il danno psichico alla alla persona del lavoratore - Fondazione Prof ...
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compromettere salute, professionalità o dignità <strong>del</strong> <strong>lavoratore</strong> stesso nell‟ambito<br />
<strong>del</strong>l‟ufficio di appartenenza, ovvero di escludere <strong>il</strong> <strong>lavoratore</strong> dal contesto<br />
lavorativo di riferimento” 102 .<br />
Si può dunque concludere che stando a tale indirizzo solo nella condotta dolosa<br />
s‟intravede la finalità persecutoria.<br />
Va inoltre ricordato che all‟interno <strong>del</strong>la corrente soggettiva s‟innesta un f<strong>il</strong>one<br />
che valuta sufficiente, al fine di determinare la struttura <strong>del</strong> fenomeno, <strong>il</strong> dolo<br />
generico (ossia la volontà, la consapevolezza di attuare la sequenza persecutoria),<br />
anziché quello specifico 103 .<br />
Ancora, secondo i sostenitori <strong>del</strong>la teoria soggettiva, solo collocandosi in<br />
un‟ottica di persecuzione e di molestie anche psicologiche è possib<strong>il</strong>e distinguere la<br />
condotta vessatoria integrante mobbing rispetto, ad esempio, all‟adozione di un<br />
unico atto posto in essere a detrimento <strong>del</strong>la professionalità <strong>del</strong> <strong>lavoratore</strong> 104 ,<br />
oppure rispetto <strong>alla</strong> normale conflittualità presente sui luoghi di lavoro 105 o, infine,<br />
riguardo ad atti materiali, condotte neutre o in astratto corrette 106 .<br />
In tutti questi casi è la considerazione di un motivo <strong>il</strong>lecito determinante ad<br />
estendere l‟area di tutela nei confronti <strong>del</strong> mobbing.<br />
102 Cass. 4 maggio 2004, n. 8438, cit.; conformi: Cass. 29 ottobre 1999, n.12197, in MGL, 1999,<br />
p. 2171 ss.; Cass. 6 marzo 2006, n. 4774, in D&G, p. 22 ss.<br />
103 In termini di dolo generico e di non r<strong>il</strong>evanza <strong>del</strong>la colpa, vedi anche GRAGNOLI E., Mobbing,<br />
cit., p. 700. Va ricordato infine che nella responsab<strong>il</strong>ità civ<strong>il</strong>e, a differenza che nella responsab<strong>il</strong>ità<br />
penale, la distinzione tra dolo generico, dolo specifico e dolo eventuale non esplica alcun particolare<br />
effetto, se non eventualmente sul quantum debeatur e talvolta sul versante <strong>del</strong>la causalità: in questi<br />
termini si rinvia a BONA M., La responsab<strong>il</strong>ità civ<strong>il</strong>e <strong>del</strong>l‟autore materiale <strong>del</strong> mobbing, in<br />
MONATERI P.G. et alii (a cura di), Accertare <strong>il</strong> mobbing, cit., p. 56.<br />
104 Trib. M<strong>il</strong>ano, 18 febbraio 2003, cit., relativo a una fattispecie di demansionamento; Cass. 4<br />
maggio 2004, cit. in tema di trasferimento <strong>il</strong>legittimo; in dottrina si rinvia a DEL PUNTA R., Il<br />
mobbing, l‟<strong>il</strong>lecito e <strong>il</strong> <strong>danno</strong>, in Lav.Dir., 2003, p. 544 ss.<br />
105 Trib. M<strong>il</strong>ano, 30 settembre 2002, cit., sul potere di controllo <strong>del</strong> datore di lavoro; Trib.<br />
M<strong>il</strong>ano, 26 apr<strong>il</strong>e 2004, in LG, 2004, p. 1308 ss., in un caso di denuncia di scarso rendimento <strong>del</strong><br />
<strong>lavoratore</strong>; Trib. Bari 12 marzo 2004, in D&G, 2004, ins., p. XXIII, sul mero scontro tra divergenti<br />
opinioni con <strong>il</strong> dipendente; Trib. M<strong>il</strong>ano, 20 maggio 2000, cit.<br />
106 TULLINI P. Mobbing e rapporto di lavoro. Una fattispecie emergente di <strong>danno</strong> <strong>alla</strong> <strong>persona</strong>,<br />
cit., p. 257, conforme ZOLI C., Il mobbing: brevi osservazioni su fattispecie ed effetti, cit., p. 339.<br />
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