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il danno psichico alla alla persona del lavoratore - Fondazione Prof ...

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descrittiva di uno stato di fatto in cui può cadere <strong>il</strong> prestatore impegnato<br />

nell‟adempimento <strong>del</strong>la prestazione di lavoro); disponib<strong>il</strong>ità nella sfera <strong>del</strong><br />

<strong>lavoratore</strong> di transigere, negoziare o alienare un bene “che neppure aveva coscienza<br />

di possedere” 25 ; prevalenza <strong>del</strong> momento pubblicistico; subordinazione <strong>del</strong>la<br />

dignità e <strong>del</strong> valore etico <strong>del</strong> diritto <strong>alla</strong> salute (in assoluto o in combinato con l‟art.<br />

2 Cost.) <strong>del</strong> <strong>lavoratore</strong> <strong>alla</strong> posizione soggettiva <strong>del</strong> diritto d‟impresa; incertezze<br />

sulla configurab<strong>il</strong>ità di una pretesa creditoria <strong>del</strong> prestatore, azionab<strong>il</strong>e anche nella<br />

direzione <strong>del</strong>l‟adempimento in forma specifica ai sensi <strong>del</strong>l‟art. 1453 c.c.<br />

La debolezza <strong>del</strong>la tutela <strong>del</strong>la salute in termini di diritto non è stata nemmeno<br />

riscattata nei primi anni di applicazione <strong>del</strong>lo Statuto dei diritti dei lavoratori: in<br />

tale contesto temi come la precarietà <strong>del</strong>le condizioni di lavoro e l‟instab<strong>il</strong>ità nella<br />

conservazione <strong>del</strong> posto di lavoro sono stati considerati prevalenti su altri. Va da sé<br />

che così si sminuisce l‟importanza di quelle norme che, viceversa, vogliono<br />

garantire <strong>il</strong> diritto soggettivo <strong>del</strong> <strong>lavoratore</strong> a operare in condizioni di sicurezza,<br />

riscattandolo da ogni esigenza produttivistica 26 .<br />

In conclusione, stando <strong>alla</strong> teoria <strong>del</strong> dovere potere (l‟unico) mezzo di tutela per<br />

<strong>il</strong> <strong>lavoratore</strong> che ritenga insano e pericoloso l‟ambiente o l‟organizzazione di lavoro<br />

è <strong>il</strong> rifiuto <strong>del</strong>la prestazione 27 .<br />

Il <strong>lavoratore</strong> non ha un vero e proprio diritto soggettivo, quindi non ha nemmeno<br />

un diritto a svolgere la prestazione in un ambiente sicuro, dunque l‟unica reazione<br />

25 L‟espressione è in MONTUSCHI L., Diritto <strong>alla</strong> salute e organizzazione <strong>del</strong> lavoro, cit., p. 66.<br />

26 LANOTTE M., Il <strong>danno</strong> <strong>alla</strong> <strong>persona</strong> nel rapporto di lavoro, Torino:Giappichelli, 1989, p. 98.<br />

27 Sul finire degli anni Settanta, nella giurisprudenza pretoria inizierà a farsi strada una diversa<br />

impostazione, secondo cui “sembra perfettamente conseguente al sistema contrattuale vigente che, ai<br />

sensi <strong>del</strong>l‟art. 1452 c.c., <strong>il</strong> <strong>lavoratore</strong> possa chiedere che <strong>il</strong> datore, debitore di sicurezza, sia<br />

condannato ad adempiere <strong>il</strong> suo obbligo apportando le necessarie modifiche al fine di rendere non<br />

nocivo l‟ambiente di lavoro. Tale opinione risulta rafforzata d<strong>alla</strong> tutela <strong>del</strong>la professionalità<br />

contenuta nell‟art. 13 <strong>del</strong>lo Statuto che dimostra come l‟orientamento giuridico prevede una<br />

prospettiva dinamica ed evolutiva <strong>del</strong> rapporto di lavoro, la quale meglio si accorda con la<br />

permanenza <strong>del</strong> <strong>lavoratore</strong> sul proprio posto di lavoro, esigendo le necessarie modifiche, piuttosto<br />

che con <strong>il</strong> legittimare <strong>il</strong> semplice abbandono di un posto in ambiente nocivo”: Pret. M<strong>il</strong>ano, 12 luglio<br />

1978, in OGL, 1978, p. 394 ss.<br />

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