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da L'antica civiltà cretese - Artleo.it

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R. W. Hutchinson L’antica <strong>civiltà</strong> <strong>cretese</strong><br />

tiene ancora una vasca d’argilla che, sebbene le p<strong>it</strong>ture<br />

ornamentali dimostrino che fu fatta molto dopo la<br />

costruzione della stanza, può tuttavia indicarne la destinazione<br />

d’origine. La scanalatura convessa della colonna<br />

è stata restaurata sul modello di quelle del bacino<br />

lustrale del Palazzetto. Il termine della stra<strong>da</strong> sud, dove<br />

questa raggiungeva il ponte di Vlychia, è sostenuto <strong>da</strong><br />

un viadotto massiccio, forse la costruzione piú poderosa<br />

ancora visibile a Cnosso.<br />

L’ingresso di nord-ovest fu reso molto piú imponente.<br />

La gradinata che <strong>da</strong>lla corte oblunga conduceva<br />

al termine della stra<strong>da</strong> reale, fu conservata, ma venne<br />

fiancheggiata a est <strong>da</strong> una piattaforma che formava un<br />

palco dove il re poteva ricevere o passare in rivista deputazioni;<br />

l’estrem<strong>it</strong>à est della corte fu chiusa <strong>da</strong> un’altra<br />

gradinata: cosí il tutto veniva a formare un’area teatrale<br />

analoga a quella piú antica di Festo, sul cui modello<br />

era stata presumibilmente costru<strong>it</strong>a. La scala est portava<br />

a un ingresso privato del palazzo, fiancheggiato <strong>da</strong><br />

quella che Evans chiamò «l’area lustrale» di nord-ovest,<br />

che oltrepassando il vecchio torrione nord, conduceva<br />

direttamente alla sala del trono. È probabile che solo a<br />

vis<strong>it</strong>atori molto importanti o ad alti funzionari fosse<br />

permesso di entrare <strong>da</strong> questa via e tali persone forse<br />

dovevano purificarsi per mezzo di qualche speciale cerimonia<br />

nel bacino lustrale 13 .<br />

Come innovazioni strutturali di questo periodo, troviamo<br />

l’uso regolare dei pozzi per la luce per illuminare<br />

le stanze interne; la sost<strong>it</strong>uzione dei kalderim, o pavimenti<br />

a ciottoli, caratteristici delle stanze del Medio<br />

Minoico II, con il tipo detto a mosaico, consistente di<br />

piccole lastre irregolari di pietre amig<strong>da</strong>loidi con stucco<br />

rosso o bianco negli interstizi; la sost<strong>it</strong>uzione degli zoccoli<br />

di colonna alti, in breccia, con basamenti bassi in<br />

pietra calcarea; e una tendenza a inserire kaselles o ciste<br />

rivest<strong>it</strong>e di pietra nei pavimenti dei magazzini. L’ala<br />

Storia dell’arte Einaudi 63

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