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Sardegna…tracce del passato

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Ad oggi non sappiamo se ogni stele sia legata ad un urna in particolare, ne se le offerte erano<br />

rituali periodici. Sono in pietra locale, tenera (arenaria o tufo), rappresentano cippi (le più antiche) o<br />

piccoli tempietti con all’interno la rappresentazione <strong>del</strong>la divinità.<br />

In letteratura, dividiamo i monumenti votivi in cippi e stele funerarie.<br />

Il cippo semplice è una pietra aniconica non molto lavorata dove prevale l’altezza sulle altre<br />

dimensioni e rappresenta direttamente la divinità. È posto come segnacolo per individuare la<br />

fossa, infissa nel terreno o posta sopra un basamento in pietra. A volte i cippi sono montati su basi<br />

attraverso incastri. Queste basi sono costituite da un plinto tronco piramidale, sormontato da un<br />

listello rettangolare con sopra una gola egizia, (un elemento lapideo aggettante egizio acquisito dai<br />

punici). Alcuni cippi possiedono elementi simbolici come quello di Tanìt ma non conosciamo<br />

l’evoluzione di questo segno. Lo troviamo in contesti funerari, sacri, abitativi e altri, quindi un segno<br />

con molti significati. Fra i cippi più antichi abbiamo quelli che rappresentano un trono, (stele trono e<br />

cippi trono), a volte evocato da una semplice sgusciatura che separa la spalliera dalla seduta, altre<br />

volte con i braccioli e con il simbolo divino aniconico al centro. In questi casi, cioè quando una<br />

pietra sacra si trova sul trono, parliamo di “betilo” (casa <strong>del</strong> Dio). In qualche caso un “idolo a<br />

bottiglia” sostituisce il betilo. Nell’ambito <strong>del</strong> VI a.C. possiamo trovare i cippi trono posti su<br />

basamento. Il trono può essere affiancato da due bruciaprofumi. Questi monumenti sono<br />

documentati in pochi siti: Cartagine, Mozia, Solunto e Tharros.<br />

Le zone più importanti <strong>del</strong> territorio cartaginese sono il Cap Bòn e il litorale (Sael), che hanno<br />

restituito strutture puniche dalle quali siamo risaliti alla fisionomia <strong>del</strong>l’area in età antica. Le città più<br />

importanti sono Utica e Sousse. Il sito principale di Cap-Bon è Kerkouàne, munito di fortificazioni<br />

con torri costiere che servivano per gli avvistamenti. Altri siti importanti sono: Ràs Fortàss, Ràs ad-<br />

Drèk e Kelìbia. Oltre questi abbiamo santuari e necropoli.<br />

Kerkouàne<br />

È la città meglio conservata perché alla metà <strong>del</strong> III a.C. c’è stata la distruzione e si è conservata<br />

come cristallizzata. Mohamad Fantar ha eseguito gli scavi ma ha pubblicato solo la struttura e non<br />

i cocci. Fondata nel VI a.C. è un centro libico che subisce un forte influsso cartaginese. Venne<br />

distrutta due volte: nel 310 a.C. da Agatocle e nel 255 a.C. da Attilio Regolo che interruppe<br />

definitivamente la vita <strong>del</strong>la città. Le fortificazioni mostrano mura con due porte di ingresso, a<br />

oriente e occidente, e varie torri. Le strutture sono state scavate solo in alcuni punti e mostrano<br />

una fase antica con pietre strutturate a spina di pesce. L’alzato è stato ricostruito per consentirne<br />

una migliore fruizione e presenta tecniche costruttive con alzati in mattoni crudi. L’architettura<br />

abitativa era regolare, organizzata per insule ma l’impianto <strong>del</strong>le strade non è perfettamente<br />

ortogonale. Il nucleo più antico vede, come nella Byrsa, case con diversi spazi che si affacciano su<br />

una corte centrale, nella quale ci sono <strong>del</strong>le vasche vicine alla cucina. Le coperture sono piane,<br />

realizzate con materiale deperibile, forse assi di legno. Le sale da bagno (vasche) presentano <strong>del</strong>le<br />

tubazioni per essere riscaldate dalle cucine e hanno una struttura sofisticata con bordi a sedere.<br />

Il santuario è organizzato su due nuclei collegati da uno stretto ingresso, uno per i sacerdoti e<br />

l’altro per i fe<strong>del</strong>i. Davanti all’ingresso ci sono due pilastri a spigolo e l’aula presenta diversi<br />

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