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il danno psichico alla alla persona del lavoratore - Fondazione Prof ...

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costituzionale anteriore al d.lgs. n. 38/2000 86 . Al riguardo, poi, anche chi certa non<br />

condivide le argomentazioni <strong>del</strong>l‟Ente estensore ricorda come la circolare sia<br />

espressine di quella “soluzione …. che riflette <strong>il</strong> tradizionale significato attribuito<br />

all‟occasione di lavoro e che, anzi, appare ulteriormente confermata d<strong>alla</strong> tendenza<br />

giurisprudenziale ad ampliare la nozione di infortunio sino a comprendervi ogni<br />

evento occorso in coincidenza di tempo e di luogo con l‟attività lavorativa,<br />

indipendentemente d<strong>alla</strong> natura professionale <strong>del</strong> rischio che lo ha generato” 87 .<br />

Secondo l‟Ente estensore questi elementi giustificano un‟innovazione<br />

nell‟indicazione <strong>del</strong>le c.d. malattie professionali non tabellate. Le fonti di rischio<br />

sono andate trasformandosi e non può non prendersi atto che si è così passati, forse<br />

anche in modo non sempre consapevole, d<strong>alla</strong> nocività <strong>del</strong>la lavorazione <strong>alla</strong><br />

nocività <strong>del</strong>la organizzazione <strong>del</strong>le attività lavorative.<br />

Per queste innovazioni pertanto tra le malattie professionali vanno ricondotti<br />

anche quei disturbi psichici che, per certe caratteristiche, possono essere considerati<br />

di origine professionale e riconducib<strong>il</strong>i alle malattie non tabellate se “causati, o<br />

concausati in modo prevalente, da specifiche e particolari condizioni <strong>del</strong>l‟attività<br />

lavorativa e <strong>del</strong>la organizzazione <strong>del</strong> lavoro” 88 .<br />

86 In questi termini v. GAROFALO D., Mobbing tra fondamento normativo e tecnica risarcitoria,<br />

in LG, 2004, p. 542; nonché BALANDI G., Le malattie professionali: un quadro normativo in<br />

evoluzione, in RIDL, 1989, I, p. 238-239; GIUBBONI S, Mobbing e tutela previdenziale, cit., 171 ss.,<br />

l‟Autore ascrive <strong>il</strong> mobbing allo spazio aperto <strong>del</strong>le malattie non tabellate e osserva che “la<br />

tecnopatia costituisce la conseguenza patologica, l‟effetto morbigeno <strong>del</strong> mobbing, onde risulta di<br />

per sé improprio, per quanto evocativo, <strong>il</strong> traslato, d‟uso assai frequente, che identifica senz‟altro<br />

l‟<strong>il</strong>lecita pratica vessatoria, ovvero la situazione di costrittività organizzativa sul lavoro come nuova<br />

malattia professionale atipica. Giacché <strong>il</strong> mobbing non è la malattia professionale che ne può<br />

conseguire, ma la sua fonte, <strong>il</strong> fattore morbigeno riconducib<strong>il</strong>e all‟ambiente di lavoro<br />

etiologicamente r<strong>il</strong>evante ai fini degli artt. 3 e 211 <strong>del</strong> testo unico, quale risultante dall‟intervento<br />

addittivo <strong>del</strong>la sentenza n. 179 <strong>del</strong> 1988 <strong>del</strong>la Corte Cost.”; Cass. 11 agosto 1997, n. 7459, in NGL,<br />

1997, p. 452 ss.; Cass. 30 agosto 2000, n. 11428, in NGL, 2001, p. 132 ss.; C.Cost. 15 febbraio<br />

1991, n. 87, in RIDL, 1992, II, p. 3 ss.; C.Cost. 18 luglio 1991, n. in DL, 1992, II, p. 98 ss., in<br />

entrambe le occasioni chiamata a pronunziarsi sul rigido sistema previsto dal T.U. n. 1124/1965.<br />

87 LUDOVICO G., Mobbing, stress e malattia professionale: l‟assicurazione Ina<strong>il</strong> dinanzi ai nuovi<br />

rischi da lavoro, cit., p. 288-289 e nt. 27.<br />

88 Cfr. circolare Ina<strong>il</strong> n. 71/2003, cit.<br />

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