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Sardegna…tracce del passato

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di struttura muraria con pietrame di piccola pezzatura cementata con malta di fango. Si<br />

risparmiava sulla manodopera e sul materiale.<br />

Lungo la costa abbiamo tracce di attività artigianale e nel cortile <strong>del</strong> museo di Lilibeo (Baglio<br />

Anselmi) è stato individuato un forno ceramico (visibile grazie ad una tenso-struttura) di età<br />

ellenistica, di forma circolare, <strong>del</strong> tipo nel quale il muretto centrale era sostituito dal pilastro di<br />

sostegno.<br />

Le tracce archeologiche maggiori di Lilibeo provengono dalle necropoli a nord-est, fuori dalle mura<br />

<strong>del</strong>la città. Sono documentate da scavi, resi possibili per la minore urbanizzazione di quella zona.<br />

Sono <strong>del</strong> IV a.C. ma continuano in epoche successive fino ai romani. Le tombe più caratteristiche<br />

sono a camera, come quelle di Tuvixeddu e Cartagine, con pozzo verticale a pianta rettangolare su<br />

cui si affacciano una o due camere sui lati brevi. Nelle pareti si notano pedarole per la discesa e<br />

riseghe per poggiare la copertura a lastre. Le riseghe sono generalmente due: una posizionata a<br />

circa 2 m di profondità, l’altra più in basso, in corrispondenza <strong>del</strong>la camera. Le riseghe di Lilibeo, a<br />

differenza <strong>del</strong> resto <strong>del</strong> mondo punico mediterraneo, hanno una funzionalità: sono utilizzate per<br />

chiudere la tomba. Il pozzo, dopo la deposizione, veniva lasciato vuoto, a differenza di Cagliari e<br />

Cartagine dove veniva riempito con terra. La tomba era poi sigillata con un chiusino in pietra. Sono<br />

tombe familiari e sono state ritrovate bare lignee, senza sarcofagi. Le più diffuse sono le tombe a<br />

fossa: a causa <strong>del</strong> fatto che le camere sotto erano più di una, si trovano ad una certa distanza fra<br />

loro e in mezzo ci sono piccole fosse con deposizioni individuali, spesso con rito di inumazione.<br />

Meno frequenti sono le deposizioni a incinerazione in urne. Altro tipo è quello a cassone litico con<br />

lastre infilate nel terreno che formano il luogo <strong>del</strong>la deposizione. Molto caratteristica la produzione<br />

di età romana con strutture intonacate dipinte che hanno ancora i segni punici con Tanìt e<br />

caduceo, con il defunto sdraiato raffigurato nell’edicola.<br />

In una decina di casi abbiamo camere duplicate, opposte, che si aprono sui lati brevi <strong>del</strong> pozzo. Le<br />

più diffuse sono le tombe a fossa parallelepipeda scavata nella roccia che ospitano inumazioni con<br />

defunti posti in posizione supina con le mani lungo i fianchi o sul petto. A volte le deposizioni sono<br />

entro enchitrismòi, cioè grandi vasi da trasporto tagliati in due in senso verticale o orizzontale.<br />

Queste tombe sono più frequenti in età ellenistica (IV-III a.C.) ma ci sono dei casi che arrivano fino<br />

all’età bizantina. In queste tombe, generalmente usate per la sepoltura dei bambini, il corredo è<br />

quasi sempre assente e la deposizione è ad incinerazione secondaria. Per la copertura si<br />

utilizzano lastre, a volte a doppio spiovente. Altre tombe sono quelle ad incinerazione scavate nella<br />

roccia in cavità di forma regolare, spesso ovoidale, che ospitano l’urna con i resti incinerati <strong>del</strong><br />

defunto che era stato bruciato da un’altra parte, in un ustrinum. I resti sono deposti in pentole simili<br />

a quelle usate per la cottura dei cibi. É un usanza che troviamo in età ellenistica ma anche in età<br />

romana repubblicana. Un altro tipo è quello <strong>del</strong>le tombe a cassone con la particolarità che i<br />

cassoni ospitano spesso incinerati con deposizione primaria, si capisce dalle tracce di bruciato<br />

sulle pareti <strong>del</strong> cassone. L’ultimo tipo è quello <strong>del</strong>la semplice fosse scavata nella terra, che si<br />

afferma dal 150 a.C. In queste abbiamo incinerazioni primarie, qualche incinerazione secondaria e<br />

molte inumazioni.<br />

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