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Corso di Laurea Specialistica in Medicina Veterinaria
II anno – II semestre
Corso integrato: Nutrizione ed Alimentazione Animale
Foraggere Avvicendate
Docente: Dr. Marco Mucciarelli
Riadattato per il modulo “Coltivazione e Conservazione dei Foraggi” (1CFU) a partire dal materiale
didattico gentilmente concesso dal Prof. Franco Cinti
del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroambientali
- Università di Bologna -

definizioni e
caratteristiche
I foraggi
Piante foraggere: prodotto principale
impiegato per l’alimentazione del bestiame
Foraggio: alimento per bestiame erbivoro
contenente sempre almeno la parte vegetativa
della pianta
Concentrato: alimento ad elevato contenuto
energetico e proteico derivante quasi sempre
dalla parte riproduttiva della pianta (organi di
accumulo)
Prodotti intermedi: (es. SILOMAIS)
contenente sia la parte vegetativa che quella
riproduttiva della pianta; vengono considerati
ugualmente un foraggio
1

definizioni e
caratteristiche
I foraggi
Caratteristiche principale dei foraggi:
– elevato contenuto in polisaccaridi
strutturali (fibra > 15-20 % sulla s.s.)
a) utilizzabile solo grazie ai batteri presenti
nell’intestino e nel rumine
b) migliorare il livello di utilizzazione alimentare
della cellulosa è uno dei temi primari della
ricerca dei foraggicoltori e dei nutrizionisti
2

definizioni e
caratteristiche
I foraggi
Valutazione dei foraggi
– composizione chimica
energia
proteine
fibra
vitamine
sali minerali
– funzione dietetica
– appetibilità
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definizioni e
caratteristiche
I foraggi
ENERGIA di un foraggio dipende:
a) dalla QUANTITA’
ma soprattutto
b) dalla QUALITA’
della sostanza organica che che lo costituisce
ed in particolare dalla QUALITA’ della FIBRA
- poca lignina
- età della pianta
- componente riproduttiva
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definizioni e
caratteristiche
Colture foraggere:
Generalità
Classificazione e
diffusione
I foraggi
FORAGGERE
( 7 Mha , 25% della sup. naz. , 50% della SAF )
TEMPORANEE PERMANENTI
o avvicendate
(80% delle UF sul 40% della sup.)
ERBAI PRATI
(t max. 1 anno) ( t >10 anni, taglio)
PRATI PASCOLI
(1 < t >10 anni) (consumo diretto)
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definizioni e
caratteristiche
Colture foraggere:
Generalità
Classificazione e
diffusione
I foraggi
Nord , Centro : avv. = perm.
Sud : perm. >> avv.
Nord : prati > erbai
Sud : erbai. > prati
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definizioni e
caratteristiche
Colture foraggere:
Generalità
Classificazione e
diffusione
Le colture foraggere
nel tessuto
aziendale e comprensoriale:
loro
ruolo sull’evoluzione
della fertilità
del suolo e sulle
tecnologie di
allevamento
I foraggi
Per 2500 anni le foraggere sono state
sfruttate col pascolo integrato con scorte
di foraggio (750 a.C.)
1450-1550 primi avvicendamenti
leguminosa-cereale (trifoglio)
1850 dimostrazione della azotofissazione
(avvicendamento-allevamento-letame)
erbai intercalari (agronomi italiani )
sintesi ammoniaca (ultimo dopoguerra)
anni ‘60 : il silomais in Italia (cereali
foraggeri
7

Generalità
Modalità di utilizzazione dei foraggi
Consumo fresco
diretto (PASCOLO)
confinato (F. VERDE)
Conservazione
ESSICCAMENTO
INSILAMENTO
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Generalità
Consumo diretto
Modalità di utilizzazione dei foraggi
PASCOLO
Ottimale per l’animale
Minori rese (consumo piante giovani)
Perdite per calpestio o spreco
Il pascolo è proponibile solo in mancanza di alternative
migliori (intervento antropico improponibile, basse rese)
9

Generalità
Consumo diretto
Foraggiamento
verde
Modalità di utilizzazione dei foraggi
FORAGGIAMENTO VERDE
Ha tutti gli aspetti favorevoli che
mancano al pascolo
Alti costi ed impegno organizzativo
Alimento non perfettamente equilibrato
Impossibilità di mantenere la dieta
costante
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Generalità
Consumo diretto
Foraggiamento
verde
impiego di foraggi
conservati
Modalità di utilizzazione dei foraggi
FORAGGI CONSERVATI
80-85% delle UF prodotte
sono fornite all’animale
dopo un processo di conservazione ed in
ambiente confinato
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Scopi, modalità e
tendenze
La conservazione dei foraggi
I metodi di conservazione sono
riconducibili a 2 fenomeni biologici:
1) ESSICCAMENTO
2) ANAEROBIOSI + ACIDIFICAZIONE
insilamento
Un 3° metodo poco usato perché costoso è il
CONGELAMENTO
L’obiettivo è :
a) ridurre al minimo PERDITE e COSTI
b) mantenere il più possibile il VALORE
NUTRITIVO (insilati)
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Foraggere Temporanee ed Avvicendate
I Prati
avvicendati e gli
Erbai
Ruolo e
prospettive
* Parte più interessante della foraggicoltura
italiana
DIFFUSIONE PRODUZIONE
EFFICIENZA
Prati > Erbai
Prati
Prati ≅ Erbai Erbai >
UN TEMPO
Prato = perno fondamentale agricoltura italiana
(fertilità per cereali e ortaggi)
per 300 anni 50% della S.A.U. al nord
Poi…….
Più colture in 1 anno Erbai
intercalari
(Fertilizzanti chimici) - prati +
erbai
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Foraggere Temporanee ed Avvicendate
I Prati avvicendati
e gli Erbai
Ruolo e
prospettive
Vantaggi degli erbai
– Altissima specificità per l'ambiente (microclima)
– Occupano il terreno per poco tempo
– Consentono la cerealicoltura
– Produzioni spesso superiori e di qualità migliore dei
prati
OGGI + erbai (mais ceroso) - prati
(medicaio)
> efficienza fotosintetica ( pianta C4 )
energia specifica: Graminacee >> Leguminose
prospettive progresso tecnologico: Gram. >> Legum.
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Foraggere Temporanee ed Avvicendate
I Prati avvicendati e
gli Erbai
Ruolo e prospettive
Prati avvicendati
– Generalità
Monofiti
– Leguminose : Medica, T. bianco, T. pratense, Sulla,
Lupinella
– Gramineae : quasi mai usate (stesse specie dei prati
permanenti)
Polifiti (consociazioni Leguminose - Graminacee)
– Erba medica + Dactylis glomerata
– T. bianco + Loietto
NORD SUD
Medica, Trifogli Sulla, Lupinella
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Foraggere Temporanee ed Avvicendate
I Prati avvicendati e
gli Erbai
Ruolo e prospettive
Prati avvicendati
– Generalità
– Leguminose
prative
Caratteristiche morfologiche delle Leguminose
– apparato radicale (fittone, radici avventizie)
– foglie (trifogliate, pennate)
– fiori (racemi, capolini)
– frutto (legume deiscente tranne sulla, lupinella)
Ciclo di sviluppo
– emergenza
– accrescimento
– fioritura
– maturazione
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Foraggere Temporanee ed Avvicendate
I Prati avvicendati e
gli Erbai
Ruolo e prospettive
Prati avvicendati
– Generalità
– Leguminose
prative
– Tecniche
coltivazione e
conservazione
TECNICA DI COLTIVAZIONE
Lavorazione terreno + preparazione letto di
semina
– aratura sempre (meglio se 35-40 cm)
– affinamento accurato
– rullatura pre-semina e post-semina (macchine
combinate)
Concimazione di impianto
– N solo per le prime fasi di sviluppo (20-30 kg/ha)
(dannoso per la simbiosi, favorisce le infestanti)
– P sempre (150-200 kg/ha)
– K quasi mai necessario
(solo per mantenere inalterate le riserve del terreno
200-250 kg/ha)
– LETAME con 40 t/ha, concimazione chimica
dimezzata
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Foraggere Temporanee ed Avvicendate
I Prati avvicendati e
gli Erbai
Ruolo e prospettive
Prati avvicendati
– Generalità
– Leguminose
prative
– Tecniche
coltivazione e
conservazione
Semina
– superficiale (0,5-1,5 cm)
– a righe (13-18 cm : meno seme, eventuali scerbature)
– in primavera (o primissimo autunno solo al sud e con
seme vestito)
Lotta alle infestanti
– In condizioni normali non è necessaria
– Nell'anno di impianto è quasi sempre sufficiente uno
sfalcio di pulizia
– Diserbo chimico
dicotiledoni annuali (stellaria, capsella, senape)
dicotiledoni perenni (cirsium, romici)
cuscuta
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Foraggere Temporanee ed Avvicendate
I Prati avvicendati e
gli Erbai
Ruolo e prospettive
Prati avvicendati
– Generalità
– Leguminose
prative
– Tecniche
coltivazione e
conservazione
Raccolta
– Epoca di sfalcio (qualità e quantità di prodotto)
– Conservazione con fienagione o insilamento
Durata del prato
– longevità
– adattamento all'ambiente
– errata tecnica agronomica (emergenze disformi, letto
di semina mal preparato, controllo delle infestanti,
asfissie radicali da eccesso idrico)
– irrazionale utilizzazione
sfalci troppo distanziati (rimozione germogli)
sfalci troppo bassi (danni alla corona)
sfalci troppo frequenti o troppo tardivi (riserve
radicali)
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Foraggere Temporanee ed Avvicendate
I Prati avvicendati e
gli Erbai
Ruolo e prospettive
Prati avvicendati
– Generalità
– Leguminose
prative
– Tecniche
coltivazione e
conservazione
– ERBA MEDICA
ERBA MEDICA (Medicago sativa) (3)
Generalità
– Foraggera per eccellenza (produttività, longevità, facilità
conservazione, valore nutritivo, miglioratrice del terreno)
– Utilizzata per fieno, foraggiamento verde, fieno-silo,
concentrati proteici
Diffusione
– Ovunque (originaria zone temperato-calde tendenzialmente
aride, forte insolazione)
– Europa 1,6 Mha (Italia 1Mha, Francia 0,6 Mha)
– Italia (30% in Emilia R., 25% Lombardia, 15% Veneto)
(il resto in Piemonte, Toscana, Umbria, niente al sud)
Specie coltivate (M. sativa, falcata, varia)
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Foraggere Temporanee ed Avvicendate
I Prati avvicendati e
gli Erbai
Ruolo e prospettive
Prati avvicendati
– Generalità
– Leguminose
prative
– Tecniche
coltivazione e
conservazione
– ERBA MEDICA
Caratteristiche botaniche, Biologia
– Perenne (in realtà 3-5 anni)
– Fittone molto sviluppato, Cespitosa, Corona, Fusti
quadrangolari,foglie trifogliate con fogliolina centrale
peduncolata, infiorescenze (racemo), bacelli spiralati
(2-4 volte), semi reniformi piccoli ocra.
Avvicendamento
– coltura miglioratrice (poliennale, simbiosi
rizobica,residui vegetali, capacità rinettante
– dopo cereale vernino, prima del rinnovo
– colture in successione tutte
– evitare medica dopo medica (parassiti dei rizobi,
allelopatia)
Esigenze ambientali
– terreno elevata fertilità
– pH ottimale 6,5-7,5
– T ottimale 20-25°C , tollera -15 +35-40 °C, riposo veg.
5°C
21

Foraggere Temporanee ed Avvicendate
I Prati avvicendati e
gli Erbai
Ruolo e prospettive
Prati avvicendati
– Generalità
– Leguminose
prative
– Tecniche
coltivazione e
conservazione
– ERBA MEDICA
Produttività
– pianura irrigua 50 t/ha s.s. (4-6 sfalci)
pianura asciutta 38
collina 25 (3-4 sfalci)
– 1° sfalcio 40-60% della produzione annuale
(30% in buone condizioni idriche)
Epoca di raccolta
– Primo sfalcio e sfalcio autunnale (esame dei germogli)
– Altri sfalci (10-20% racemi fioriti)
– 4-5 settimane tra uno sfalcio e l'altro
– ultimo taglio almeno 4 settimane prima delle gelate
– epoche giuste = + 15-25% anno successivo, > longevità
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Foraggere Temporanee ed Avvicendate
I Prati avvicendati e
gli Erbai
Ruolo e prospettive
Prati avvicendati
– Generalità
– Leguminose
prative
– Tecniche
coltivazione e
conservazione
– ERBA MEDICA
– T. VIOLETTO
TRIFOGLIO VIOLETTO (Trifolium pratense)
– diffusa in Italia nel 1800 assieme alla medica
– zootecnia complementare con l'agricoltura intensiva
– ambienti più settentrionali della medica (giorno
lungo)
Diffusione (a nord del Po)
Caratteristiche botaniche, Biologia
– poliennale, radice fittonante, fusti eretti e ramificati,
foglie trifogliate lungamente picciolate, foglioline
tutte sessili, macchia biancastra a V, fiori rosei,
legumi indeiscenti, seme oblungo irregolare colore
variabile (verde, giallastro, rossastro)
– Ributta solo dopo il taglio, fiorisce 2 volte all'anno
(maggio-giugno, agosto-settembre)
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Foraggere Temporanee ed Avvicendate
I Prati avvicendati e
gli Erbai
Ruolo e prospettive
Prati avvicendati
– Generalità
– Leguminose
prative
– Tecniche
coltivazione e
conservazione
– ERBA MEDICA
– T. VIOLETTO
Esigenze ambientali
– Predilige terreni argillosi, calcarei
– Tollera meglio della medica terreni sub-acidi
– Resiste meglio all'eccesso idrico e ai ritorni di freddo
– Resiste peggio alla siccità (senza irrigazione produce
poco)
Produttività
– terreno fertile di pianura con sufficiente acqua:
1° anno 8-9 t/ha di s.s. (1-2 tagli)
2° anno 10-12 " (2-3 tagli)
– La coltura pura produce meno di quella consociata
consociazione con loiessa o bromo catartico
bulatura con frumento (1° anno 1 taglio, 2° anno 2-3
tagli)
Epoca di raccolta
– sfalciare prima che lo stelo lignifichi
(qualità, favorire formazione di nuovi germogli)
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Foraggere Temporanee ed Avvicendate
I Prati avvicendati e
gli Erbai
Ruolo e prospettive
Prati avvicendati
– Generalità
– Leguminose
prative
– Tecniche
coltivazione e
conservazione
– ERBA MEDICA
– T. VIOLETTO
–T. BIANCO
TRIFOGLIO BIANCO (Trifolium repens)
Generalità
– var. hollandicum (olandese): generalmente in
miscuglio per prati-pascoli di collina e montagna
– var. giganteum (ladino): in purezza per prati da
sfalcio
– elevatissimo valore nutritivo (foraggio costituito solo
da foglie, piccioli, fiori)
– alto contenuto in acqua (difficile l'insilamento)
Diffusione [terreni sciolti (ladini) di Lombardia]
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Foraggere Temporanee ed Avvicendate
I Prati avvicendati e
gli Erbai
Ruolo e prospettive
Prati avvicendati
– Generalità
– Leguminose
prative
– Tecniche
coltivazione e
conservazione
– ERBA MEDICA
– T. VIOLETTO
–T. BIANCO
Caratteristiche botaniche, Biologia
– poliennale, radice primaria fittonante, radici avventizie
fascicolate, fusti striscianti, foglie trifogliate lungamente
picciolate, foglioline tutte sessili, “capolino” bianco
globoso, seme piccolissimo (massa giallo tenue o arancio)
Esigenze ambientali
– Tollera ancor meglio del T. violetto terreni acidi (pH
ottimale 6-6,5)
– Predilige ambienti freschi (apparato radicale superficiale)
– Soffre le alte temperature solo se accompagnate da siccità
– Resiste meglio della medica ai ritorni di freddo
Semina
– suolo nudo o bulatura (trasemina) nel cereale vernino
(7-8 kg/ha di seme)
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Foraggere Temporanee ed Avvicendate
I Prati avvicendati e
gli Erbai
Ruolo e prospettive
Prati avvicendati
– Generalità
– Leguminose
prative
– Tecniche
coltivazione e
conservazione
– ERBA MEDICA
– T. VIOLETTO
–T. BIANCO
Produttività
– prato in purezza in condizioni ottimali :
1° anno 4-5 t/ha di s.s.
2° anno 15-20 " (4-6 sfalci)
3-4° anno 10-12 "
dopo il 4° anno generalmente l'infestazione di graminacee
diventa eccessiva, per cui si rompe il prato
Semina: suolo nudo, trasemina a cereale vernino, prato
oligofita
Epoca di raccolta
– momento ottimale imbrunimento primi capolini (fioritura
scalare)
– primo e ultimo taglio sfalciare indipendentemente dalla
comparsa dei fiori
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Foraggere Temporanee ed Avvicendate
I Prati avvicendati e
gli Erbai
Ruolo e prospettive
Prati avvicendati
– Generalità
– Leguminose
prative
– Tecniche
coltivazione e
conservazione
– ERBA MEDICA
– T. VIOLETTO
–T. BIANCO
– SULLA
Generalità
SULLA (Hedysarum coronarium)
– prati monofiti di 1-2 anni
– forte miglioratrice del terreno (a beneficio del
frumento)
Diffusione
– terreni fertili (Italia centro-meridionale)
– pendici argillose degradate (Italia settentrionale)
Caratteristiche botaniche, Biologia
– poliennale (biennale, raramente triennale), radice
fittonante molto vigorosa, fusti eretti e ramificati,
foglie impari pennate, foglioline ovali, fiori rossi,
legumi indeiscenti –lomento-, seme nudo o vestito di
colore bruno
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Foraggere Temporanee ed Avvicendate
I Prati avvicendati e
gli Erbai
Ruolo e prospettive
Prati avvicendati
– Generalità
– Leguminose
prative
– Tecniche
coltivazione e
conservazione
– ERBA MEDICA
– T. VIOLETTO
–T. BIANCO
– SULLA
Esigenze ambientali
– Predilige terreni profondi, argillosi
– resiste bene a temperature elevate e siccità
– Sensibile ai ritorni di freddo, t° invernali molto basse
(-10°C)
– In terreni marginali e nel passato il terreno veniva “assullato”
con 3-4 t/ha di terriccio da sullaio
Semina: Al sud fine estate (seme vestito), inizio autunno (seme
nudo)
con 40-60 kg/ha di seme nudo
Avvicendamento: sulla-sulla-frumento (-frumento) 3-4 anni
Produttività
– 1°-2° anno 6-12 t/ha di s.s. (unico taglio, poi pascolamento)
Epoca di raccolta
– sfalciare a inizio fioritura (stelo lignifica molto rapidamente)
(considerevole scadimento qualitativo)
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Foraggere Temporanee ed Avvicendate
I Prati avvicendati e
gli Erbai
Ruolo e prospettive
Prati avvicendati
– Generalità
– Leguminose
prative
– Tecniche
coltivazione e
conservazione
– ERBA MEDICA
– T. VIOLETTO
–T. BIANCO
SULLA
– LUPINELLA
LUPINELLA (Onobrychis vicifolia) (3)
Generalità
– prati monofiti e polifiti
– molto rustica
Diffusione
– terreni molto poveri della collina e della media
montagna
Caratteristiche botaniche, Biologia
– poliennale (triennale in coltivazione), fusti eretti e
ramificati, foglie impari pennate, foglioline ovali
piccole acute, fiori rosa in racemi conici, legumi
monospermi indeiscenti, seme nudo o vestito di
colore bruno
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Foraggere Temporanee ed Avvicendate
I Prati avvicendati e
gli Erbai
Ruolo e prospettive
Prati avvicendati
– Generalità
– Leguminose
prative
– Tecniche
coltivazione e
conservazione
– ERBA MEDICA
– T. VIOLETTO
–T. BIANCO
– SULLA
– LUPINELLA
Esigenze ambientali
– anche terreni molto poveri purché non acidi, meglio se
calcarei (anche ghiaiosi o sabbiosi)
– resiste bene a temperature elevate e siccità
– Sensibile ai ritorni di freddo e agli eccessi idrici
Semina
– 50-70 Kg/ha (seme nudo) per coltura monofita
– prati oligofiti con leguminose (ginestrino o T.
pratense) o con graminacee (festuca o erba mazzolina)
Produttività
– 2-3° anno 5-8 t/ha di s.s.(unico taglio +
pascolamento)
– dopo il 3° anno il prato generalmente si dirada troppo
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Foraggere Temporanee ed Avvicendate
PRATI AVVICENDATI - TABELLA RIASSUNTIVA
Medica Trifoglio
violetto
Trifoglio
ladino
Sulla Lupinella
Produzione
(t ha-1 anno-1)
Sostanza secca 15-16 8,5-12,5 8-16 7,5-10 6-7,5
Erba 60-70 50 50-65 30-40 25-30
Fieno 12-13 7-10 10-13 6-8 5-6
Seme nudo 0,8-1 0,4-0,5 0,1-0,2 0,15-0,2 0,2-0,4
vestito 0,5-0,6 0,8
Parametri qualitativi
(% su s.s.)
Sostanza secca 18-20 16-18 13-14 17-18 20
Proteine grezze 17-19 19-20 23-24 14-15 17-18
Fibra grezza 26-28 22-23 19-20 30-32 32-33
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