indagine sulla mediazione culturale in italia - Integrazione Migranti

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03.06.2013 Views

INDAGINE SULLA MEDIAZIONE CULTURALE IN ITALIA L’area di provenienza è piuttosto variegata (tabella n° 29): i paesi maggiormente rappresentati sono quelli dell’Africa settentrionale (il 24% degli utenti) e dell’Europa centro orientale (il 23,6%); mentre gli utenti provenienti da paesi dell’America Latina raggiungono appena l’8,8% del totale, quelli dell’Africa Occidentale l’8%, l’Estremo Oriente e il Sud-est asiatico il 7,9%. Tab. 29 Area di provenienza Europa centro orientale 23,6% Altri paesi europei 6,5% Africa settentrionale 24,0% Africa occidentale 8,0% Africa centro orientale 3,8% Africa meridionale 1,8% vicino Medio Oriente 3,7% paesi asiatici ex URSS 4,4% sub continente indiano 4,5% estremo oriente sud est asiatico 7,9% America latina 8,8% Oceania 0,0% Se si leggono i dati disaggregati per area geografica di appartenenza (per motivi di sintesi si è scelto di non mostrare la tabella), nelle regioni del Centro Italia e in quelle del Nord-Est gli utenti stranieri dei servizi di mediazione provengono per circa il 30% dei casi dall’Europa centro orientale, mentre nel Nord-Ovest, a Sud e nelle Isole le nazionalità maggiormente rappresentate sono quelle dei paesi dell’Africa settentrionale. Per quanto riguarda la condizione di soggiorno in Italia (tabella n° 32), le strutture contattate hanno dichiarato che il 23,6% degli utenti dei propri servizi risiede in Italia con un permesso di soggiorno per motivi familiari, il 18,6% a seguito di un contratto di lavoro di tipo subordinato, il 6% sono in attesa di occupazione, mentre nell’8% dei casi si tratta di clandestini con cartellino STP (stranieri temporaneamente presenti) e nel 9,3% di stranieri senza permesso di soggiorno. C’è poi un certo numero di utenti che appartengono alla categoria dei richiedenti asilo (il 4,6%) e una percentuale di giovani con permesso per minore età (3,4%). Il restante numero di utenti appartiene soprattutto alle categorie di stranieri presenti 132

M APPATURA DELLE ESPERIENZE DI MEDIAZIONE CULTURALE IN I TALIA per motivi di studio (2%), ragioni commerciali (3,5%), turismo (1,3%), asilo politico (1,7%), ecc. Nel 60% dei casi, inoltre, si tratta di immigrati presenti in Italia da più di un anno, che possono instaurare con il servizio sia un rapporto puntuale e circoscritto sia di tipo continuativo e prolungato, a seconda dei casi (tabelle n° 30 e 31). Tab. 30 Durata della permanenza in Italia media Immigrati da non più di un anno 32,8 % Immigrati da più di un anno 60,0 % Tab. 31 Frequenza con cui gli utenti si rivolgono al servizio media Rapporto continuativo e prolungato con il servizio 39,6 % Rapporto puntuale e circoscritto con il servizio 42,8 % Tab. 32 Condizione di soggiorno in Italia media adozione 0,2% affidamento 0,2% attesa cittadinanza art. 11/1/C DPR 394/99 0,8% attesa stato apolide 0,2% dichiarazione di presenza 0,1% iscrizione liste di collocamento 1,5% lavoro subordinato 18,6% lavoro subordinato attesa occupazione 6,1% motivi commerciali 3,5% motivi di giustizia 1,2% motivi di salute 0,5% motivi di studio 2,0% motivi familiari 23,6% motivi religiosi 0,7% motivi straordinari con possibilità di lavoro 1,3% motivi straordinari 0,6% residenza elettiva 0,0% rilascio foglio di soggiorno 0,2% minore età 3,4% 133

INDAGINE SULLA MEDIAZIONE CULTURALE IN ITALIA<br />

L’area di provenienza è piuttosto variegata (tabella n° 29): i paesi maggiormente<br />

rappresentati sono quelli dell’Africa settentrionale (il 24% degli utenti) e<br />

dell’Europa centro orientale (il 23,6%); mentre gli utenti provenienti da paesi<br />

dell’America Lat<strong>in</strong>a raggiungono appena l’8,8% del totale, quelli dell’Africa<br />

Occidentale l’8%, l’Estremo Oriente e il Sud-est asiatico il 7,9%.<br />

Tab. 29 Area di provenienza<br />

Europa centro orientale 23,6%<br />

Altri paesi europei 6,5%<br />

Africa settentrionale 24,0%<br />

Africa occidentale 8,0%<br />

Africa centro orientale 3,8%<br />

Africa meridionale 1,8%<br />

vic<strong>in</strong>o Medio Oriente 3,7%<br />

paesi asiatici ex URSS 4,4%<br />

sub cont<strong>in</strong>ente <strong>in</strong>diano 4,5%<br />

estremo oriente sud est asiatico 7,9%<br />

America lat<strong>in</strong>a 8,8%<br />

Oceania 0,0%<br />

Se si leggono i dati disaggregati per area geografica di appartenenza (per motivi<br />

di s<strong>in</strong>tesi si è scelto di non mostrare la tabella), nelle regioni del Centro Italia e <strong>in</strong><br />

quelle del Nord-Est gli utenti stranieri dei servizi di <strong>mediazione</strong> provengono per<br />

circa il 30% dei casi dall’Europa centro orientale, mentre nel Nord-Ovest, a Sud e<br />

nelle Isole le nazionalità maggiormente rappresentate sono quelle dei paesi<br />

dell’Africa settentrionale.<br />

Per quanto riguarda la condizione di soggiorno <strong>in</strong> Italia (tabella n° 32), le<br />

strutture contattate hanno dichiarato che il 23,6% degli utenti dei propri servizi<br />

risiede <strong>in</strong> Italia con un permesso di soggiorno per motivi familiari, il 18,6% a<br />

seguito di un contratto di lavoro di tipo subord<strong>in</strong>ato, il 6% sono <strong>in</strong> attesa di occupazione,<br />

mentre nell’8% dei casi si tratta di clandest<strong>in</strong>i con cartell<strong>in</strong>o STP (stranieri<br />

temporaneamente presenti) e nel 9,3% di stranieri senza permesso di soggiorno.<br />

C’è poi un certo numero di utenti che appartengono alla categoria dei richiedenti<br />

asilo (il 4,6%) e una percentuale di giovani con permesso per m<strong>in</strong>ore età (3,4%). Il<br />

restante numero di utenti appartiene soprattutto alle categorie di stranieri presenti<br />

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