Sardegna…tracce del passato

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03.06.2013 Views

alla suddivisione di vaste superfici di terreno in piccoli appezzamenti di forma quadrangolare, estese fino a un ettaro, delimitate da argini o terrazzamenti. Gli abitati presentano un tessuto insediativo a "scacchiera" con reticolo viario ad assi paralleli. Questi abitati dunque sono costruiti secondo una pianificazione precisa: sono provvisti di infrastrutture come fortificazioni a terrapieno e fossati. Certamente hanno comportato un investimento di lavoro consistente, tale da coinvolgere l'intera comunità. Il rituale funebre, nel quale prevale in Europa il costume crematorio, sembra rivelare un sistema di rapporti sociali in cui ciò che conta è la collocazione e la funzione sociale svolta all'interno della comunità. Alcuni studiosi considerano che in questo periodo la terra sia di proprietà comune e venga assegnata a rotazione degli appezzamenti di terreno agricolo alle singole famiglie, come è attestato nelle società arcaiche e barbariche d'Europa. Secondo questo modello anche l'approvvigionamento dei minerali metalliferi era garantito dalla comunità, (tribù), stessa. La produzione notevolmente aumentata e l'intensa circolazione da una comunità all'altra di manufatti implica che alcune persone dovevano essere impegnate a tempo pieno alla lavorazione dei metalli. Le tracce di lavorazione del bronzo negli insediamenti sono pressoché generalizzate e la circolazione di metallo grezzo, (pani, lingotti, rottami), suddiviso secondo sistemi ponderali, è molto ampia. Nel nuovo assetto sociale il ceto dei guerrieri dominanti si trova al centro di un sistema di forze più complesso. L'importanza delle élites guerriere durante questi secoli è testimoniata dal grande sviluppo delle tecnologie militari, come la comparsa della spada e dalla sua evoluzione da arma da punta ad arma da fendente, o come la diffusione del combattimento a cavallo e su carri a due ruote e al diffondersi della lancia sia da getto, sia impugnata come arma da punta. Un indizio va riconosciuto anche nella tendenza a costruire sempre più imponenti fortificazioni degli abitati. Queste élites controllavano anche lo scambio tra comunità di materiale grezzo, ma anche manufatti di prestigio. In questo periodo aumenta il numero di ripostigli, (insieme di manufatti rotti, pani e lingotti). Indipendentemente dalla loro interpretazione, (seppellimento per motivi di sicurezza o rituale deposizione di offerte alle divinità), i ripostigli sono il risultato di un processo di accumulazione di riserve di ricchezza il cui proprietario sarà la comunità stessa. Nelle manifestazioni religiose tende a scomparire la concezione "terrena" della divinità e si affermano invece gradualmente delle pratiche che collocano il divino in una sfera separata e lo fanno oggetto di offerte analoghe a quelle che competono ad una figura socialmente eminente. Nel Bronzo Medio dell'Italia settentrionale si distinguono quattro aree archeologicamente distinte: quella transpadana centro-orientale, (Lombardia, orientale, Trentino-Alto Adige e Veneto); quella "terramaricola", (Emilia centro-occidentale, bassa lombarda e veneta), quella nord-orientale, (Friuli- Venezia Giulia, parte della Slovenia e della Croazia), quella nord-occidentale, (Lombardia a ovest dell'Adda, Piemonte e Liguria). Con il Bronzo Medio il processo di stabilizzazione dell'insediamento, che era iniziato in Italia nell'area centro-orientale e in Sicilia nel periodo precedente, si estende a tutto il resto d'Italia. Aumenta i numero degli abitati su altura in aree collinari e montane, nelle aree di pianura, in particolare nella Pianura Padana, sorgono, in tempi diversi, abitati cinti da fortificazioni. 286

Il numero degli insediamenti diminuisce e aumenta la loro estensione: forse ciò rispecchia una concentrazione della popolazione in alcuni siti. La densità di popolazione negli abitati viene stimata in una media di 100 persone per ettaro. Il fatto nuovo è l'estensione delle colture agricole nelle zone collinari con la diffusione dell'arboricoltura, (fico, melo, pero, noce, olivo e vite vinifera). Riguardo l'allevamento non ci sono dati per distinguere allevamento stanziale, pastorizia, alpeggio e transumanza. Sulla base dei resti ossei rinvenuti sappiamo che in pianura le principali specie allevate si equivalgono con una lieve prevalenza del bue; nell'Appennino emiliano-romagnolo prevalgono capro-ovini e nelle Alpi centrali sono dominanti capro-ovini e scarso è il maiale. L'Italia in questo periodo è divisa in due ambiti di gusto: l'Italia settentrionale sembra legata, specie nella produzione metallica, all'Europa centrale e danubiana, quella centro-meridionale sviluppa nella produzione ceramica, nella fase avanzata del Bronzo Medio, uno stile proprio denominato "appenninico". In questo periodo l'Italia settentrionale è ancora divisa in quattro aree archeologicamente differenziate come nell'epoca precedente. L'Europa centrale è caratterizzata dalla presenza di una "frontiera culturale" che la taglia da nord a sud, dividendo una zona a nord-ovest delle Alpi, gravitante maggiormente verso l'Europa occidentale, e una zona a nord-est delle Alpi, legata all'area danubiano-carpatica. Tale frontiera divide in due anche l'Italia settentrionale. L'elemento unificante è rappresentato dalla produzione metallurgica. Le sfere metallurgiche occidentale e orientale costituiscono due aspetti di una medesima unità, la Koinè metallurgica che unisce l'Europa e il Mediterraneo. Le fogge sono assai simili, spesso tipi identici di spade, armi, fibule, spilloni, utensili denunciano una circolazione vastissima di modelli e di prodotti dal mediterraneo alla Scandinavia, dalla Transilvania all'Atlantico. Si assiste ad un grande processo di osmosi. Un aspetto di questo processo è costituito dalla presenza di ceramica micenea, (sia di produzione che di imitazione), che risale la penisola fino ad arrivare nell'area transpadana centro-orientale lungo la valle dell'Adige. Un altro aspetto è la diffusione di fogge vascolari della facies sub-appenninica centro-meridionale sia nell'area terramaricola che in quella centro-orientale. Con il Bronzo Recente si completa quel processo di omologazione dell'economia verso forme organizzate iniziata nel Bronzo Medio: marginalizzazione della caccia, pesca, raccolta, evoluzione graduale di alcune specie di animali domestici attraverso forme di allevamento più stanziali. Aumenta il numero di insediamenti. Nella produzione artigianale si va verso una standardizzazione nella realizzazione di modelli: nel campo della metallurgia si generalizza la fusione in serie a scapito di tecniche e risultati raffinati precedenti. In Italia ed in Europa si afferma una nuova produzione di oggetti: viene introdotto il coltello evoluzione del pugnale, e vengono prodotti oggetti di ornamenti in vetro. Ē un periodo contraddistinto da una intensa circolazione di cose, persone e idee. Sono sintomi in questo senso le ceramiche di importazione e i traffici a lunga distanza anche per via marittima. Anche nella produzione ceramica la circolazione di oggetti e persone è un fenomeno talmente generalizzato da lasciare poco spazio a differenziazioni locali. La sfera metallurgica assume dimensioni continentali. A partire dal Bronzo Recente i ripostigli sono caratterizzati da una straordinaria eterogeneità dagli oggetti sia interi che frammentari: armi da offesa, armi da difesa in lamina, oggetti di ornamento e 287

alla suddivisione di vaste superfici di terreno in piccoli appezzamenti di forma quadrangolare,<br />

estese fino a un ettaro, <strong>del</strong>imitate da argini o terrazzamenti. Gli abitati presentano un tessuto<br />

insediativo a "scacchiera" con reticolo viario ad assi paralleli. Questi abitati dunque sono costruiti<br />

secondo una pianificazione precisa: sono provvisti di infrastrutture come fortificazioni a terrapieno<br />

e fossati. Certamente hanno comportato un investimento di lavoro consistente, tale da coinvolgere<br />

l'intera comunità.<br />

Il rituale funebre, nel quale prevale in Europa il costume crematorio, sembra rivelare un sistema di<br />

rapporti sociali in cui ciò che conta è la collocazione e la funzione sociale svolta all'interno <strong>del</strong>la<br />

comunità. Alcuni studiosi considerano che in questo periodo la terra sia di proprietà comune e<br />

venga assegnata a rotazione degli appezzamenti di terreno agricolo alle singole famiglie, come è<br />

attestato nelle società arcaiche e barbariche d'Europa. Secondo questo mo<strong>del</strong>lo anche<br />

l'approvvigionamento dei minerali metalliferi era garantito dalla comunità, (tribù), stessa. La<br />

produzione notevolmente aumentata e l'intensa circolazione da una comunità all'altra di manufatti<br />

implica che alcune persone dovevano essere impegnate a tempo pieno alla lavorazione dei<br />

metalli. Le tracce di lavorazione <strong>del</strong> bronzo negli insediamenti sono pressoché generalizzate e la<br />

circolazione di metallo grezzo, (pani, lingotti, rottami), suddiviso secondo sistemi ponderali, è molto<br />

ampia.<br />

Nel nuovo assetto sociale il ceto dei guerrieri dominanti si trova al centro di un sistema di forze più<br />

complesso. L'importanza <strong>del</strong>le élites guerriere durante questi secoli è testimoniata dal grande<br />

sviluppo <strong>del</strong>le tecnologie militari, come la comparsa <strong>del</strong>la spada e dalla sua evoluzione da arma da<br />

punta ad arma da fendente, o come la diffusione <strong>del</strong> combattimento a cavallo e su carri a due<br />

ruote e al diffondersi <strong>del</strong>la lancia sia da getto, sia impugnata come arma da punta. Un indizio va<br />

riconosciuto anche nella tendenza a costruire sempre più imponenti fortificazioni degli abitati.<br />

Queste élites controllavano anche lo scambio tra comunità di materiale grezzo, ma anche<br />

manufatti di prestigio. In questo periodo aumenta il numero di ripostigli, (insieme di manufatti rotti,<br />

pani e lingotti). Indipendentemente dalla loro interpretazione, (seppellimento per motivi di sicurezza<br />

o rituale deposizione di offerte alle divinità), i ripostigli sono il risultato di un processo di<br />

accumulazione di riserve di ricchezza il cui proprietario sarà la comunità stessa.<br />

Nelle manifestazioni religiose tende a scomparire la concezione "terrena" <strong>del</strong>la divinità e si<br />

affermano invece gradualmente <strong>del</strong>le pratiche che collocano il divino in una sfera separata e lo<br />

fanno oggetto di offerte analoghe a quelle che competono ad una figura socialmente eminente. Nel<br />

Bronzo Medio <strong>del</strong>l'Italia settentrionale si distinguono quattro aree archeologicamente distinte:<br />

quella transpadana centro-orientale, (Lombardia, orientale, Trentino-Alto Adige e Veneto); quella<br />

"terramaricola", (Emilia centro-occidentale, bassa lombarda e veneta), quella nord-orientale, (Friuli-<br />

Venezia Giulia, parte <strong>del</strong>la Slovenia e <strong>del</strong>la Croazia), quella nord-occidentale, (Lombardia a ovest<br />

<strong>del</strong>l'Adda, Piemonte e Liguria). Con il Bronzo Medio il processo di stabilizzazione<br />

<strong>del</strong>l'insediamento, che era iniziato in Italia nell'area centro-orientale e in Sicilia nel periodo<br />

precedente, si estende a tutto il resto d'Italia. Aumenta i numero degli abitati su altura in aree<br />

collinari e montane, nelle aree di pianura, in particolare nella Pianura Padana, sorgono, in tempi<br />

diversi, abitati cinti da fortificazioni.<br />

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