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da L'antica civiltà cretese - Artleo.it

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R. W. Hutchinson L’antica <strong>civiltà</strong> <strong>cretese</strong><br />

Hagios Onouphrios ad un tipo a bocca quasi orizzontale<br />

con solo un leggero incavo rivolto verso il manico,<br />

come quelle acquistate <strong>da</strong> Ormerod a Pisidia o quelle in<br />

pietra trovate <strong>da</strong> Seager a Mochlos, <strong>da</strong> Xanthoudides a<br />

Platanos e <strong>da</strong> Bent nel vasellame di una tomba dell’Antico<br />

Cicladico ad Antiparo.<br />

Il vasellame dipinto scuro-su-chiaro di Kanli Kastelli<br />

era della specie che Evans identificò per primo, quando<br />

assegnò la brocca del depos<strong>it</strong>o di Hagios Onouphrios<br />

presso Festo alla secon<strong>da</strong> parte dell’Antico Minoico I.<br />

La Banti ha recentemente avanzato l’ipotesi che tali<br />

vasi appartengano invece al principio del Medio Minoico<br />

I: ma, se è vero che questo tipo di prodotto sembra<br />

protrarsi in quel periodo, è anche vero che la <strong>da</strong>ta stabil<strong>it</strong>a<br />

<strong>da</strong> Evans e Pendlebury per la brocca di Hagios<br />

Onouphrios trova conferma a Kanli Kastelli, dove tra il<br />

materiale del genere si avevano brocche di questo tipo.<br />

La distinzione che fa Pendlebury fra brocche dell’Antico<br />

Minoico I con base arroton<strong>da</strong>ta e dell’Antico Minoico<br />

II con base piatta può non essere del tutto attendibile<br />

(le due forme possono in un certo tempo essere esist<strong>it</strong>e<br />

contemporaneamente), ma non è contraddetta <strong>da</strong>lle<br />

testimonianze di Alexiou. Altre forme dello stesso materiale<br />

comprendevano grandi boccali non dissimili <strong>da</strong><br />

forme dell’Antico Elladico esistenti sul continente, ma<br />

a cui fanno anche riscontro altre dell’Asia Minore; piccole<br />

brocche tozze con tre piccoli piedi (forma troiana);<br />

piccoli bicchieri simili a tazze <strong>da</strong> caffè con due manici;<br />

altre tazze con manici posti molto in basso; tazze coniche<br />

con due piccoli manici a lobo; un askos con becco<br />

tubolare e un bicchiere a un manico solo con quattro<br />

piedi bassi.<br />

La decorazione consisteva in linee verticali, orizzontali<br />

e a controtaglio, a volte disposte a pannelli. La<br />

massima varietà raggiunta è <strong>da</strong>ta unicamente <strong>da</strong>lla p<strong>it</strong>tura<br />

di linee oblique sul becco, orizzontali sul collo e ver-<br />

Storia dell’arte Einaudi 28

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