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R. W. Hutchinson L’antica <strong>civiltà</strong> <strong>cretese</strong><br />
co che i Tedeschi hanno trovato a Koumarospilio nella<br />
parte piú occidentale e i Greci a Hellenes Amariou.<br />
Possiamo presumere che gli ab<strong>it</strong>anti di tali luoghi fossero<br />
ancora di ceppo neol<strong>it</strong>ico <strong>cretese</strong>.<br />
Si può, tuttavia, osservare che l’infiltrazione di<br />
influenze straniere nell’isola, già percettibile nel Tardo<br />
Neol<strong>it</strong>ico, ha luogo ora <strong>da</strong> tre parti: <strong>da</strong>lle Cicladi, <strong>da</strong>ll’Anatolia<br />
e <strong>da</strong>lla Siria.<br />
Tombe dell’Antico Minoico I sono sparse qua e là<br />
in tutta la zona orientale e centrale di Creta, a Zakros,<br />
a Hagios Nikolaos e a Patema nell’estremo est, a<br />
Sphoungaras nella baia di Mirabello, a Trapeza nei<br />
Las<strong>it</strong>hi, a Miamou nella Messarà e a Kanli Kastelli nella<br />
Creta centrale.<br />
Le case di questo periodo sono, però, scarse ed è<br />
chiaro che gran parte della popolazione viveva ancora in<br />
grotte 2 . Dei trentatré s<strong>it</strong>i di scavi, che Pendlebury registra,<br />
sedici erano sepolture o recavano tracce di esserlo<br />
state (dodici in grotte o rifugi rupestri), mentre soltanto<br />
a Mochlos e a Hellenes Amariou si registrano vere<br />
mura di case in pietra – sebbene sia interessante notare<br />
che Komo, il porto delle navi che salpavano per l’Eg<strong>it</strong>to,<br />
e la piccola c<strong>it</strong>tà portuale dell’Isola di Mochlos nel<br />
golfo di Mirabello furono fon<strong>da</strong>te tutt’e due nell’Antico<br />
Minoico I.<br />
Nessun utensile di rame che si possa attribuire con<br />
certezza a tale periodo è stato ancora trovato e non è<br />
improbabile che i Cretesi del tempo continuassero a servirsi<br />
di utensili di pietra. Evans ha attribu<strong>it</strong>o a questo<br />
periodo anche due o tre statuette di pietra che, a causa<br />
dei fianchi anormalmente larghi e delle gambe cortissime,<br />
sembrano segnare una transizione fra il tipo accovacciato<br />
del Tardo Neol<strong>it</strong>ico e un tipo in piedi. Tale<br />
caratteristica non basta a provare che appartengano<br />
all’Antico Minoico I, poiché figure in piedi se ne facevano<br />
già nel Neol<strong>it</strong>ico; ma piuttosto può servire <strong>da</strong> indi-<br />
Storia dell’arte Einaudi 23