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DA BRUNO AD EINSTEIN enrico giannetto enrico.giannetto@unibg ...

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anch’egli a questo problema, presentò le equazioni del campo gravitazionale-metrico dello spaziotempo<br />

della relatività generale a Göttingen il 20 Novembre del 1915 precedendo Einstein di cinque<br />

giorni. 29 La derivazione delle equazioni in Hilbert e Einstein era diversa: Hilbert era partito da un<br />

principio variazionale, Einstein da un più intuitivo Ansatz fisico. Storici e fisici hanno così<br />

identificato nei loro lavori due vie indipendenti e differenti, perlopiù evidenziando la via rigorosa e<br />

assiomatica di Hilbert come la royal road, ovvero la “via regale”, alla teoria della relatività<br />

generale. Corry, Renn e Stachel hanno cercato di dimostrare, invece, la dipendenza da Einstein di<br />

Hilbert, non solo per quanto riguarda le radici della teoria della relatività generale, ma anche<br />

proprio per il ricavo delle equazioni di campo, facendo notare le differenze fra l’articolo di Hilbert<br />

apparso il 31 Marzo 1916 e le bozze datate 6 Dicembre 1915. 30<br />

Le differenze più importanti riguardano la covarianza generale della teoria che non era<br />

completamente rispettata nelle bozze (c’erano, oltre le 10 generalmente covarianti, 4 equazioni nongeneralmente<br />

covarianti per garantire la validità del principio di causalità e del principio di<br />

conservazione dell’energia-momento), come in precedenti lavori di Einstein, e la forma “non<br />

esplicita” delle equazioni di campo: la parte gravitazionale delle equazioni di campo era data dalla<br />

derivata variazionale del termine gravitazionale √g K rispetto alla metrica g µν , ma questa derivata<br />

non appare calcolata da Hilbert nella parte di bozze ritrovate. 31 Hilbert nelle bozze presentava così<br />

le sue equazioni di campo:<br />

[√g K]µν + ∂ (√g L)⁄ ∂ g µν = 0 (1)<br />

dove il termine ∂ (√g L)⁄ ∂ g µν = Tµν individua il tensore energia-materia, e L è la parte, legata alla<br />

materia (considerata di origine elettromagnetica), della Lagrangiana generale H che ha la forma:<br />

H = K + L (2)<br />

dove K rappresenta la parte gravitazionale.<br />

Nella versione pubblicata, invece, calcolò effettivamente l’espressione della derivata<br />

variazionale:<br />

[√g K]µν = √g (Kµν - ½ K g µν ) (3)<br />

e quindi le equazioni di campo diventano<br />

- Tµν = √g (Kµν – ½ K gµν) (4).<br />

Se ci si limita al problema delle equazioni di campo, è chiaro che solo la questione della<br />

forma delle equazioni è rilevante. Corry, Renn e Stachel affermano che fu la presenza del termine<br />

con la traccia del tensore K nell’articolo di Einstein che guidò Hilbert al calcolo della derivata.<br />

Quello che sfugge alla loro analisi è che, comunque, per quanto possa essere significativo anche da<br />

un punto di vista dell’interpretazione fisica della teoria il calcolo esplicito della derivata, in ogni<br />

caso Hilbert scrisse per primo e indipendentemente le equazioni di campo corrette della relatività<br />

29 D. Hilbert, Die Grundlagen der Physik (Erste Mitteilung), in Nachrichten von der Königlich Gesellschaft der<br />

Wissenschaften zu Göttingen, Mathematisch-physikalische Klasse, Berlin 1916, pp. 395-407.<br />

30 Si vedano anche: T. Sauer, The Relativity of Discovery: Hilbert’s First Note on the Foundations of Physics, in<br />

Archive for History of Exact Sciences 53 (1999) 529-575; V. P. Vizgin, On the discovery of the gravitational field<br />

equations by Einstein and Hilbert: new materials, in Physics-Uspekhi 44 n. 12 (2001) 1283; F. Winterberg, "On Belated<br />

Decision in the Hilbert-Einstein Priority Dispute by L. Corry, J. Renn and J. Stachel", University of Nevada, Nevada,<br />

Reno 2002; C. J. Bjerknes, Anticipations of Einstein in General Theory of Relativity, XTX Inc., Downers Growe,<br />

Illinois 2003; A. A. Logunov, M. A. Mestvirishvili, V. A. Petrov, How were the Hilbert-Einstein equations<br />

diswcovered?, ArXiv:physics/0405075 v3, 16 June 2004 (le critiche presentate in questo articolo ai lavori di Corry,<br />

Renn e Stachel mi sembrano decisive: fondamentale, oltre le argomentazioni matematiche, è il fatto di tener presente<br />

che le bozze del lavoro di Hilbert ritrovate non sono complete, ma hanno delle lacune).<br />

31 Per l’analisi dettagliata e comparativa delle bozze e dell’articolo pubblicato di Hilbert, si rimanda al lavoro citato<br />

nella nota 25 e a A. A. Logunov, M. A. Mestvirishvili, V. A. Petrov, How were the Hilbert-Einstein equations<br />

diswcovered?, op. cit.

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