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il danno psichico alla alla persona del lavoratore - Fondazione Prof ...

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Infine, caratterizzano <strong>il</strong> mobbing: <strong>il</strong> dislivello tra gli antagonisti (a mente <strong>del</strong><br />

quale <strong>il</strong> mobbizzato si deve trovare in una situazione costante di inferiorità), e<br />

l‟intento persecutorio (a mente <strong>del</strong> quale nella vicenda deve riscontrarsi un disegno<br />

vessatorio e coerente, composto da scopo politico, obiettivo conflittuale e carica<br />

emotiva e soggettiva). Oltre ai criteri ora menzionati, secondo lo psicologo affinché<br />

vi sia mobbing, <strong>il</strong> fenomeno deve seguire un andamento in fasi successive, essendo<br />

<strong>il</strong> conflitto in parola in costante divenire, mai statico.<br />

Le fasi possono essere schematicamente ricordate nei loro tratti essenziali,<br />

ricordando che s‟inizia da una condizione zero o di pre-mobbing caratterizzata<br />

dall‟assenza di conflitto esterno. Secondo l‟Autore in questa fase <strong>il</strong> conflitto è tutto<br />

interno <strong>alla</strong> <strong>persona</strong>, interessa esclusivamente <strong>il</strong> suo rapportarsi con <strong>il</strong> mondo 10 .<br />

Il mobbing inizia invece nella fase uno. Qui <strong>il</strong> conflitto è mirato perché qualsiasi<br />

problema è imputato <strong>alla</strong> vittima predestinata, considerata “<strong>il</strong> capro espiatorio che<br />

ha sempre la colpa di tutto” 11 .<br />

Nella successiva fase (fase due) inizia <strong>il</strong> mobbing perché si crea appositamente<br />

una condizione diffic<strong>il</strong>e per <strong>il</strong> soggetto da mobbizzare. Il passaggio d<strong>alla</strong> prima <strong>alla</strong><br />

seconda fase si deduce esattamente da questo elemento: nella prima fase si aspetta<br />

un motivo per incolpare la vittima, nella seconda fase invece <strong>il</strong> motivo per accusare<br />

e denigrare la vittima è creato appositamente.<br />

Si arriva così <strong>alla</strong> terza fase in cui iniziano a sv<strong>il</strong>upparsi i primi problemi<br />

psicosomatici (insonnia, inappetenza, apatia, problemi cervicali, muscolari,<br />

problemi ai muscoli <strong>del</strong>la schiena, fino all‟ansia e <strong>alla</strong> depressione). Al<br />

riconoscimento <strong>del</strong> malessere segue l‟assenza dal lavoro per malattia. Nella quarta<br />

fase queste assenze vengono strumentalizzate dall‟azienda che non dà <strong>il</strong> giusto peso<br />

10 Cfr. EGE H., La valutazione peritale <strong>del</strong> <strong>danno</strong> da mobbing, cit., p. 39-48.<br />

11 Cfr. EGE H., ult. op.cit., p. 39-48.<br />

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