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DESCRIZIONE DEL PRODOTTO<br />
Prodotto ortofrutticolo fresco ottenuto dalla coltivazione delle seguenti varietà di uva da<br />
mensa (Vitis vinifera sp. sativa): Regina bianca o Pergolone e Cardinal.<br />
L’uva è un’infruttescenza che deriva dallo sviluppo dell’infiorescenza racemosa a grappolo<br />
composto o pannocchia, più semplicemente chiamata grappolo. Essa è formata da: raspo,<br />
che è costituito da un asse principale; rachide, portante numerosi assi laterali variamente<br />
ramificati; acini, attaccati alle suddette ramificazioni mediante corti peduncoli<br />
terminanti con una visibile dilatazione. Gli acini costituiscono la parte edule dell’uva e rappresentano<br />
il 93-96% in peso dell’intero grappolo. Sono bacche formate da un epicarpo<br />
pruinoso (buccia), membranoso, variamente elastico e resistente; da un mesocarpo spesso,<br />
costituito da numerosi strati di cellule voluminose e succose; da un endocarpo sottile,<br />
impercettibile, che avvolge le due logge contenenti o no i vinaccioli. Mesocarpo ed endocarpo<br />
costituiscono la polpa che rappresenta dall’89 al 95% dell’intero acino. Nell’uva matura<br />
si riscontrano: pigmenti flavonici (uve bianche) o antocianici (uve nere); zuccheri rappresentati<br />
quasi esclusivamente da glucosio e fruttosio presenti pressoché in parti uguali;<br />
acidi rappresentati principalmente dal malico, tartarico e citrico; sostanze aromatiche.<br />
DESCRIZIONE POMOLOGICA DELLE CULTIVAR<br />
Pergolone - Grappolo: grande, lungo, piramidale o cilindrico, giustamente spargolo, alato<br />
con uno o due ali, peso medio 600-700 g. Acino: grande, forma ellittica, buccia pruinosa,<br />
mediamente spessa, colore giallo dorato specialmente se matura, polpa croccante,<br />
dolce, sapore neutro, vinaccioli 2 per acino, peso medio 9-15 g, contenuto zuccherino<br />
da 14 a 17,50%. Matura tra fine agosto-inizio settembre. Ottima per il gusto, resiste bene<br />
ai trasporti e sulla pianta, regge bene alla tignola e all’oidio.<br />
Cardinal - Grappolo: abbastanza grande, cilindro conico, allungato, spargolo, alato, peso<br />
medio 500-600 g. Acino: medio-grande, rotondo o sub rotondo, buccia mediamente spessa,<br />
pruinosa, colore rosso violaceo non uniforme, polpa croccante, dolce, gradevole, a sapore<br />
neutro, vinaccioli 2-3 per acino, peso medio 9-12 g, contenuto zuccherino 15-16%,<br />
ac. tot. 5,6%, pH 3,4. Matura tra la fine di luglio-primi di agosto in pieno campo e tra la<br />
fine di giugno-primi di luglio in coltura protetta.<br />
METODICHE DI LAVORAZIONE E CONSERVAZIONE<br />
Impianto del vigneto: tra le operazioni iniziali, la scelta del materiale vivaistico è di<br />
fondamentale importanza in quanto dalla sua bontà sanitaria e agronomica dipenderà<br />
gran parte della riuscita del vigneto. Pertanto sia che si tratti di barbatelle innestate che<br />
di portinnesti bisogna orientarsi verso materiale certificato.<br />
La preparazione del terreno comprende una serie di interventi agronomici (scasso del terreno,<br />
concimazione di fondo, ripasso del terreno) effettuati per migliorare le caratteristiche<br />
fisiche, chimiche e microbiologiche del suolo, creando le migliori condizioni possibili<br />
per lo sviluppo e l’attività delle radici delle viti. Nel periodo invernale si procede allo<br />
squadro del terreno e alla posa in opera dei pali e dei fili che sosterranno le viti. Sempre<br />
nello stesso periodo si provvede alla messa a dimora delle barbatelle o più raramente<br />
dei portinnesti. Tra i portinnesti i più indicati sono: il Kober 5 BB, il 140 Ru, 157.11 C.<br />
Fase di allevamento: questo periodo va dai due ai tre anni, a seconda della tecnica che<br />
si sceglie di adottare. La forma di allevamento adottata per la produzione dell’uva da tavola<br />
è il tendone. Tale forma si è affermata nel primo dopoguerra trovando ampia diffusione,<br />
non solo in Abruzzo, dove è comunemente denominata “capanna”, ma anche nel<br />
Lazio, Puglia e Sicilia. Nel primo anno di<br />
allevamento il tralcio migliore della barbatella<br />
viene portato a poco più della<br />
metà del palo di sostegno, viene spuntato<br />
e i tralci anticipati, se di buona vigoria,<br />
vengono utilizzati direttamente per<br />
l’impalcatura; altrimenti si aspetta l’emissione<br />
dei tralci dell’anno successivo,<br />
quando si completa l’impalcatura disponendo<br />
i tralci a raggiera, in corrispondenza<br />
dei fili della rete del tendone. L’elemento<br />
fertilizzante che in questa fase<br />
assume maggiore importanza è l’azoto,<br />
che favorisce un rapido accrescimento<br />
della barbatella. Non vanno apportati gli<br />
altri elementi fertilizzanti, in quanto è<br />
sufficiente la dose fornita al momento<br />
dell’impianto. Particolare attenzione viene<br />
posta alla difesa fitosanitaria diretta<br />
contro le avversità più temibili che potrebbero<br />
danneggiare l’apparato vegetativo:<br />
peronospora e oidio. La conduzione<br />
del terreno prevede un numero di<br />
lavorazioni variabili, tese a mantenere<br />
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libero il terreno da infestanti che potrebbero competere con le giovani viti.<br />
Fase di produzione: devono essere assicurati tutti gli interventi di tecnica colturale necessari<br />
a mantenere le piante nel migliore stato di equilibrio vegeto-produttivo.<br />
Potatura: la potatura di produzione consiste nell’eliminare i tralci che hanno fruttificato,<br />
sostituendoli con altri che si sono sviluppati dallo sperone, appositamente lasciato<br />
nell’anno precedente per assicurare il rinnovo. Nella varietà Cardinal si lasciano un numero<br />
di tralci variabile da un minimo di 4 fino a 7/8 in funzione del vigore delle viti. Nel<br />
Pergolone si lasciano dai 4 ai 5 tralci. Questo tipo di potatura va eseguito in inverno (potatura<br />
secca). Durante il periodo vegetativo vanno eseguiti interventi al verde sia sulla<br />
vegetazione che sul grappolo. Sul grappolo viene effettuata l’asportazione degli acini che<br />
dimostrano una scarsa capacità d’evoluzione.<br />
Fertilizzazione: la concimazione di produzione viene fatta in modo diverso a seconda<br />
che si tratti della produzione di Cardinal o di Pergolone. La prima varietà è infatti più esigente<br />
rispetto alla richiesta di elementi fertilizzanti in genere; inoltre mostra una notevole<br />
sensibilità nei riguardi della fertilizzazione azotata. Se l’elemento viene dato in giusta<br />
dose, aiuta a ottenere una certa croccantezza della polpa, se si eccede si provoca lo<br />
spacco degli acini. Il Pergolone è meno esigente, le concimazioni sostenute possono addirittura<br />
compromettere la qualità del prodotto.<br />
Gestione del suolo: viene effettuata, nella quasi totalità dei casi, attraverso un numero<br />
variabile di lavorazioni che prevedono una vangatura, eseguita nel periodo invernale,<br />
e quattro o più fresature superficiali eseguite durante il periodo primaverile-estivo.<br />
Difesa fitosanitaria: viene condotta secondo criteri di lotta integrata tesi a ridurre al<br />
minimo gli interventi e a utilizzare prodotti specifici a basso impatto ambientale. La difesa<br />
viene rivolta in maniera particolare contro l’oidio e la tignoletta che sono le avversità<br />
chiave della zona di coltivazione. Di minore aggressività sono le altre avversità: peronospora,<br />
botrite, tripidi, ecc.<br />
Irrigazione: è indispensabile soprattutto per la coltivazione della varietà Cardinal, mentre<br />
per la varietà Pergolone è di scarso rilievo, se non dannosa in alcune condizioni.<br />
Raccolta: l’uva da tavola viene raccolta esclusivamente a mano recidendo il peduncolo<br />
in prossimità dell’inserzione sul tralcio. È un’operazione assai delicata, che richiede attenzione<br />
ed esperienza nella selezione dei grappoli idonei al taglio e durante la quale manipolazioni<br />
non idonee possono compromettere l’integrità del grappolo con asportazione della<br />
pruina (aspetto assai negativo soprattutto per la varietà Cardinal), spedicellamenti,<br />
lesioni. Il numero di raccolte nello stesso vigneto varia da uno a tre in relazione all’uniformità<br />
di maturazione dei grappoli. I grappoli recisi vengono delicatamente posti, con i rachidi<br />
a vista, nei diversi tipi di imballaggio previsti per il confezionamento di questo prodotto:<br />
cassette o cestini. Le cassette possono avere dimensioni 30 x 40 cm (circa: 7 kg di<br />
peso), 30 x 50 cm (circa 9 kg), 40 x 60 cm (circa 11 kg) e possono essere in legno, cartone<br />
o plastica riciclabile. I cestini possono essere con manico (circa 1 kg di peso) o con coperchio<br />
(circa 750 g di peso) realizzati in polipropilene o in cartone. I cestini vengono posti in<br />
cassette che hanno misure sottomultiple delle pedane di confezionamento. Il prodotto viene<br />
conferito o a grossisti o, più frequentemente, a strutture cooperative.<br />
Anticipo della data di raccolta: la varietà Cardinal, oltre a essere coltivata in pieno<br />
campo, viene coltivata anche in coltura semiforzata per l’anticipo della data di raccolta.<br />
Questa tecnica consiste essenzialmente nella copertura dei vigneti prima del risveglio vegetativo;<br />
normalmente l’operazione avviene tra la fine di febbraio e la prima quindicina<br />
di marzo. A tal fine viene generalmente utilizzato materiale plastico in P.E. semplice o variamente<br />
additivato, più raramente si utilizza<br />
materiale in P.V.C. o E.V.A. Gli apprestamenti<br />
di protezione sono tradizionalmente<br />
rappresentati da serre fredde<br />
con strutture portanti in legno (serre<br />
a padiglione regolare) o da più funzionali<br />
strutture metalliche (serre a padiglione<br />
semicircolare), in ogni caso la cubatura<br />
è piuttosto elevata (3,3-3,5 metri<br />
cubi per metro quadrato di superficie).<br />
La tecnica della copertura, anticipando<br />
la data del germogliamento e della fioritura,<br />
consente un anticipo di raccolta<br />
di circa 30 giorni rispetto alla coltura in<br />
pieno campo.<br />
Nelle serre un’operazione molto delicata<br />
è rappresentata dal controllo della<br />
temperatura massima che non deve superare<br />
i 35°C durante l’intera durata della<br />
copertura e i 30°C nella delicatissima<br />
fase della fioritura-allegagione.<br />
Le operazioni di tecnica colturale sono,<br />
in linea generale, le stesse applicate nella<br />
coltura di pieno campo.<br />
PRODOTTI VEGETALI ALLO STATO NATURALE O TRASFORMATI