Silvano Tagliagambe - Cidi
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IL GLOCALE COME PRODUZIONE DI LOCALITA’ Per “avere una visione globale adatta alle condizioni locali” il glocale non può essere inteso come una resistenza inerziale di forme comunitarie tradizionali al trend espansivo della modernità. Esso, al contrario, deve essere interpretato come una vera e propria produzione di nuova località”. È un’idea di località fortemente influenzata e forgiata da una tecnologia basata su modelli di connessione interattiva da chiunque a chiunque, sull’interazione tra i molteplici punti di connessione nel sistema comunicativo, su protocolli di comunicazione che non sono basati sulla condivisione della cultura, ma sulla cultura della condivisione. È un’idea di località che si costruisce attraversando frontiere, piuttosto che subendo confini e linee di demarcazione tracciati da altri. 6
IL MIGRANTE E IL “POTERE DI COMMUTAZIONE” Come ha scritto Salman Rushdie (Step across this line, Tanner lecture on human values, Yale, 2002) «l’archetipo della nostra era è il migrante, l’uomo senza frontiere». L’uomo senza frontiere possiede una fondamentale forma di potere: il potere di commutazione, che consiste nella capacità di connettere e far interagire mondi culturali, linguaggi, competenze, orientamenti diversi. Proprio per questo egli ha l’attitudine ad ampliare il patrimonio di relazioni che caratterizzano il suo contesto di appartenenza, sia territoriale che culturale, e non si adagia negli strati confortevoli del quotidiano, che isolano dalle realtà più dure del mondo. È il potere di commutazione che ci costringe a vedere le cose proprio come sono, nelle loro interdipendenze e nella loro complessità. 7
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IL GLOCALE COME PRODUZIONE DI LOCALITA’<br />
Per “avere una visione globale adatta alle condizioni locali” il glocale non<br />
può essere inteso come una resistenza inerziale di forme comunitarie<br />
tradizionali al trend espansivo della modernità. Esso, al contrario, deve<br />
essere interpretato come una vera e propria produzione di nuova<br />
località”.<br />
È un’idea di località fortemente influenzata e forgiata da una tecnologia<br />
basata su modelli di connessione interattiva da chiunque a<br />
chiunque, sull’interazione tra i molteplici punti di connessione nel<br />
sistema comunicativo, su protocolli di comunicazione che non sono<br />
basati sulla condivisione della cultura, ma sulla cultura della<br />
condivisione.<br />
È un’idea di località che si costruisce attraversando frontiere, piuttosto<br />
che subendo confini e linee di demarcazione tracciati da altri.<br />
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