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il danno psichico alla alla persona del lavoratore - Fondazione Prof ...

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<strong>psichico</strong> puro. Infatti, tale <strong>danno</strong> non può essere destinato all‟irr<strong>il</strong>evanza giuridica<br />

solo perché non è permanente o solo perché non travolge in modo totale in un certo<br />

momento la vita di una <strong>persona</strong>, impedendole <strong>del</strong> tutto di svolgere le proprie attività<br />

produttive.<br />

La definizione di <strong>danno</strong> <strong>psichico</strong> puro pertanto è quella di un disagio nevrotico<br />

con nuclei di somatizzazione, che non ha minore entità rispetto a quello fisico.<br />

Così argomentando è possib<strong>il</strong>e ricondurre all‟interno <strong>del</strong> <strong>danno</strong> in parola quei<br />

fenomeni di disadattamento o di stress causati d<strong>alla</strong> condotta <strong>del</strong> datore di lavoro.<br />

Il f<strong>il</strong>one giurisprudenziale e la dottrina che riconoscono <strong>il</strong> <strong>danno</strong> <strong>psichico</strong><br />

evidenziano poi una stretta relazione tra <strong>il</strong> <strong>danno</strong> e le c.d. nuove tecnologie, ossia in<br />

rapporto a quei processi che prevedono una progressiva trasformazione <strong>del</strong>l‟intero<br />

apparato produttivo. Infatti, “l‟innovazione tecnologica, man mano che si diffonde,<br />

tende a creare nuovi fattori di rischio, certamente minori per quanto riguarda gli<br />

infortuni, ma assai più intensi per ciò che attiene alle malattie” 28 .<br />

Da quanto affermato si deduce che l‟innovazione tecnologica deve essere<br />

controllata affinché non determini fenomeni patologici. Si tratta di un controllo che<br />

può essere fronteggiato attraverso uno sforzo culturale avente come obiettivo quello<br />

di rivisitare <strong>il</strong> rapporto uomo macchina e di affrontare la c.d. „fabbrica intelligente‟<br />

in quello che è <strong>il</strong> suo limite principale: ossia quello volto ad “escludere <strong>il</strong> soggetto<br />

umano, ad isolarlo, ad esporlo insomma a nuovi rischi, a nuovi squ<strong>il</strong>ibri, capaci di<br />

incidere non solo e non tanto sul rendimento, quanto e soprattutto sulla salute” 29 .<br />

28 SMURAGLIA C., La tutela <strong>del</strong>la salute dei lavoratori tra principi costituzionali e norme vigenti<br />

e prospettive di riforma, cit., p. 431-432. Qui l‟Autore r<strong>il</strong>eva come in merito ai disturbi di natura<br />

psichica è universalmente riconosciuto che “le trasformazioni tecnologiche tendano ad aumentare le<br />

tensioni nell‟ambiente di lavoro, ad aumentare i carichi di responsab<strong>il</strong>ità in certe fasce o a diminuire<br />

le motivazioni in altre, e che si vada sempre più modificando <strong>il</strong> rapporto tra soggetto e ambiente di<br />

lavoro”.<br />

29 SMURAGLIA C., ult. op. cit., p. 431-432. Nei paesi più avanzati si ricorre a misure di c.d.<br />

umanizzazione <strong>del</strong> lavoro, che richiedono studi approfonditi sull‟organizzazione <strong>del</strong> lavoro.<br />

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