Sardegna…tracce del passato
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Fig. 82 Mozia, muro a telaio<br />
L’edificio abitativo più importante è la casa dei mosaici, scavata da più studiosi. Si trova a sud <strong>del</strong><br />
villaggio, vicina alle fortificazioni. È costituita da un nucleo di rappresentanza, a nord, e una serie<br />
di strutture relative alla vita e allo stoccaggio <strong>del</strong>le derrate alimentari, a sud. La casa è su due livelli<br />
a causa <strong>del</strong> declivio verso il mare. Nella parte alta, quella di rappresentanza, c’è una corte, (un<br />
peristilio), con un pavimento decorato con ciottoli di fiume neri, bianchi e grigi che formano dei<br />
mosaici raffiguranti la lotta di un leone con un toro e un grifone alato che attacca un cervo. Il<br />
mosaico è un unicum nel mondo punico e gli studiosi hanno problemi di datazione: Acquaro parla<br />
<strong>del</strong> VI a.C., Tusa lo data al momento <strong>del</strong>la distruzione <strong>del</strong>la città, agli inizi <strong>del</strong> IV a.C. In questo<br />
caso si accetta l’influenza dei mosaici macedoni ed ellenistici come quelli documentati a Pella nello<br />
stesso periodo. C’è da considerare che sono stati scavati materiali <strong>del</strong> V a.C. al di sotto <strong>del</strong> piano<br />
di calpestio, pertanto la datazione più probabile è quella <strong>del</strong> Tusa.<br />
La necropoli arcaica <strong>del</strong>l’VIII a.C. si trova nella parte settentrionale <strong>del</strong>l’isola. Attualmente è a<br />
ridosso <strong>del</strong>le fortificazioni ma in origine non era così perché l’impianto è precedente alla<br />
costruzione <strong>del</strong>le fortificazioni, infatti l’archeologa Ciasca ha trovato <strong>del</strong>le tombe sotto le torri. I<br />
primi scavi sono di Withaker ma negli anni Sessanta Tusa ha scavato alcune sepolture<br />
individuando 162 tombe, quasi esclusivamente ad incinerazione con deposizione secondaria.<br />
Sopra lo strato di roccia vi era mezzo metro di terra, asportato durante lo scavo, nel quale erano<br />
scavate le fosse per porre la cista litica costituita da lastre in pietra poste verticalmente, oltre quella<br />
sul fondo. All’interno <strong>del</strong>la cista ci sono l’urna e i materiali di corredo. Negli scavi è stato riportato<br />
alla luce un vaso antropomorfo e altro materiale con elementi greci che consentono una datazione<br />
puntuale (intorno a sequenze di 25 anni), al contrario di ciò che avviene per i materiali<br />
mediterranei, molto più conservativi nello stile. La necropoli arcaica finisce nel VII a.C. ma Mozia<br />
continua a vivere fino al 397 a.C.<br />
La necropoli più recente si pensava fosse sulla terraferma (per risparmiare spazio utilizzabile),<br />
infatti gli scavi hanno mostrato una strada, sommersa da mezzo metro d’acqua, larga fra i 7 e i 12<br />
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