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il danno psichico alla alla persona del lavoratore - Fondazione Prof ...

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ossia una netta separazione con le cose inanimate 8 , nonché l‟irriducib<strong>il</strong>ità dei diritti<br />

indisponib<strong>il</strong>i <strong>del</strong> <strong>lavoratore</strong> <strong>alla</strong> logica <strong>del</strong>lo scambio economico 9 .<br />

Si riscontra, in queste parole, <strong>il</strong> rifiuto <strong>del</strong>l‟analogia con le cose inanimate (si<br />

desume ciò d<strong>alla</strong> barassiana citazione <strong>del</strong> pensiero di Desjardins secondo cui<br />

“l‟uomo che vive e pensa non è una cosa inerte” 10 ). Più precisamente, si rinnega sia<br />

l‟analogia con la disciplina <strong>del</strong>la locazione di cose, perché ciò porta a una visione<br />

<strong>del</strong>l‟operaio “quasi fosse una macchina, una cosa qualunque che si noleggia per un<br />

determinato tempo, garantendone la conservazione, l‟integrità all‟epoca <strong>del</strong>la<br />

restituzione…”, e realizza “un parallelo ardito”, potendo l‟analogia diventare<br />

pericolosa “per la differenza sostanziale che vi è appunto tra l‟uso di una cosa e<br />

l‟uso di un uomo (e cioè <strong>del</strong>le sue energie di lavoro)” in quanto “la <strong>persona</strong><br />

<strong>del</strong>l‟uomo è qualcosa di ben più rispettab<strong>il</strong>e, e di più sacro che non un oggetto<br />

qualunque” 11 ; sia l‟analogia tra la disciplina <strong>del</strong>la custodia <strong>del</strong>la cosa affidata e la<br />

conduzione <strong>del</strong>le forze di lavoro 12 .<br />

Inoltre, chi ripudia la logica proprietaria (oltre a rinnegare <strong>il</strong> ricorso all‟analogia)<br />

mette in risalto come accogliere le dogmatiche che favoriscono <strong>il</strong> principio <strong>del</strong>la<br />

fatalità comporti anche accettare corollari <strong>del</strong> seguente tenore: l‟uomo è dotato<br />

d‟intelligenza, quindi si riversa su questi <strong>il</strong> compito di provvedere <strong>alla</strong> propria<br />

incolumità 13 .<br />

8<br />

Il riferimento è in particolar modo da leggersi in chiave critica con riguardo all‟opera di<br />

BARASSI <strong>del</strong> 1901, nonché in chiave rievocativa con riguardo agli scritti di MENGONI L. sui rapporti<br />

tra diritto civ<strong>il</strong>e e diritto <strong>del</strong> lavoro <strong>del</strong> 1990: ID., L‟influenza <strong>del</strong> diritto <strong>del</strong> lavoro sul diritto civ<strong>il</strong>e,<br />

in Luigi Mengoni, Il contratto di lavoro, III, cit., p. 66-67.<br />

9<br />

TULLINI P., Persona e danni risarcib<strong>il</strong>i (piccole provocazioni), in ADL, 2006, p. 1048.<br />

10<br />

Sono espressioni di BARASSI L., Il contratto di lavoro nel diritto positivo. Ristampa anastatica<br />

<strong>del</strong>l‟edizione <strong>del</strong> 1901, cit., p. 550.<br />

11<br />

BARASSI L., ult. op. cit., p. 550.<br />

12<br />

BARASSI L., ult. op. cit., p. 550-551.<br />

13<br />

BARASSI L., ult. op. cit., p. 551; NAPOLI M., Ritornare a Barassi, Lodovico Barassi Il<br />

contratto di lavoro nel diritto positivo, cit., p. XLVII, laddove si afferma che <strong>il</strong> Barassi “sembra<br />

avvertire <strong>il</strong> soffio <strong>del</strong>le tendenze europee che oggi prevedono espressamente l‟obbligo di curare la<br />

propria sicurezza a carico dei <strong>lavoratore</strong>”.<br />

III

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