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MANDORLE DI NAVELLI (“L’ mmall”)<br />

La zona di produzione della mandorla di Navelli comprende la fascia collinare<br />

e le valli integrate dell’Altopiano omonimo. Presenta una forma medio lunga,<br />

ha il guscio duro e un sapore molto gradevole. Non si identifica con una<br />

varietà ben precisa, visto che la riproduzione è avvenuta sempre attraverso<br />

la selezione dei frutti dalle migliori piante già insediate nella zona. La maturazione<br />

è tardiva, e avviene tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre. Circa<br />

il 90% della produzione è costituito da frutti del tipo a pasta dolce e la<br />

resa dei semi, dopo la separazione dal guscio, è del 20-22 %.<br />

Il mandorlo può essere considerato a tutti gli effetti una coltura tradizionale.<br />

I motivi per i quali si sia diffuso tale tipo di coltivazione nell’Altopiano di<br />

Navelli sono da ricercare nella necessità, da parte delle popolazioni contadine<br />

che abitarono questi luoghi in passato, di integrare il mandorlo con le<br />

coltivazioni già esistenti, consapevoli che avrebbe dato oltre ai frutti, il legname<br />

utile alle esigenze domestiche.<br />

METODICHE DI LAVORAZIONE E CONSERVAZIONE<br />

Sui mandorleti ancora esistenti non vengono praticate cure agronomiche particolari, se<br />

si escludono sporadiche zappature superficiali per contenere lo sviluppo di erbe infestanti<br />

e anche per ridurre il rischio di incendi. Raramente si provvede al reimpianto di<br />

nuovi mandorli e non si effettuano trattamenti antiparassitari né, tanto meno, interventi<br />

di potatura. I mandorli, di frequente, sono lasciati a un naturale comportamento, nonostante<br />

il rischio di perdita non solo del prodotto, ma anche di tutte le piante.<br />

Nei casi in cui si provvede alla raccolta dei frutti, questa si effettua manualmente seguendo<br />

la vecchia tradizione: si attende la maturazione e, mediante lunghe aste di legno,<br />

si effettua la battitura dei rami per provocare la caduta delle mandorle che vengono<br />

raccolte in reti poste al di sotto degli alberi. Il prodotto ottenuto viene trasportato<br />

nei magazzini dove viene pulito e selezionato per ottenere la migliore qualità. Tali operazioni,<br />

di solito, vengono eseguite manualmente, non risultano diffuse attrezzature agevolatrici<br />

meccaniche.<br />

La conservazione è fatta in modo tradizionale: dopo la pulitura, il prodotto viene posto<br />

per 3-4 giorni all’aria per completare l’essiccazione; terminato ciò le mandorle si possono<br />

conservare in magazzini particolarmente asciutti sia in cumuli che in sacchi di juta.

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