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Sardegna…tracce del passato

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Al Mitterberg le gallerie venivano scavate in lieve pendenza fino a raggiungere una lunghezza<br />

massima di 160 m. Per sfruttare le vene di pirite di rame si utilizzava il metodo <strong>del</strong> fuoco, che<br />

facilitava la disgregazione <strong>del</strong>la roccia. Per favorire la ventilazione e la fuoriuscita <strong>del</strong> fumo, oltre<br />

che per raccogliere l’acqua sul fondo, venivano scavate, partendo da un primo pozzo, due gallerie<br />

che si congiungevano verso il fondo e la galleria inferiore veniva provvista di un’armatura di legno.<br />

Numerose località con concentrazioni di scorie di separazione di materiale e resti di fornaci per la<br />

riduzione <strong>del</strong> metallo sono note nel Trentino e nell’Alto Adige, ad esempio sull’altopiano <strong>del</strong><br />

Lavarone e di Luserna, al passo Redebus, a Kurtatsch. Quasi certamente da qui proveniva il rame<br />

utilizzato dagli abitati palafitticoli <strong>del</strong> Garda e da quelli terramaricoli <strong>del</strong>la pianura Padana. Verso il<br />

2000-1900 a.C. si diffondono i primi oggetti di bronzo, in genere con una bassa percentuale di<br />

stagno, ma nelle ultime fasi <strong>del</strong> Bronzo Antico il bronzo standard, con un tenore di stagno variabile<br />

dall' 8 al 12%, è già diventato di uso comune. Se all’inizio la percentuale di stagno può subire<br />

oscillazioni anche forti, in seguito la composizione dei manufatti diventa molto omogenea e varia<br />

soltanto a seconda dei tipi di oggetti che si vogliono fabbricare. Ad esempio nell’area palafitticolo-<br />

terramaricola si conoscono leghe iperstannifere per alcuni oggetti come spilloni e pendagli; in<br />

questo caso la maggiore percentuale di stagno aveva lo scopo di aumentare la fluidità <strong>del</strong>la lega<br />

per facilitare la colata nello stampo.<br />

Verso la fine <strong>del</strong> Bronzo Medio e nel Bronzo Recente diventa frequente l’aggiunta di piombo alla<br />

lega, probabilmente allo scopo di risparmiare stagno. Agli inizi <strong>del</strong> Bronzo Antico l’uso <strong>del</strong> bronzo<br />

appare abbastanza limitato. Come nel Rame, il metallo è ancora una materia preziosa e un<br />

simbolo di prestigio sociale, ma senza una reale incidenza sul mondo <strong>del</strong>la produzione primaria.<br />

Nel giro di pochi secoli, la produzione <strong>del</strong> Bronzo si intensifica e si diversifica fino a divenire, nel<br />

Bronzo Recente, completamente integrato nella vita quotidiana e nell’economia, riducendo sempre<br />

più l’uso <strong>del</strong>la pietra e <strong>del</strong>la selce. La gamma dei manufatti si amplia in modo considerevole:<br />

spilloni, pendagli, armille, braccialetti, anelli, orecchini, rasoi, pinzette, pugnali, alabarde, spade,<br />

elmi, coltelli, cuspidi di lancia, punte di freccia; armi, teste di fiocina; asce da lavoro e da battaglia,<br />

falci, roncole, lesine, punteruoli, seghe, lime, scalpelli, raspe, martelli e incudini.<br />

Nel XIII a.C. compare, grazie ai contatti con il mondo miceneo, la tecnica <strong>del</strong>la laminatura <strong>del</strong><br />

bronzo per fabbricare vasi come situle, tazze, colini, placche da cintura, schinieri, corazze, scudi.<br />

La diffusa presenza di matrici e attrezzi per la lavorazione dei metalli negli abitati di regioni <strong>del</strong> tutto<br />

prive di risorse minerarie come le pianure alluvionali, ad esempio la pianura padana, dimostra che<br />

la produzione dei manufatti avveniva localmente, ma la materia prima, il rame e lo stagno,<br />

dovevano essere importati.<br />

La capillare diffusione e l’importanza assunta dalla metallurgia presuppongono, quindi, un’attiva ed<br />

efficiente rete di scambi a breve e lunga distanza. Il rame circolava sotto forme diverse a seconda<br />

dei periodi e <strong>del</strong>le cerchie artigianali. Durante il Bronzo Antico nell’Europa centrale i lingotti<br />

avevano la forma di piccole barre con le estremità ricurve, (Rippenbarren), diffuse soprattutto in<br />

Boemia, Baviera meridionale e Svevia, oppure di collari a capi aperti e arrotolati, (Torques), diffusi<br />

in grandissimo numero specialmente in Moravia, nell’Austria inferiore, lungo i corsi <strong>del</strong>l’Elba e<br />

<strong>del</strong>l’Oder e in Baviera, oppure di bipenni con un piccolo foro mediano, diffuse dalla Sassonia alla<br />

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