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Sardegna…tracce del passato

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ma in antico un’insenatura consentiva all’acqua di arrivare a lambire l’abitato. Questo<br />

allontanamento <strong>del</strong>la città è dovuto all’azione di due fiumi, oggi asciutti, che scorrevano ai due lati<br />

<strong>del</strong>la città: il Papireto e il Kemùnia. Un altro fiume oggi asciutto, l’Oreto posto a sud, contribuiva<br />

anch’esso al trasporto dei detriti a valle, con il conseguente innalzamento di tutta l’area.<br />

Sappiamo dalle fonti che Palermo aveva una paleopolis (città vecchia) e una neapolis (città<br />

nuova), ambedue identificate all’interno <strong>del</strong> Cassaro. In un’area che corrisponde oggi al tratto fra la<br />

Chiesa di San Francesco e Piazza Marina (il quartiere commerciale Transkemonia) sono stati<br />

ritrovati materiali di età ellenistica. Tutti i materiali ritrovati, compresi quelli all’interno <strong>del</strong> Cassaro,<br />

sono tardi e fuori contesto e si riferiscono ad età ellenistica, a partire dal III a.C.<br />

Si ipotizza un’ascendenza punica <strong>del</strong>la città per il fatto che nella zona sud vicina alle mura, vicino<br />

al Palazzo dei Normanni in Piazza Vittorio e in Corso Vittorio Emanuele, vi è un impianto viario<br />

molto regolare di tipo ortogonale, con una divisione in isolati che secondo alcuni studiosi<br />

corrisponderebbe al cubito punico.<br />

Le fortificazioni <strong>del</strong>l’area <strong>del</strong> Cassaro mostrano in alcuni punti una chiara origine punica perché<br />

sono presenti blocchi squadrati, messi in opera a secco con alternanza di testa e di taglio, che<br />

presentano segni grafici punici e una torre aggettante rispetto al filo <strong>del</strong>le mura nella quale è<br />

evidente la tecnica di realizzazione punica. Altri tratti <strong>del</strong>le mura sono realizzati con una tecnica<br />

greca ascrivibile al V-IV a.C. Anche un tratto <strong>del</strong>la caserma <strong>del</strong>la Legione dei Carabinieri è<br />

realizzato con blocchi squadrati di testa e di taglio ma si nota una risega di fondazione sporgente e<br />

<strong>del</strong>le lettere puniche che sono chiari segnali che l’origine dei blocchi è di cava più antica. Queste<br />

tracce si trovano nelle attuali zone di Santa Caterina, Via dei Can<strong>del</strong>abri e sotto il Palazzo Reale,<br />

quello dei Normanni, dove durante il rifacimento di una cappella Cinquecentesca, sotto il<br />

pavimento, è stato individuato parte <strong>del</strong> primo impianto <strong>del</strong>le mura <strong>del</strong> fine VI-V a.C. con una<br />

postierla, una piccola porta di servizio che la popolazione usava per uscire dalle mura <strong>del</strong>la città in<br />

tempo di pace. La parte sommitale <strong>del</strong>la postierla è arcuata ed è difesa da una piccola torre<br />

aggettante. Nella stessa area vi era una porta larga oltre 5 m fiancheggiata da 2 torri, tutto messo<br />

in opera a secco con blocchi di calcare perfettamente combacianti, anche se in alcuni tratti si<br />

notano anche <strong>del</strong>le strutture di fondazione con blocchi bugnati di stile greco. Non dimentichiamo<br />

che l’elemento greco e quello punico vennero in contatto in modo conflittuale e i punici acquisirono<br />

le tecniche costruttive greche proprio per difendersi dagli assalti con gli arieti, specialità <strong>del</strong><br />

nemico.<br />

Le tracce maggiori <strong>del</strong>la città antica le abbiamo nella necropoli, ubicata a sud fuori dalla cinta<br />

muraria, nell’area attigua all’attuale Corso Calatafimi. Dall’Ottocento sono state individuate molte<br />

tombe, soprattutto a camera con modulo di accesso a dromos. Gli scavi più recenti sono stati<br />

condotti presso la caserma Tukory e la campagna di scavo è stata valorizzata con una<br />

musealizzazione. Sono state realizzate <strong>del</strong>le passerelle in metallo che consentono la fruizione <strong>del</strong><br />

sito. Oggi la ricostruzione <strong>del</strong>le tombe è completata dall’inserimento <strong>del</strong> corredo <strong>del</strong> defunto anche<br />

se, ovviamente, nei sepolcri sono state inserite <strong>del</strong>le copie. La necropoli è stata individuata in<br />

un’area destinata alla realizzazione di un parcheggio. Alcune <strong>del</strong>le tombe sono mediterranee ad<br />

incinerazione, scavate direttamente nella roccia e risalgono alla fine <strong>del</strong> VII a.C. Bisogna<br />

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