indagine sulla mediazione culturale in italia - Integrazione Migranti

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03.06.2013 Views

INDAGINE SULLA MEDIAZIONE CULTURALE IN ITALIA personale della polizia di frontiera, mediatori stessi, dipendenti delle amministrazioni penitenziarie, ecc. 2.2.4. Obiettivi e finalità I dati finora analizzati relativi alle diverse tipologie dei servizi di mediazione possono essere ulteriormente approfonditi attraverso l’analisi della domanda successiva del questionario, in cui agli enti attuatori è stato richiesto di indicare gli obiettivi ritenuti centrali per l’attuazione dei servizi erogati. Tale domanda è stata lasciata appositamente aperta in modo che gli intervistati potessero rispondere liberamente senza essere vincolati dalle griglie pre – codificate del questionario (tabella n° 20). Tab. 20 Obiettivi del servizio % Integrazione socio-culturale degli immigrati 22 Interscambio culturale e comunicazione 17 Difesa/promozione cultura di origine 2 Accoglienza 9,5 Accompagnamento e assistenza 6 Informazione e orientamento 15 Disbrigo pratiche 3,5 Alfabetizzazione lingua italiana 6 Formazione operatori 2 Accesso ai servizi 10 Interpretariato e traduzione 1 Prevenzione disagi e conflitti 4,5 Superare pregiudizi e razzismo 1,5 Dall’analisi operata sulle stringhe di testo inserite dalle diverse strutture contattate risulta che, tra le risposte più ricorrenti, l’integrazione occupa il primo posto in ordine di importanza, come finalità di fondo delle attività di mediazione realizzate, raggiungendo ben il 22% del totale delle risposte fornite (codificate a posteriori dal team di ricerca). Di solito si parla in termini generali di integrazione sociale e/o culturale del cittadino straniero nella società di accoglienza, ma numerosi sono anche i casi in cui chi scrive si riferisce in particolar modo all’integrazione dei minori stranieri nelle istituzioni scolastiche italiane. In quest’ultimo caso, al posto del termine 124

M APPATURA DELLE ESPERIENZE DI MEDIAZIONE CULTURALE IN I TALIA integrazione si può trovare alle volte quello di “accoglienza”, che ricorre il 9,5% dei casi sul totale delle risposte fornite, di solito accoppiato alle esperienze di mediazione realizzate nella scuola. Dietro la dicitura “interscambio culturale e comunicazione” (che rappresenta il 17% del totale), abbiamo invece raggruppato tutte quelle risposte in cui l’obiettivo principale attribuito all’esperienza di mediazione consiste nel facilitare la comunicazione o l’interscambio tra due poli (istituzione-utenti, famiglie straniere e scuola; cittadini italiani e immigrati, ecc.), nella maggior parte dei casi in un’ottica di promozione dell’interculturalità. Questo genere di risposte, in cui appare più evidente il legame con il senso etimologico del termine mediazione, in quanto si parla di mettere in rapporto due individui o gruppi di individui attraverso un processo di comunicazione facilitato dalla presenza di un terzo, il mediatore appunto, è di solito connesso al mondo scolastico. Nella scuola, infatti, dove – più che in altri servizi – cittadini di diversa provenienza si trovano a vivere a stretto contatto, si pongono quotidianamente le basi per lavorare in termini di negoziazione e mediazione delle reciproche somiglianze e diversità e non solamente in termini di integrazione. Altre due risposte che ricorrono abbastanza frequentemente (rispettivamente nel 15% e nel 10% delle risposte) considerano obiettivo primario dei servizi di mediazione l’informazione e l’orientamento, da un lato, e la facilitazione nell’accesso ai servizi per i cittadini stranieri, dall’altro; mentre leggermente meno numerosi sono quanti hanno indicato nell’accompagnamento/assistenza agli immigrati e nell’alfabetizzazione alla lingua italiana le finalità prioritarie della propria attività (il 6% ciascuno). C’è poi una serie di indicazioni che richiamano o dimensioni maggiormente valoriali, facendo riferimento a finalità a lungo termine e di ampio respiro, oppure obiettivi estremamente pratici e immediati. Nel primo gruppo si possono catalogare risposte quali “prevenire disagi e conflitti”, “superare pregiudizi e atteggiamenti razzistici”, “valorizzare la diversità”; mentre nel secondo gruppo emergono risposte del tipo: “disbrigo pratiche” o “interpretariato e traduzione”. In sintesi, sembra che la percezione che le strutture contattate hanno del proprio operato in termini di obiettivi guida tenda ad essere orientata o verso modalità integrative nei confronti della popolazione immigrata oppure verso una semplice attività di supporto/orientamento, che può consistere nella facilitazione per l’accesso ai servizi, in una forma di accompagnamento/assistenza o di rilascio informazioni utili, oppure in servizi più specifici come il disbrigo pratiche, 125

INDAGINE SULLA MEDIAZIONE CULTURALE IN ITALIA<br />

personale della polizia di frontiera, mediatori stessi, dipendenti delle amm<strong>in</strong>istrazioni<br />

penitenziarie, ecc.<br />

2.2.4. Obiettivi e f<strong>in</strong>alità<br />

I dati f<strong>in</strong>ora analizzati relativi alle diverse tipologie dei servizi di <strong>mediazione</strong><br />

possono essere ulteriormente approfonditi attraverso l’analisi della domanda<br />

successiva del questionario, <strong>in</strong> cui agli enti attuatori è stato richiesto di <strong>in</strong>dicare<br />

gli obiettivi ritenuti centrali per l’attuazione dei servizi erogati. Tale domanda è<br />

stata lasciata appositamente aperta <strong>in</strong> modo che gli <strong>in</strong>tervistati potessero rispondere<br />

liberamente senza essere v<strong>in</strong>colati dalle griglie pre – codificate del questionario<br />

(tabella n° 20).<br />

Tab. 20 Obiettivi del servizio<br />

%<br />

<strong>Integrazione</strong> socio-<strong>culturale</strong> degli immigrati 22<br />

Interscambio <strong>culturale</strong> e comunicazione 17<br />

Difesa/promozione cultura di orig<strong>in</strong>e 2<br />

Accoglienza 9,5<br />

Accompagnamento e assistenza 6<br />

Informazione e orientamento 15<br />

Disbrigo pratiche 3,5<br />

Alfabetizzazione l<strong>in</strong>gua <strong>italia</strong>na 6<br />

Formazione operatori 2<br />

Accesso ai servizi 10<br />

Interpretariato e traduzione 1<br />

Prevenzione disagi e conflitti 4,5<br />

Superare pregiudizi e razzismo 1,5<br />

Dall’analisi operata sulle str<strong>in</strong>ghe di testo <strong>in</strong>serite dalle diverse strutture contattate<br />

risulta che, tra le risposte più ricorrenti, l’<strong>in</strong>tegrazione occupa il primo posto <strong>in</strong><br />

ord<strong>in</strong>e di importanza, come f<strong>in</strong>alità di fondo delle attività di <strong>mediazione</strong> realizzate,<br />

raggiungendo ben il 22% del totale delle risposte fornite (codificate a posteriori<br />

dal team di ricerca).<br />

Di solito si parla <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i generali di <strong>in</strong>tegrazione sociale e/o <strong>culturale</strong><br />

del cittad<strong>in</strong>o straniero nella società di accoglienza, ma numerosi sono anche i casi<br />

<strong>in</strong> cui chi scrive si riferisce <strong>in</strong> particolar modo all’<strong>in</strong>tegrazione dei m<strong>in</strong>ori stranieri<br />

nelle istituzioni scolastiche <strong>italia</strong>ne. In quest’ultimo caso, al posto del term<strong>in</strong>e<br />

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