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il danno psichico alla alla persona del lavoratore - Fondazione Prof ...

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un maggiore grado di consapevolezza in altri e a differenze non solo tra i sistemi<br />

giuridici ma anche a livello culturale; tutto ciò influenza la percezione che si ha <strong>del</strong><br />

fenomeno 202 .<br />

Inoltre a incrementare la diffusione <strong>del</strong> fenomeno contribuisce la mancanza di<br />

sicurezza (intesa come precarietà <strong>del</strong>l‟impiego) nelle condizioni d‟impiego,<br />

considerata fattore di aumento <strong>del</strong>la frequenza <strong>del</strong> fenomeno.<br />

Lo studio <strong>del</strong>la <strong>Fondazione</strong> ha poi analizzato la gamma di soggetti coinvolti. Si<br />

osserva che le donne sono maggiormente oggetto di mobbing rispetto agli uomini,<br />

che i precari lo sono in misura maggiore rispetto ai lavoratori con un impiego fisso;<br />

inoltre, che la percentuale più elevata di persone che subiscono mobbing è<br />

localizzata nel settore pubblico, ma è anche elevata tra i dipendenti <strong>del</strong> settore<br />

terziario, commerciale e bancario 203 .<br />

A quanto sino ad ora richiamato si deve affiancare lo studio p<strong>il</strong>ota compiuto<br />

<strong>del</strong>l‟Agenzia Europea “sullo stato di salute e sicurezza sul lavoro nell‟Unione<br />

Europea”. Tale studio, pubblicato nel settembre <strong>del</strong> 2000, è stato condotto con<br />

l‟aus<strong>il</strong>io <strong>del</strong>le relazioni elaborate dagli Stati membri unitamente alle statistiche<br />

nazionali ed europee relative alle condizioni vigenti nell‟ambiente di lavoro.<br />

L‟indagine in parola è giunta <strong>alla</strong> conclusione che <strong>il</strong> mobbing come la violenza<br />

202<br />

Cfr. FERRANTE M., Mobbing e <strong>danno</strong> <strong>alla</strong> salute: quale riconoscimento nei paesi <strong>del</strong>l‟Unione<br />

Europea?, in RIMP, 2007, I, p. 134.<br />

203<br />

Il risultato <strong>del</strong>lo studio condotto d<strong>alla</strong> <strong>Fondazione</strong> di Dublino è supportato da una serie di<br />

percentuali: “negli Stati membri … le donne siano maggiormente oggetto di mobbing rispetto agli<br />

uomini (9% contro 7%), e come i precari lo siano in misura maggiore rispetto a chi ha un impiego<br />

fisso …. la percentuale più elevata di persone che subiscono <strong>il</strong> mobbing è localizzata<br />

nell‟amministrazione pubblica (13%), ma la percentuale è alta anche fra i dipendenti <strong>del</strong> settore<br />

terziario e commerciale (11%) e bancario (10%). … le vittime di mobbing sono più colpite dallo<br />

stress di quanto non lo siano i lavoratori in generale. Il 47% <strong>del</strong>le persone oggetto di mobbing<br />

sostiene di avere un lavoro stressante, mentre fra la totalità degli intervistati tale percentuale è <strong>del</strong><br />

28%. Le assenze per malattia sono più frequenti fra le persone vittime di mobbing (34%) rispetto<br />

<strong>alla</strong> totalità degli intervistati (23%)”, in questi termini v. proposta di Risoluzione 26 giugno 2001,<br />

2001/2339/INI.<br />

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