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PEPERONE ROSSO DI ALTINO<br />

Il peperone rosso d’Altino o di Serranelle è caratteristico del territorio tra i<br />

fiumi Sangro e Aventino in particolare dei comuni di Altino, Roccascalegna,<br />

Bomba, Casoli, Archi ed Atessa in provincia di Chieti. Di colore rosso intenso<br />

quando ha raggiunto la maturazione, la sua caratteristica principale è<br />

quella di avere i frutti rivolti verso l’alto, da cui il nome dialettale ‘a cocce<br />

capammonte’. Viene solitamente utilizzato come aroma negli insaccati della<br />

zona (salsicce, ventricina, ecc.) o anche come ingrediente di varie ricette<br />

tradizionali come con la pasta con aglio, olio e peperoncino, con la pizza e<br />

‘ffójje’, con le sardelle salate, con le uova (peparuole e ove) con i legumi e<br />

come condimento per la pasta in una preparazione a base di peperone, lardo<br />

fresco e aglio appena soffritti.<br />

In Origine e storia delle piante coltivate in Abruzzo a cura di Aurelio Manzi si<br />

trova la prima documentazione certa relativa alla coltivazione del peperone,<br />

datata 1752 e riferita a un atto notarile relativo al territorio di Roccascalegna,<br />

rogato da un notaio di Gessopalena, in cui la pianta viene citata con il<br />

nome di “peparoli”. Nello stesso testo si racconta che nella vallata del Sangro,<br />

in particolare nel territorio di Atessa e nei centri limitrofi, i peperoni dolci<br />

essiccati venivano polverizzati all’interno di grossi mortai di legno denominati<br />

“piloni”. La polvere di peperone così trovava largo consumo come<br />

condimento per la pasta oppure per la preparazione di insaccati, un utilizzo<br />

rimasto in gran parte immutato.<br />

METODICHE DI LAVORAZIONE E CONSERVAZIONE<br />

FASI DI COLTIVAZIONE E TRASFORMAZIONE DEL PRODOTTO<br />

Semina: in semenzaio aziendale (“la role”) intorno alla metà di febbraio, seme locale<br />

riutilizzato dai primi anni del 900.<br />

Trapianto: in pieno campo su terreno preparato dopo circa 40 giorni, distanza d’impianto<br />

60-70 cm tra le file circa 20 sulla fila.<br />

Raccolta: dalla fine di agosto alla fine di settembre.<br />

Prima selezione dei frutti raccolti con eliminazione di quelli malati o malformati.<br />

Formazione dei “crolli” che prevede la realizzazione di gruppi di circa 50 frutti (corrispondente<br />

a circa 2 kg di prodotto fresco) tenuti assieme da un filo passato nel picciolo<br />

con un ago.<br />

Essiccazione all’aria: i “crolli” così realizzati vengono appesi solitamente in una tettoia<br />

aziendale che assicuri una buona ventilazione e il riparo dalla pioggia per un periodo<br />

di circa 15-20 giorni.<br />

Seconda selezione alla fine dell’essiccazione per eliminare i frutti ammuffiti o<br />

comunque avariati.<br />

Tostatura in forno aziendale a legna (solitamente in muratura per la cottura del<br />

pane); la temperatura giusta del forno (caldo ma non bollente) in genere si raggiunge<br />

quando la volta del forno diventa bianca; si mettono circa 10-15 kg di frutti liberati del<br />

filo e del picciolo, la durata di questa fase è di 24-48 ore.<br />

Macinazione: il prodotto tostato deve essere immediatamente macinato, previo<br />

accordo con i locali mulini per cereali, per evitare che possa inumidire e quindi ammuffire;<br />

per piccole quantità di prodotto è possibile utilizzare anche un comune mortaio,<br />

scegliendo anche il grado di macinazione.<br />

TECNICHE DI CONSERVAZIONE<br />

È necessario assicurare il perfetto riparo dall’umidità, e quindi si conserva solitamente<br />

in barattoli che assicurano una perfetta tenuta. Una variante prevede la conservazione<br />

in olio extravergine d’oliva.<br />

216<br />

ALTINO RED PEPPER<br />

The Altino or Serranelle red pepper is typical of the territory between the<br />

Sangro and Aventino rivers (especially the municipalities of Altino,<br />

Roccascalegna, Bomba, Casoli, Archi and Atessa, in the Province of Chieti).<br />

When fully ripe it turns a deep red colour and the peppers are characteristically<br />

curved, known in dialect as “a cocce capammonte” or upside-down<br />

heads.<br />

It is often used both as an ingredient in local charcuterie (sausages, “ventricina”,<br />

etc) and also in various traditional recipes like spaghetti with oil, garlic<br />

and chilli pepper, “pizza e ffójje”, salted sardines, with eggs (“peparuole<br />

e ove”), with legumes, and as a condiment for pasta in a recipe including<br />

sautéed peppers, fresh lard and garlic.<br />

The earliest ascertained documentation of pepper farming can be found in<br />

Origine e storia delle piante coltivate in Abruzzo, edited by Aurelio Manzi,<br />

dated 1752, and refers to a deed for a property in Roccascalegna, drawn up<br />

by a Gessopalena notary, where the fruit is called “peparoli”. The same text<br />

narrated that in the Sangro Valley, especially in Atessa and neighbouring<br />

territories, sweet peppers were dried then pulverized in large mortars,<br />

called “piloni”. Ground peppers were then consumed at large, used as a<br />

condiment for pasta or for cured meats and this is still the main use for the<br />

powdered product.<br />

PROCESSING AND CONSERVATION METHODS<br />

PRODUCT CULTIVATION AND TRANSFORMATION:<br />

Sowing: in seedbeds (“la role”) in about mid-February, using a local seed popular<br />

since the early 1900s.<br />

Transplant: out in the open on prepared terrain, after about 40 days, with about 60-<br />

70cm between the rows and 20cm between the peppers.<br />

Harvest: late August to late September.<br />

First selection of gathered fruits, eliminating diseased or deformed peppers.<br />

Then they are bound into “crolli”, strings of about 50 fruit (corresponding to<br />

about 2kg of fresh product), stitched together by twine passed through the stalk with<br />

a needle.<br />

Air drying: the strings are then usually hung for 15-20 days in a well-ventilated farm<br />

shed, shielded from rain.<br />

A second selection is undertaken after drying, to remove mouldy or rotten peppers.<br />

Toasting in farm ovens (usually brick bread ovens) and the best temperature for the<br />

oven is hot, but not boiling hot, generally when the oven vault becomes white; about<br />

10-15kg of fruit removed from the twine and with the stalk detached are toasted. This<br />

takes 24-48 hours.<br />

Grinding: the toasted product has to be ground immediately, reserving a slot with<br />

local cereal mills, otherwise the peppers may become damp and then mouldy; small<br />

amounts of product can still be ground in a kitchen mortar, also choosing the fineness<br />

required.<br />

STORAGE<br />

The pepper has to protected from damps so its is stored in airtight jars, or in extra virgin<br />

olive oil.<br />

PRODOTTI VEGETALI ALLO STATO NATURALE O TRASFORMATI

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