La morte di Patroclo (prima parte) - Parafrasi - contucompiti.it
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che brillava tra i suoi coetanei / per l’abil<strong>it</strong>à<br />
nella lancia e nel guidare i cavalli, / e per la<br />
corsa veloce;<br />
già venti uomini aveva gettato dal carro / la<br />
<strong>prima</strong> volta che venne ad apprendere il<br />
combattimento.<br />
Questi fu il primo che scagliò l’arma su <strong>di</strong> te,<br />
<strong>Patroclo</strong>, / e non t’uccise; corse via e si mescolò<br />
nella calca: / dopo avere strappato dal corpo<br />
l’asta <strong>di</strong> frassino, / non resse alla vista <strong>di</strong><br />
<strong>Patroclo</strong>, anche senz’armi, nella battaglia.<br />
<strong>Patroclo</strong>, colp<strong>it</strong>o dalla mano del <strong>di</strong>o e dalla<br />
lancia, / riparò tra i suoi compagni, sfuggendo<br />
al destino <strong>di</strong> <strong>morte</strong>.<br />
Allora Ettore, quando vide il magnanimo<br />
<strong>Patroclo</strong> / ripiegare fer<strong>it</strong>o dal ferro acuto, gli<br />
venne vicino / attraverso le file, e lo ferì con la<br />
lancia /al basso ventre, e lo trapassò con il ferro.<br />
<strong>Parafrasi</strong> completa<br />
il migliore tra i ragazzi della sua età nell’uso<br />
della lancia, nell’andare a cavallo e nella<br />
veloc<strong>it</strong>à;<br />
era la <strong>prima</strong> volta che combatteva, ma aveva<br />
già ucciso venti uomini.<br />
Euforbo fu il primo a ferirti con un’arma, o<br />
<strong>Patroclo</strong>, ma non ti uccise; scappò e si mescolò<br />
agli altri guerrieri, [perché] dopo aver estratto<br />
la lancia <strong>di</strong> frassino, fu preso dal panico<br />
vedendo <strong>di</strong> aver attaccato <strong>Patroclo</strong>, anche se<br />
questi era <strong>di</strong>sarmato.<br />
<strong>Patroclo</strong>, colp<strong>it</strong>o dalla mano del <strong>di</strong>o [Apollo] e<br />
dalla lancia [<strong>di</strong> Euforbo], cercò riparo tra i suoi<br />
compagni, per sfuggire alla <strong>morte</strong>.<br />
Allora Ettore, quando vide il grande <strong>Patroclo</strong><br />
r<strong>it</strong>irarsi, fer<strong>it</strong>o dalle armi nemiche, gli si<br />
avvicinò tra le schiere dei soldati e lo ferì alla<br />
pancia con la lancia, passandolo da <strong>parte</strong> a<br />
<strong>parte</strong>.<br />
Patroclò attaccò [i troiani] per tre volte, simile al violento Ares, urlando per terrorizzare i nemici, e ogni volta<br />
uccise nove guerrieri. Ma quando attaccò per la quarta volta, simile a un <strong>di</strong>o, allora, o <strong>Patroclo</strong>, apparve la<br />
tua <strong>morte</strong>.<br />
In mezzo alla violenta battaglia gli si avvicinò Apollo, terrificante, e <strong>Patroclo</strong> nella confusione [del<br />
combattimento] non lo vide venire; [Apollo] si avvicinò a <strong>Patroclo</strong> nascosto da una f<strong>it</strong>ta nebbia, e<br />
rimanendogli <strong>di</strong>etro gli colpì la schiena e le spalle con il palmo della mano, e <strong>Patroclo</strong> si sentì venir meno.<br />
Il <strong>di</strong>o Apollo gli fece cadere l’elmo dalla testa, e l’elmo rotolò a terra facendo un grande rumore sotto gli<br />
zoccoli dei cavalli, mentre i pennacchi [che lo ornavano] si sporcarono <strong>di</strong> sangue e polvere. Prima non<br />
sarebbe stato possibile che si sporcasse <strong>di</strong> polvere quell’elmo dai crini <strong>di</strong> cavallo, poiché proteggeva la testa e<br />
la fronte del <strong>di</strong>vino [e invincibile] Achille, ma quel giorno Zeus lo <strong>di</strong>ede da portare a Ettore, la cui <strong>morte</strong> era<br />
ormai vicina.<br />
A <strong>Patroclo</strong> si spezzò tra le mani la lancia – lunghissima, grande, pesante, dalla punta <strong>di</strong> bronzo – e lo scudo,<br />
che era fissato alla schiena da una cinghia <strong>di</strong> cuoio, cadde a terra; il figlio <strong>di</strong> Zeus, Apollo, gli slegò la corazza<br />
[lasciandolo <strong>di</strong>sarmato].<br />
<strong>Patroclo</strong> non riusciva a comprendere ciò che stava accadendo, e le forze lo abbandonavano. Si fermò,<br />
sorpreso, e un troiano lo colpì alle spalle con la lancia appunt<strong>it</strong>a: [era] Euforbo, figlio <strong>di</strong> Pantoo, il migliore<br />
tra i ragazzi della sua età nell’uso della lancia, nell’andare a cavallo e nella veloc<strong>it</strong>à; era la <strong>prima</strong> volta che<br />
combatteva, ma aveva già ucciso venti uomini.<br />
Euforbo fu il primo a ferirti con un’arma, o <strong>Patroclo</strong>, ma non ti uccise; scappò e si mescolò agli altri guerrieri,<br />
[perché] dopo aver estratto la lancia <strong>di</strong> frassino, fu preso dal panico vedendo <strong>di</strong> aver attaccato <strong>Patroclo</strong>,<br />
anche se questi era <strong>di</strong>sarmato.<br />
<strong>Patroclo</strong>, colp<strong>it</strong>o dalla mano del <strong>di</strong>o [Apollo] e dalla lancia [<strong>di</strong> Euforbo], cercò riparo tra i suoi compagni, per<br />
sfuggire alla <strong>morte</strong>. Allora Ettore, quando vide il grande <strong>Patroclo</strong> r<strong>it</strong>irarsi, fer<strong>it</strong>o dalle armi nemiche, gli si<br />
avvicinò tra le schiere dei soldati e lo ferì alla pancia con la lancia, passandolo da <strong>parte</strong> a <strong>parte</strong>.