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Sardegna…tracce del passato

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individuare. Si cercava soprattutto nelle zone di Capo Pecora e Capo Frasca, in strutture che poi si<br />

sono rivelate ville romane.<br />

Fig. 93 Antas, il tempio<br />

Il tempio di Antas era conosciuto ma non si pensava fosse proprio quello <strong>del</strong> Sardus Pater. Si<br />

individuarono <strong>del</strong>le iscrizioni nell’epistilio ma erano relative all'iscrizione dedicatoria <strong>del</strong>le Terme di<br />

Caracalla. Non erano sufficienti per classificare il tempio, e si pensava che la struttura fosse riferita<br />

ad una città romana, forse Metalla. Si è arrivati ad una prima identificazione nel 1954, quando una<br />

laureanda trovò un frammento <strong>del</strong>l’epistilio che aiutò ad interpretare l’iscrizione. Nel 1967 fu trovato<br />

un altro pezzo nella campagna di scavo promossa dall’Università “La Sapienza” di Roma. Questo<br />

scavo ha portato alla luce un basamento circondato da una serie di elementi. Nel 1974 hanno<br />

ricostruito la parte anteriore <strong>del</strong>la facciata e hanno lavorato blocchi nuovi per adattare la struttura.<br />

Tutti questi lavori riguardano il tempio romano perché quello punico si trova davanti all’ingresso.<br />

A circa 200 m dal tempio si trova un villaggio nuragico <strong>del</strong> Bronzo Medio, ma l’area <strong>del</strong> tempio non<br />

è sede di una frequentazione prima <strong>del</strong> Ferro, intorno agli inizi <strong>del</strong> IX a.C. Nel 1981 Ugas ha<br />

scavato tre tombe nuragiche a pozzetto, allineate, profonde circa 40 cm, di forma circolare e con<br />

un diametro di circa 80 cm. Nella prima venne individuato un inumato con un corredo composto da<br />

una perlina in bronzo e due vaghi in oro; nella seconda non c’era defunto ma solo un vago in<br />

cristallo di rocca, ed è stata interpretata come cenotafio (monumento funerario a ricordo di un<br />

personaggio sepolto altrove); nella terza tomba c’era un inumato dolicomorfo (molto alto) in<br />

ginocchio, un bronzetto e numerosi oggetti d’ornamento in pasta vitrea, argento, cristallo di rocca e<br />

un anello. Il bronzetto ha influenze orientali.<br />

Successivamente, intorno al 500 a.C., abbiamo l’impianto <strong>del</strong> tempio punico, costituito da muri<br />

realizzati con schegge cementate con malta di fango e pavimento in calcare e pietrame. Presenta<br />

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