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AIC, 1988 - AIC Associazione Italiana Autori della Fotografia ...

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<strong>AIC</strong><br />

Nel frattempo i cittadini<br />

dovranno dimenticarsi di quei<br />

momentanei miglioramenti che<br />

si sarebbero potuti rendere più<br />

duraturi sfruttando in modo più<br />

concreto una percentuale del<br />

capitale investito per<br />

l'"occasione".<br />

Da decenni sogno e propongo un<br />

aggiornamento dell'illuminazione<br />

cittadina: "Una luce per tutti i<br />

giorni".<br />

Ma, sia a me che ai colleghi<br />

dell'<strong>AIC</strong>, vengono offerte<br />

occasioni per illuminare<br />

manifestazioni clamorose, sempre<br />

fini a sé stesse. Qualche volta<br />

abbiamo rifiutato, qualche altra<br />

no, essendo prevalsa la logica<br />

dell'importante è partecipare.<br />

Io sono sempre dell'opinione che<br />

non si possa prescindere dalle<br />

aziende elettriche cittadine<br />

quando si parla di illuminare<br />

monumenti e spazi di una città,<br />

perché solo con loro si può fare<br />

un discorso<br />

longevo-programmato per il<br />

presente, ma anche per il futuro.<br />

Ogni lampada che si installa fa<br />

parte del grande scenario delle<br />

nostre città, e va studiata nelle<br />

molteplici funzioni che la luce<br />

deve avere.<br />

La "luce", opportunamente<br />

studiata, fa vedere meglio, mette<br />

in evidenza, a seconda delle loro<br />

caratteristiche, monumenti,<br />

architetture, percorsi pedonali e<br />

per autoveicoli, parchi, giardini,<br />

fontane, sottopassaggi,<br />

metropolitane, musei, scuole,<br />

ospedali, centri sportivi,<br />

periferie, centri storici, ecc. ec..<br />

"La luce è calore, la luce è vita".<br />

L'esperienza tratta da alcuni<br />

incontri con tecnici e ingegneri<br />

dell'ACEA per migliorare<br />

l'illuminazione di alcune zone di<br />

Roma, pur nei limiti a noi<br />

concessi, la considero molto<br />

positiva: così come l'esperimento<br />

dimostrativo di illuminazione dei<br />

Fori è da considerarsi riuscito,<br />

anche se realizzato con tre punti<br />

obbligati (torri di restauro) e un<br />

parco lampade poco adatto<br />

all'ambiente.<br />

lo credo che da questa fase<br />

sperimentale si dovrebbe passare<br />

ad un piano organico di studio<br />

più ampio con specifici progetti<br />

ambiente per ambiente, zona per<br />

zona, che metterebbero le<br />

aziende nella condizione di<br />

operare, durante la normale<br />

manutenzione e progettazione,<br />

con un nuovo concetto <strong>della</strong><br />

luce.<br />

Anche dal punto di vista<br />

EVOLUZIONE DEI CRITERI DI ILLUMINAZIONE<br />

DELLE PIAZZE<br />

Tengono presi in considerazione i problemi che si pongono quando si voglia<br />

progettare 1'illuminazione nelle piazze tenendo conto anche dei vari aspetti<br />

e delle altre componenti che formano l'ambiente.<br />

Si dovrà valutare l'influenza che hanno l'arredo urbano, la visibilità, la<br />

preaenza di monumenti, di palazzi, di fontane, di sone verdi ecc.<br />

Ciò sis nella situszione esistente, sia nella prospettiva di una eventuale<br />

pianificazione urbanistica che potrebbe cambiare le funzioni attuali svolte<br />

dalla singola piazza. Hon si dovrà trascurare inoltre il contesto urbano che<br />

con la sua tipologis pud condizionare in modo detrminsnte 1 criteri di illu»<br />

minazione ( centri storici, zone commerciali o residenziali, ecc.)<br />

Vengono esaminate alcune soluzioni adottate a Roma e si suggeriscono alcune<br />

proposte innovative riguardanti soprattutto il disegno del sostegni per ren»<br />

derli compatibili con i veri ambienti urbani sulls base dei criteri di inte*<br />

grazione con gli aspetti delineeti in precedenza.<br />

Il disegno delle apparecchiature per illuminazione dovrà eccompagnarsi al<br />

"disegno" generale <strong>della</strong> piazza con l'obiettivo di recuperare una dimensione<br />

umana, sia pure s livello di"pedone" o di " automobilista", ma comunque valida<br />

come funzione di aggregazione <strong>della</strong> comunità.<br />

Il passaggio <strong>della</strong> vita urbana dall'ambiente del "vicolo" all'ambiente delle<br />

grandi aree e dei grandi spazi, è visto in una breve sintesi storica e serve<br />

s collegare il passaggio delle tecniche di illuminazione dal lsmpione"sttac=<br />

cato all'oggetto da illuminare" àlle grandi strutture di altezza elevata e<br />

di grande potenza luminosa poste "lontane dagli oggetti".<br />

STOCCHI p.i. Pietro<br />

EK2A tècnica<br />

CEI _<br />

Rotunno. Istituto Luce-Roma<br />

Solenghi Carlo. ACEA-Roma<br />

Stocchi Pietro. ACEA-Roma<br />

! STC » T " JC» ' ' MO«»Y<br />

Dott. Ssndro Fari<br />

Segretario Generale dell'AIDI<br />

Viale Monza, 259<br />

20126 Milano<br />

oggetto: giornata AIDI ali 'INTEL '87<br />

Dopo aver letto la notizia sul n.4 <strong>della</strong> nostra rivista "Luce" e<br />

aver chiesto precisszioni alla segreteria dell'AIDI, Le invio un<br />

riassunto <strong>della</strong> memoria che intendo presentare insieme a Rotunno e<br />

a Solenghi.<br />

Rotunno è un esperto cinematografico di luci con all'attivo numero»<br />

si riconoscimenti intemazionali. Si i interessato <strong>della</strong> illuminazio-<br />

ne di grandi spazi all'aperto In occasione del convegno internazione»<br />

le degli operatori turistici tenutosi a Roma fornendo idee innovative<br />

per noi illuminotecnici.<br />

Solenghi t, come me, w funzionario dell'ACEA di Roma con il quale<br />

documento sulla rivista dell'Azienda, la realizzazione degli impianti<br />

di illuminazione per i monumenti e le piazze di Roma.<br />

Egli è un esperto dell'aspetto storico s ambientale <strong>della</strong> città.<br />

Ringraziando per l'attenzione invio distinti saluti.<br />

Pietro Stocchi<br />

ii/tS/1<br />

finanziario il progetto di<br />

miglioria dell'uso <strong>della</strong> luce nelle<br />

città ha i suoi vantaggi<br />

economici, e pertanto andrebbe<br />

appoggiato dai vari enti<br />

governativi.<br />

Una giusta "Luce per tutti i<br />

giorni" permetterà di migliorare<br />

le condizioni di vita, sicurezza e<br />

ospitalità del cittadino e del suo<br />

habitat.<br />

Premessa<br />

L'evoluzione dei sistemi di<br />

illuminazione ha avuto<br />

generalmente come-obiettivo<br />

principale quello di migliorare<br />

l'efficienza e la potenza <strong>della</strong><br />

fonte di luce. È stato quindi<br />

abbastanza trascurato il<br />

problema estetico delle strutture<br />

di sostegno e quello delle<br />

modalità di percezione da parte<br />

dell'occhio umano.<br />

Il problema è stato quasi sempre<br />

trattato in modo funzionale, vale<br />

a dire curando di elevare in<br />

altezza il punto luce e di<br />

collocarlo in modo da ottenere la<br />

massina duffisione di luce senza<br />

perdere in luminosità.<br />

Le forme originarie più istintive,<br />

considerata anche la ridotta<br />

larghezza delle strade, sono<br />

quelle a mensola applicate alle<br />

pareti degli edifici, qualche volta<br />

su palo nelle piazze. Quando<br />

nasce il lampione a "candelabro"<br />

con due o più bracci prende<br />

forma l'istituto<br />

dell'amministrazione pubblica<br />

delle città, viene introdotta una<br />

certa pianificazione dei tipi di<br />

sostegni per illuminazione.<br />

Le lanterne ad olio, usufruendo<br />

di bruciatori autonomi, potevano<br />

essere collocate in modo<br />

indipendente l'una dall'altra;<br />

quando si passa all'illuminazione<br />

a gas nasce il problema dei<br />

collegamenti fra i punti luce e la<br />

rete di alimentazione ed ecco<br />

che sorgono vincoli di<br />

collocazione e che i candelabri<br />

acquistano anche la funzione di<br />

supporto per l'alimentazione<br />

<strong>della</strong> fiamma.<br />

Si cominciano a delineare i<br />

"disegni" <strong>della</strong> distribuzione dei<br />

lampioni a seconda di chi vuole<br />

o meno rendere decorativa o<br />

molto evidente la presenza dei<br />

supporti di illuminazione<br />

nell'ambiente urbano.<br />

La funzione <strong>della</strong> luce artificiale<br />

tende quindi a passare da uno<br />

stato di pura necessità,<br />

permettere un minimo di attività<br />

nelle ore notturne, ad una<br />

espressione di decorazione degli

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