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Sardegna…tracce del passato

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Mozia<br />

Fig. 80 Mozia, muro di cinta<br />

É la città che ha restituito le tracce più antiche. Si trova sull’isolotto di San Pantaleo, localizzato<br />

nello stagno di Marsala, ed è separata dalla costa da uno specchio d’acqua molto basso, circa 1.5<br />

m, che consentiva una buona difesa da eventuali attacchi navali esterni, offrendo allo stesso<br />

tempo ai residenti la possibilità di rifornirsi velocemente di ciò che serviva per la vita quotidiana.<br />

Quindi un’isola protetta dai bassi fondali e vicinissima alla costa. Fu scavata agli inizi <strong>del</strong><br />

Novecento ma è ancora indagata e ospita i vigneti dai quali si produce il Marsala, il famoso vino<br />

liquoroso siciliano. Il sistema fortificato circondava l’intera isola ed era stato impiantato intorno al<br />

550 a.C. e visto che i rapporti fra levantini e indigeni sono sempre pacifici, non troviamo strutture<br />

fortificate antecedenti questo periodo. Chi riusciva a raggiungere l’isola, con difficoltà visti i bassi<br />

fondali, era controllato ed eventualmente attaccato dall’interno <strong>del</strong>le fortificazioni. Ci sono quattro<br />

porte nei quattro punti cardinali, ma quella a est non è stata ancora individuata. Il centro venne<br />

distrutto nel 397 a.C. da Dionigi di Siracusa e gli abitanti si spostarono nella costa fondando la città<br />

di Lilibeo. Le fortificazioni vivono 4 fasi costruttive e sono state scavate soprattutto a nord <strong>del</strong>l’isola.<br />

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