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il danno psichico alla alla persona del lavoratore - Fondazione Prof ...

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ipotesi, omissive – che possono estrinsecarsi sia in atti giuridici veri e propri sia in<br />

semplici comportamenti materiali aventi in ogni caso, gli uni e gli altri, la duplice<br />

peculiarità di poter essere, se esaminati singolarmente, anche leciti, legittimi o<br />

irr<strong>il</strong>evanti dal punto di vista giuridico, e tuttavia di acquisire comunque r<strong>il</strong>ievo quali<br />

elementi <strong>del</strong>la complessa condotta caratterizzata nel suo insieme dall‟effetto e<br />

talvolta, secondo alcuni, dallo scopo di persecuzione e di emarginazione” 93 .<br />

Tralasciando per ora l‟orientamento <strong>del</strong> giudice <strong>del</strong>le leggi, secondo cui la<br />

finalità persecutoria può esserci o no, ma laddove manchi non per questo viene<br />

meno <strong>il</strong> fenomeno, si vuole adesso mettere in risalto come sia nella dottrina sia<br />

nella giurisprudenza lungamente ci si è interrogati sulla necessaria presenza <strong>del</strong><br />

connotato soggettivo quale elemento costitutivo <strong>del</strong>la fattispecie, e sul tipo di<br />

intensità che esso debba avere 94 .<br />

Due principalmente gli orientamenti. Secondo un primo indirizzo, noto come<br />

teoria soggettiva, si considera l‟intento persecutorio, cioè la finalità <strong>il</strong>lecita di<br />

discriminare, emarginare o recare altrimenti pregiudizio <strong>alla</strong> vittima, quale<br />

elemento costitutivo <strong>del</strong>la fattispecie 95 .<br />

Un orientamento contrario invece ritiene che per la determinazione <strong>del</strong>la<br />

struttura <strong>del</strong> mobbing abbia r<strong>il</strong>evanza soltanto l‟elemento oggettivo <strong>del</strong>la condotta.<br />

Schematicamente, si avranno o fattispecie basate sull‟elemento intenzionale<br />

<strong>del</strong>l‟agente, o di contro fattispecie basate sul dato fattuale <strong>del</strong>l‟azione.<br />

Fautrice <strong>del</strong> primo orientamento è anche autorevole corrente <strong>del</strong>la psicologia <strong>del</strong><br />

lavoro, secondo cui perché si possa parlare di mobbing <strong>il</strong> mobber deve essere<br />

93 C.Cost. 19 dicembre 2003, n. 359, cit.<br />

94 In dottrina sull‟alternativa tra concezione soggettiva e oggettiva <strong>del</strong> mobbing si veda TULLINI<br />

P., Mobbing e rapporto di lavoro. Una fattispecie emergente di <strong>danno</strong> <strong>alla</strong> <strong>persona</strong>, in RIDL, 2000,<br />

I, p. 256.<br />

95 In questa prospettiva in dottrina si veda PIZZOFERRATO, GRAGNOLI, LOY, contra<br />

SCOGNAMIGLIO, DEL PUNTA, VALLEBONA. Si rinvia principalmente a PEDRAZZOLI M., Tutela <strong>del</strong>la<br />

<strong>persona</strong> e aggressioni <strong>alla</strong> sfera psichica <strong>del</strong> <strong>lavoratore</strong>, cit., p. 1152-1153, n. 94 e 95.<br />

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