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Sardegna…tracce del passato

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semitiche) con varianti che possono essere riscontrate nelle iscrizioni, ma i segni grafici di<br />

Sant’Imbenia non ci aiutano.<br />

La fase coloniale inizia alla fine <strong>del</strong>l’VIII a.C. Le tracce più antiche sono nell’area sulcitana, forse<br />

proprio per la rilevanza mineraria di quest’area.<br />

A Sant’Antioco sono stati rinvenuti materiali <strong>del</strong>l’VIII a.C. nell’ambito <strong>del</strong> tophet e <strong>del</strong>l’abitato,<br />

mentre non ne abbiamo in contesti funerari. I più antichi materiali cimiteriali sono a San Giorgio di<br />

Portoscuso, rinvenuti negli anni Novanta in occasione <strong>del</strong>lo sbancamento di una duna per eseguire<br />

lavori edilizi. La soprintendenza ha salvato alcuni contesti tombali, ad incinerazione con<br />

deposizione secondaria in urne cinerarie entro cista litica costruite con 4 lastre poste a coltello,<br />

oltre il fondo e la copertura. Le brocche con orlo a fungo e le brocche trilobate, rinvenute a San<br />

Giorgio e visibili al museo di Cagliari, sono le più antiche e ci consentono una comparazione<br />

formale stilistica con le varianti più tarde. Si nota un corpo globulare basso e tozzo, il collo<br />

cilindrico con risalto all’innesto <strong>del</strong>l’ansa e il caratteristico rivestimento di colore rossiccio,<br />

denominato red slip. Quelle di Portoscuso sono le tombe mediterranee più antiche <strong>del</strong>la Sardegna.<br />

Il cadavere, prima di essere bruciato, veniva lavato e unto con oli profumati, e la brocca con orlo a<br />

fungo è adatta a questo scopo. L’orlo trilobato è preferibile per sostanze più fluide. Non sappiamo<br />

se questa necropoli, con una decina di tombe, sia di pertinenza di un contesto coloniale a<br />

Portoscuso. Considerato che le tombe sono arcaiche, potrebbe trattarsi di un fondaco precoloniale<br />

oppure potrebbe essere il più antico insediamento. Ad oggi l’unica traccia visibile si riduce a pochi<br />

muretti e un battuto di terra e non riusciamo quindi ad interpretare il sito.<br />

Le città sarde<br />

Le città <strong>del</strong>la civiltà mediterranea sono soprattutto costiere, Cagliari, Nora, Sulci, Bithia, Othoca,<br />

Tharros, Olbia. Raramente si trovano insediamenti importanti nell’entroterra, solo in età punica si<br />

diffondono anche all’interno. I mediterranei hanno poco interesse ad occupare i territori lontani dal<br />

mare. Fanno eccezione alcuni siti individuati negli anni Sessanta da Barreca che ha proposto una<br />

teoria secondo la quale le città costiere, come ad esempio Sulci, abbiano fondato degli avamposti<br />

militari cinti da mura con lo scopo di proteggere le città dagli indigeni. Monte Sirai e Pani Loriga<br />

(Santadi) sono due di questi centri, ma questa ipotesi è stata recentemente scartata perché<br />

attualmente si pensa che i rapporti fra levantini e indigeni fossero pacifici.<br />

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