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eni non suscettibili di valutazione patrimoniale quali i beni materiali. Questa considerazione deve portare ad escludere ogni profilo di personalizzazione nella liquidazione del danno perché valori quali la dignità lavorativa non possono dipendere da riferimenti personali ma, in un contesto di valutazione indennitaria, riguardare solo situazioni astratte. Conseguentemente questo giudice, ritenendo fondate le valutazioni critiche espresse al riguardo da chi considera improprio personalizzare la liquidazione di un danno non patrimoniale, modificando il proprio precedente orientamento ritiene di non poter utilizzare il parametro reddituale del soggetto per la liquidazione del danno da mobbing. Per altro, la valutazione del caso concreto rimarrà elemento fondamentale per la liquidazione in quanto, in considerazione della maggiore o minore gravità del caso, al giudice sarà consentito argomentare il percorso logico che porta alla valutazione dell‟indennizzo” 92 . 92 Trib. Forlì, 28 gennaio 2005, cit. 197
Capitolo quinto RAPPORTO TRA IL FENOMENO DEL MOBBING E ALCUNI ISTITUTI CODICISTICI E DI LEGISLAZIONE SPECIALE 1. Il mobbing nella contrattazione collettiva: l’emergere del fenomeno nei contratti del settore cooperativo In Italia dieci lavoratori su cento (10,1%) ritengono di essere a rischio mobbing e oltre dieci lavoratori su cento (12,3%) dichiarano di aver subito una lesione dei diritti della persona nell‟ambiente di lavoro 1 . In ambito europeo sono invece otto lavoratori su cento (8%) ad essere stati vittime di mobbing sul posto di lavoro 2 . Questi dati costituiscono oggi il risultato di un faticoso risveglio rispetto ad un recente passato caratterizzato da una vistosa svalutazione del fenomeno: elemento fisiologico dei rapporti di lavoro, se non, addirittura, rinnegato nel suo esistere 3 . All‟opposto, e come si è visto nelle pagine che precedono, il mobbing è un fenomeno grave e tutt‟altro che nuovo, malgrado della sua consistenza s‟inizi a 1 Cfr. Associazione società informazione (a cura di), Rapporto sui diritti globali 2006, Roma: Ediesse, 2006, p. 293 ss.; nonché Rapporto Censis 2005, Lavoro, professionalità, rappresentanze. Molestie e abusi sui luoghi di lavoro: il disagio silente, in 39° Rapporto Annuale sulla situazione sociale del paese, Milano, Franco Angeli, p. 191 ss. 2 Cfr. Risoluzione del Parlamento europeo sul mobbing sul posto di lavoro, 20 settembre 2001, n.A5-0283/2001, considerando A; MEUCCI M., Danni da mobbing e loro risarcibilità, Roma: Ediesse, 2006, p. 29. 3 Cfr. Rapporto Censis 2005, cit. ove si rileva che le denunzie di molestie psicologiche sono pari allo 0,8%; che il 77,5% dei lavoratori dichiara di essere soddisfatto dell‟attività svolta e del clima „che respira‟ in azienda; che questi dati sono formati in base ad „indicatori diretti‟; invece, gli „indicatori indiretti‟ evidenziano come, a fronte della percentuale dell‟1% di persone che denunziano fatti di molestie, si contrapponga la percentuale del 2,7% di lavoratori che dichiarano di conoscere fatti di molestie su colleghi. Infine, sulla difficile emersione del fenomeno cfr. ancora la Risoluzione del Parlamento europeo sul mobbing sul posto di lavoro, cit., considerando B. 198
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UNIVERSITA’ CATTOLICA DEL SACRO C
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Capitolo quinto Rapporto tra il fen
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Nel commentare il pensiero barassia
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Capitolo primo LINEAMENTI GENERALI.
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Il principio di fatalità e il pate
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proprio il contrario di quello che
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questo è trattato alla stregua di
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sarà quella, di fronte all‟inade
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datore di lavoro di offrire lavoro
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conseguente deviazione del danno ne
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poi, ma non sono meno pericolosi, a
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Scopo delle organizzazioni sindacal
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abbandonare finzioni giuridiche o a
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4. Dalla visione classica alla dime
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La dottrina non esita a individuare
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Per la Conferenza Internazionale de
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Va poi richiamata l‟opera di quan
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1.1 La salute psichica o benessere
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Le difficoltà si presentano, poi,
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Ciò richiede l‟abbandono di qual
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2. Il danno alla salute: da voce di
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contingente, al turbamento dell‟a
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Quest‟ultimo indirizzo, recepito
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la stessa fisiologica integrità,
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non soltanto, quindi, con riferimen
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Tuttavia questi fattori, oltre ad e
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sul danno esistenziale, che hanno c
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collegamenti di vario segno, sciogl
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Tale impostazione, tuttavia, non è
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lesione), socialmente rilevanti, ch
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Da tali osservazioni si deduce che
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Rientrano in tale ultima ipotesi qu
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Capitolo terzo IL MOBBING: LA PERSE
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Terzo elemento rivelatore del mobbi
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alle vessazioni di cui è vittima i
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1.1 Le tipologie del mobbing Le sci
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Si ha mobbing esterno quando le ves
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La giurisprudenza ha fatto propria
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In alcuni casi ancora la giurisprud
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vessatorie che corrispondono ai req
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emarginare, infastidire, indurre ne
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Sul tema sono poi intervenuti i mas
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2.1 Gli orientamenti della dottrina
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3.1 Il soggetto passivo del mobbing
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3.2 Il soggetto attivo della sequen
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elemento caratterizzante l‟azione
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Anche chi non pare schierarsi apert
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fungendo da spartiacque quasi rispe
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Il ruolo del giurista è proprio qu
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contro singole condotte illecite (s
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mancata assegnazione dei compiti la
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individua in due elementi: l‟uno
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in precedenza, mentre le mansioni s
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fattispecie che come autorevole dot
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BONARDI O. (2005), Le novità in ma
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CAVALLO A. (2006), Persecuzioni sul
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ID. (2002), Mobbing verticale, risa
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RAFFI A. (2008), Il ruolo della Cas
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SCOGNAMIGLIO C. (1998), Il danno bi
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legge relativi al mobbing, Atti del
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