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Sardegna…tracce del passato

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Fig. 87 Vasi<br />

Sotto una capanna circolare nuragica sono stati trovati due ripostigli con anfore riempite con<br />

panelle di rame. L’anfora utilizzata come contenitore che si trovava al livello inferiore ne conteneva<br />

40 kg ed era realizzata a mano con tecnica nuragica, pur riproducendo un’anfora di tipo levantino.<br />

Nello strato successivo c’era un’altra anfora simile, ma realizzata al tornio, quindi certamente di<br />

fattura orientale. Si era rotta durante la cottura e non era adatta a contenere liquidi o derrate<br />

alimentari. Il riempimento con panelle di rame dimostra che fu prodotta in loco, nata male e non<br />

utilizzata per il trasporto di liquidi. Abbiamo una nuova dimostrazione che il metallo fu la molla per<br />

la proiezione levantina in occidente. L’arrivo dei tiri contribuì certamente al miglioramento <strong>del</strong>le<br />

tecniche utilizzate dagli indigeni. Due iscrizioni rinvenute a Sant’Imbènia, graffite su frammenti<br />

ceramici, non consentono di capire la provenienza etnica <strong>del</strong>l’incisore: aramaica, tiria o filistea.<br />

Anche nell’oristanese c’è un sito che documenta anfore e altri materiali indigeni e levantini insieme.<br />

Gli eubei, in questa prima fase, viaggiano con i tiri, senza competizione per diffondere insieme i<br />

materiali prodotti nelle varie zone <strong>del</strong> Mediterraneo. I materiali euboici sono più facilmente databili<br />

di quelli fenici perché hanno un’evoluzione molto più rapida e riusciamo a distinguerli<br />

stilisticamente. Tiri ed euboici producono stesse forme e tipologie per periodi lunghi. Bisogna<br />

considerare comunque che molti materiali euboici, come ad esempio le coppe a chevrons o gli<br />

skifos, sono realizzati nelle colonie, soprattutto a Pitecusa.<br />

I materiali specificatamente levantini si riconoscono soprattutto dalle decorazioni. I più antichi<br />

hanno un’ambientazione orientale come la produzione fine simile a quella <strong>del</strong>l’area libanese ma a<br />

partire dal VII a.C. si nota una presenza di manufatti di ambientazione centro Mediterranea.<br />

Bisogna considerare che Cartagine, pur avendo conquistato la Sardegna alla fine <strong>del</strong> VI a.C. (540-<br />

510 a.C.), già da tempo influenzava culturalmente tutta l’area centro Mediterranea. Sant’Imbenia<br />

evidenzia questo fenomeno.<br />

In tema di iscrizioni bisogna dire che sono poco frequenti, e sarebbero di grande aiuto per la<br />

comprensione dei fatti. In oriente si parlava semitico (fenicio, aramaico e filisteo sono tutte lingue<br />

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