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il danno psichico alla alla persona del lavoratore - Fondazione Prof ...

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prima difficoltà nasce dall‟essere l‟uomo continuamente condizionato da un<br />

insieme di fattori ambientali, non necessariamente coincidenti con quelli che si<br />

manifestano nel mondo <strong>del</strong> lavoro che ne influenzano <strong>il</strong> comportamento. Un primo<br />

grande spartiacque per capire se la vittima lamenti effettivamente un fenomeno<br />

collegato all‟ambiente di lavoro è offerto dal grado di ingerenza che vi è tra<br />

ambiente di lavoro e altri ambienti: più precisamente, può non verificarsi mobbing<br />

laddove lo stress lamentato d<strong>alla</strong> vittima non derivi dall‟ambiente di lavoro, bensì<br />

dalle condizioni psicologiche preesistenti, considerate causa di una „depressione<br />

maggiore‟ prevalente e indipendente d<strong>alla</strong> condotta <strong>del</strong> datore di lavoro 79 . Secondo<br />

questa lettura, dal confronto tra vita lavorativa e vita <strong>persona</strong>le si dà prevalenza alle<br />

patologie <strong>del</strong>la vittima provenienti dal suo retroterra <strong>persona</strong>le e conseguentemente<br />

non si ritiene responsab<strong>il</strong>e <strong>del</strong> <strong>danno</strong> <strong>il</strong> datore di lavoro.<br />

Ciò nonostante, secondo l‟orientamento maggioritario, <strong>il</strong> retroterra <strong>persona</strong>le<br />

<strong>del</strong>la vittima non escludere aprioristicamente <strong>il</strong> mobbing.<br />

Un altro aspetto interessante è invece quello legato <strong>alla</strong> possib<strong>il</strong>e reazione <strong>del</strong><br />

<strong>lavoratore</strong> a fronte di comportamenti genericamente inurbani.<br />

Nella specie un atteggiamento reattivo <strong>del</strong> <strong>lavoratore</strong>, a fronte di comportamenti<br />

che egli percepisce come persecutori e mortificanti, concretizza un caso di esercizio<br />

arbitrario <strong>del</strong>le proprie ragioni, o di contro può r<strong>il</strong>evare ai fini qualificatori <strong>del</strong><br />

mobbing?<br />

In altre parole, se all‟inciv<strong>il</strong>e comportamento <strong>del</strong> datore di lavoro non segue una<br />

patologia, ma solo una reazione oggettivamente non etica <strong>del</strong> <strong>lavoratore</strong>; di cosa<br />

parliamo?<br />

In linea generale <strong>il</strong> comportamento reattivo <strong>del</strong> <strong>lavoratore</strong> volto a denigrare <strong>il</strong><br />

datore di lavoro dà adito a un‟ipotesi di insubordinazione e giustificherebbe un<br />

79 Trib. Firenze 28 gennaio 2005, in RGL, 2005, p. 484 ss., con nota di D‟AMORE.<br />

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