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COTOGNATA<br />

E MARMELLATA DI MELE COTOGNE<br />

La marmellata di mele cotogne e la cotognata appartengono a un’area vasta,<br />

che spazia un po’ in tutto il centro Italia, e ha riferimenti importanti in<br />

Abruzzo, Campania e in molti dei territori dell’antico regno borbonico. Si ottengono<br />

dalla lavorazione della mela cotogna (frutto del Cydonium vulgaris<br />

o malus) che matura in autunno ed è caratterizzata da un sapore fortemente<br />

acido e poco gradevole nonostante sia molto profumata; per questo motivo<br />

non è adatta al consumo fresco. Risulta invece molto indicata per la preparazione<br />

di marmellate, conserve e gelatine perché presenta un alto contenuto<br />

di pectine e tannini. Dalle mele cotogne infatti si ottengono essenzialmente<br />

marmellata e cotognata.<br />

Conosciuta in tutto il bacino del Mediterraneo e anticamente apprezzata per<br />

le capacità astringenti, ha una forma turbinato-ovale, costoluta, provvista di<br />

cinque logge contenenti ciascuna parecchi semi. È di colore verdastro e diventa<br />

gialla man mano che matura. Le antiche ricette relative alla conservazione<br />

si trovano nel De re rustica di Columella, quando veniva conservata essenzialmente<br />

cruda con il miele, mentre intorno al 1600 cominciò a essere<br />

utilizzata come conserva aggiunta a mosto. Successivamente, con l’introduzione<br />

dello zucchero semolato in cucina il metodo di preparazione delle marmellate<br />

si è standardizzato.<br />

Per la preparazione della frutta si utilizzano dei normali arnesi da cucina, mentre<br />

per la cottura della marmellata sarebbe opportuno tornare all’utilizzo del<br />

caldaio di rame, che conferisce al prodotto caratteristiche organolettiche superiori.<br />

I metodi di produzione che seguono si riferiscono a una preparazione<br />

casalinga, ma in Abruzzo non mancano alcune realtà produttive interessanti.<br />

Per la preparazione della marmellata di mele cotogne si sbucciano le mele<br />

e si tagliano in quarti eliminando il torsolo centrale e i semi. Dopo aver pesato<br />

la massa ottenuta si aggiunge lo zucchero in pari peso e il succo di 1 limone<br />

per ogni chilogrammo di prodotto. Si lascia riposare per qualche ora,<br />

in modo da far sciogliere lo zucchero, prima di procedere alla cottura fino a<br />

ottenere la consistenza desiderata. A metà cottura il tutto viene passato al<br />

setaccio per ottenere un prodotto più uniforme che viene sistemato in vasi a<br />

chiusura ermetica da conservare al buio.<br />

Per la preparazione della cotognata, invece, si tagliano le mele a spicchi con<br />

la buccia eliminando il torsolo e i semi. Si aggiunge pari peso di zucchero e<br />

pochissima acqua e si cuoce il tutto mescolando fino a che si stacca dalle pareti<br />

della pentola. Quindi, ancora calda, si passa al setaccio e si versa sopra<br />

una placca metallica da forno spolverizzata di zucchero per poi livellarla fino<br />

a un dito di spessore, lasciando asciugare all’aria per 4-5 giorni. Infine, si taglia<br />

a pezzi regolari che si passano velocemente nello zucchero semolato. I<br />

pezzi ottenuti si conservano avvolti in carta oleata in scatole di metallo.<br />

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO<br />

100 g di mele cotogne contengono:<br />

Acqua 83,80 g; Proteine 0,50 g; Lipidi 0,10 g; Glucidi 15,30 g; Vitamina A 0,01 mg; Vitamina<br />

B1 0,02 mg; Vitamina B2 0,03 mg; Niacina 0,20 mg; Vitamina C 15 mg; Calcio 11<br />

mg; Ferro 0,7 mg; Fosforo 17 mg.

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