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Sardegna…tracce del passato

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ciottoli legati con argilla. Fu realizzato anche un battuto in terra con inserzioni di blocchetti lapidei<br />

che <strong>del</strong>imitavano due focolari e un pozzo in parte scavato nella roccia, in parte costruito. Sopra<br />

queste strutture, una volta obliterate, vennero costruiti due edifici e una cisterna a bagnarola lunga<br />

5 m. Nel I a.C. tutta l’area venne riempita e fu costruito il foro.<br />

La città romana dunque non riprende le strutture più antiche, ma viene impiantata con un progetto<br />

nuovo. Lungo la strada verso il mare, vicino al teatro, sotto il livello degli edifici romani vi sono<br />

tracce preesistenti di strutture nelle quali sono stati scavati da Pesce materiali mediterranei, non<br />

pubblicati. Sul livello romano ci sono decine di cisterne costruite con tecnica punica. Essendo<br />

uguali per vari secoli non si riesce a datarle con precisione, possono essere perfino bizantine<br />

perché anche questi ultimi le costruivano con la stessa tecnica.<br />

Gli ultimi scavi sono andati sotto le strutture romane e hanno rivelato che la città mediterranea e<br />

poi punica è compresa in un triangolo fra il tempio di Eshmun, l’alto luogo di Tanìt ed un altro<br />

tempio trovato nell’area denominata F. In età romana il baricentro si è spostato verso ovest. Sotto<br />

la zona <strong>del</strong>le terme non c’è niente ma bisogna considerare che il livello <strong>del</strong> mare si è alzato di oltre<br />

due metri negli ultimi 3500 anni e varie strutture si trovano sommerse.<br />

L’alto luogo di Tanìt venne individuato da Patroni agli inizi <strong>del</strong> Novecento e conserva un basamento<br />

quadrato di 10 m di lato, con vani ciechi che in corso di scavo sono stati svuotati senza risultato.<br />

Probabilmente si tratta di fondamenta per la struttura che era poggiata sopra. Il Patroni individuò<br />

una pietra piramidale che identificò con un betilo dedicato a Tanìt. La struttura è certamente sacra<br />

perché negli anni Novanta nella stessa area, un poco più a sud, vicino alla strada romana sono<br />

stati individuati dei grandi conci sagomati a gola egizia e, recentemente, dei materiali votivi in<br />

terracotta anche se fuori contesto.<br />

Fig. 91 Nora<br />

Fra i ritrovamenti più importanti c’è un capitello con testa umana fra volute, ritrovato da Patroni nel<br />

1902, e una grande gola egizia con gocciolatoio a testa di leone, che si trova ancora sul posto.<br />

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