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Sardegna…tracce del passato

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Il tempio di Eshmun-Esculapio, si trova sulla “Punta de su Coloru” (Punta <strong>del</strong> serpente), scavato<br />

negli anni Cinquanta da Pesce. Si tratta di un tempio romano perché nel piano di posa <strong>del</strong><br />

pavimento <strong>del</strong>la struttura è stata individuata una moneta Costantiniana <strong>del</strong> IV d.C. ma si ipotizza<br />

che l’impianto sia di età punica. É posto su due livelli, con un’ampia corte centrale mosaicata,<br />

ingresso con scalinata e vestibolo che conduce ad un ampia sala che da accesso ad un abside<br />

bipartito, diviso da un muretto. Nell’area è stata ritrovata una favissa che conteneva due statue alte<br />

circa 80 cm, i cosiddetti incubanti, dormienti avvolti nelle spire <strong>del</strong> serpente guaritore. Le statue<br />

sono riferite ad età repubblicana e attestano la preesistenza di un edificio di età romana e la<br />

destinazione <strong>del</strong> tempio come dedicato ad una divinità salutifera, da cui l’ipotesi di assegnazione<br />

ad Esculapio. L’incubante è un fe<strong>del</strong>e, o un malato, che svolge il rito <strong>del</strong>l’incubazione: dorme<br />

all’interno <strong>del</strong> tempio per permettere alla divinità di scendere e guarirlo.<br />

La fase precedente a quella repubblicana è attestata da una trabeazione monolitica di una piccola<br />

edicola punica identificata da Pesce dietro l’abside <strong>del</strong> tempio. Il basamento è ancora in loco e<br />

presenta la tipica sgusciatura a gola egizia con sopra il caratteristico fregio ad urei discofori. Quindi<br />

un piccolo sacello che costituiva il fulcro <strong>del</strong>l’area santuariale con al centro il simulacro <strong>del</strong>la<br />

divinità, che purtroppo non si è conservato. Un altro elemento di età punica è costituito da una<br />

serie di grandi blocchi in arenaria che costituiscono le fondamenta <strong>del</strong> tempio romano. Si trovano<br />

sul lato a mare e arrivano fino a sette filari sovrapposti. Altri blocchi di questo tipo sono stati<br />

riconosciuti al centro <strong>del</strong>la struttura. La nuova lettura proposta descrive quindi un tempio<br />

precedente costituito da una grande corte con al centro un’edicola col simulacro. Alcuni tagli nella<br />

roccia che si affaccia a mare hanno fatto ipotizzare un secondo ingresso direttamente a mare, a<br />

dimostrazione che i naviganti erano tenuti in grande considerazione. Anche un importante tempio<br />

(Tas-silg) a Malta presenta la stessa caratteristica.<br />

Fig. 92 Malta, Tas silg<br />

Il tempio <strong>del</strong>l’area F è stato individuato da Barreca nel 1958 ma fu scambiato per una torre di<br />

fortificazione, mentre la lettura cultuale, santuariale, è degli anni Novanta. È una struttura mal<br />

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