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Sardegna…tracce del passato

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conservata, riferita al VI a.C. costituita da una rampa che conduce ad una terrazza sopraelevata.<br />

C’è una cella mediana con in opera dei grandi blocchi squadrati riferiti ad un edificio precedente. Al<br />

centro si trova un altare, sede <strong>del</strong>le pratiche cultuali. Il ritrovamento di tessere mosaicali ha fatto<br />

ipotizzare che il pavimento fosse ricoperto da mosaici. Dalla struttura non provengono materiali<br />

ceramici e non sappiamo quale culto fosse praticato, è stata fatta solo un’analisi tipologica: l’unico<br />

edificio che somiglia a questo di Nora è quello <strong>del</strong>le terrazze cultuali bibliche che si trovano in<br />

ambiente israelitico e non in Libano.<br />

La necropoli si trova in area militare e quindi, essendo l’accesso interdetto, non abbiamo<br />

indicazioni se non per uno scavo fatto a fine Ottocento. Si praticavano <strong>del</strong>le trincee e quando si<br />

finiva lo scavo si ributtava la terra negli scavi. Sono dunque state risparmiate vaste zone non<br />

scavate e in futuro si potrà forse indagare la zona.<br />

Non sappiamo dove fosse ubicata la necropoli mediterranea. L’unico ritrovamento fu scambiato per<br />

una tomba romana. Si tratta di una cista litica a lastre giustapposte con dentro un’olla e un corredo<br />

funerario con brocca e unguentario. La maggior parte <strong>del</strong>le tombe puniche di Nora sono a pozzo<br />

non profondo con una nicchia che si allarga sul fondo per ospitare il defunto. Risulta documentata<br />

anche una tomba a camera in fondo ad un pozzo verticale. Sopra l’ingresso c’era un simbolo<br />

astrale, una falce lunare con disco solare. In un’altra area si trovano <strong>del</strong>le inumazioni infantili con<br />

tombe ad enchitrismos.<br />

Il tophet fu la prima area mediterranea ad essere individuata a Nora. A causa di una mareggiata<br />

nel 1889 si scoprì il santuario, e si iniziò uno scavo a trincee in un’area attualmente privata. Fu il<br />

primo tophet scoperto nel Mediterraneo ma si interpretò come necropoli ad incinerazione. Solo<br />

quando fu individuato il tophet di Cartagine, nel 1921, fu riletto il ritrovamento e si capì che si<br />

trattava di un tophet. Al momento <strong>del</strong>la scoperta restituì 220 urne e 157 stele in arenaria, datate fra<br />

VI e IV a.C., <strong>del</strong>le quali solo 83 furono portate ai musei di Cagliari e Nora. Le altre furono sotterrate<br />

vicino alla chiesa ma sono state trafugate e in parte utilizzate per costruire la sacrestia <strong>del</strong>la chiesa<br />

stessa. Questa scoperta è stata fatta negli anni Ottanta, in occasione di un restauro. Le urne, pur<br />

essendo state ritrovate a gruppi vicino alle stele, non si è riusciti a ricollegarle alle stele stesse<br />

nonostante il terreno vergine e il numero pressoché uguale. Generalmente la proporzione è molto<br />

a svantaggio per le stele, come ad esempio a Tharros dove per 5000 urne sono state rinvenute<br />

solo 300 stele. A Nora sono attestati prevalentemente simboli aniconici (betili e idoli a bottiglia).<br />

Il tempio di Antas<br />

Si trova sul territorio di Fluminimaggiore in piena area mineraria e non presenta insediamenti vicini.<br />

Fu ricostruito di sana pianta negli anni Settanta. Le fonti letterarie classiche lo descrivono ed è<br />

stato oggetto di problemi storici e archeologici risolti solo negli anni Cinquanta. In particolare<br />

Tolomeo e l’Anonimo Ravennate, citano un tempio <strong>del</strong> Sardus Pater che non si riusciva ad<br />

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