comparativa dei mediatori <strong>italia</strong>ni e stranieri f<strong>in</strong>alizzata a<br />
comprendere <strong>in</strong> che modo e <strong>in</strong> che misura <strong>in</strong>cide <strong>sulla</strong> qualità della <strong>mediazione</strong> il<br />
fattore “nazionale”, anche <strong>in</strong> considerazione del fatto che vi sono diverse correnti<br />
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