<strong>AIC</strong> Estati Romane o Milanesi, "Conventions", Campionati Europei '88, Campionati del mondo '90, Europa '92, ecc. ecc. È nata l'era delle grandi occasioni, la moda delle Il tempo delle grandi occasioni scadenze. Ormai la nostra vita è regolata dalle date di certi "avvenimenti" per i quali si creano comitati e organizzazioni con i relativi finanziamenti, spesso anche sostanziosi. GIUSEPPE ROTUNNO Ma nei lunghi inverni, negli anni tra un mondiale di calcio e l'altro, nell'Europa '93, cosa resterà di questo gran darsi da fare, e di cosa si occuperanno queste nuove organizzazioni? Tutto svanirà? I comitati si scioglieranno? Magari per ricostituirsi appena se ne ripresenti l'occasione con gli stessi metodi e per altrettanto effimere finalità.
<strong>AIC</strong> Nel frattempo i cittadini dovranno dimenticarsi di quei momentanei miglioramenti che si sarebbero potuti rendere più duraturi sfruttando in modo più concreto una percentuale del capitale investito per l'"occasione". Da decenni sogno e propongo un aggiornamento dell'illuminazione cittadina: "Una luce per tutti i giorni". Ma, sia a me che ai colleghi dell'<strong>AIC</strong>, vengono offerte occasioni per illuminare manifestazioni clamorose, sempre fini a sé stesse. Qualche volta abbiamo rifiutato, qualche altra no, essendo prevalsa la logica dell'importante è partecipare. Io sono sempre dell'opinione che non si possa prescindere dalle aziende elettriche cittadine quando si parla di illuminare monumenti e spazi di una città, perché solo con loro si può fare un discorso longevo-programmato per il presente, ma anche per il futuro. Ogni lampada che si installa fa parte del grande scenario delle nostre città, e va studiata nelle molteplici funzioni che la luce deve avere. La "luce", opportunamente studiata, fa vedere meglio, mette in evidenza, a seconda delle loro caratteristiche, monumenti, architetture, percorsi pedonali e per autoveicoli, parchi, giardini, fontane, sottopassaggi, metropolitane, musei, scuole, ospedali, centri sportivi, periferie, centri storici, ecc. ec.. "La luce è calore, la luce è vita". L'esperienza tratta da alcuni incontri con tecnici e ingegneri dell'ACEA per migliorare l'illuminazione di alcune zone di Roma, pur nei limiti a noi concessi, la considero molto positiva: così come l'esperimento dimostrativo di illuminazione dei Fori è da considerarsi riuscito, anche se realizzato con tre punti obbligati (torri di restauro) e un parco lampade poco adatto all'ambiente. lo credo che da questa fase sperimentale si dovrebbe passare ad un piano organico di studio più ampio con specifici progetti ambiente per ambiente, zona per zona, che metterebbero le aziende nella condizione di operare, durante la normale manutenzione e progettazione, con un nuovo concetto <strong>della</strong> luce. Anche dal punto di vista EVOLUZIONE DEI CRITERI DI ILLUMINAZIONE DELLE PIAZZE Tengono presi in considerazione i problemi che si pongono quando si voglia progettare 1'illuminazione nelle piazze tenendo conto anche dei vari aspetti e delle altre componenti che formano l'ambiente. Si dovrà valutare l'influenza che hanno l'arredo urbano, la visibilità, la preaenza di monumenti, di palazzi, di fontane, di sone verdi ecc. Ciò sis nella situszione esistente, sia nella prospettiva di una eventuale pianificazione urbanistica che potrebbe cambiare le funzioni attuali svolte dalla singola piazza. Hon si dovrà trascurare inoltre il contesto urbano che con la sua tipologis pud condizionare in modo detrminsnte 1 criteri di illu» minazione ( centri storici, zone commerciali o residenziali, ecc.) Vengono esaminate alcune soluzioni adottate a Roma e si suggeriscono alcune proposte innovative riguardanti soprattutto il disegno del sostegni per ren» derli compatibili con i veri ambienti urbani sulls base dei criteri di inte* grazione con gli aspetti delineeti in precedenza. Il disegno delle apparecchiature per illuminazione dovrà eccompagnarsi al "disegno" generale <strong>della</strong> piazza con l'obiettivo di recuperare una dimensione umana, sia pure s livello di"pedone" o di " automobilista", ma comunque valida come funzione di aggregazione <strong>della</strong> comunità. Il passaggio <strong>della</strong> vita urbana dall'ambiente del "vicolo" all'ambiente delle grandi aree e dei grandi spazi, è visto in una breve sintesi storica e serve s collegare il passaggio delle tecniche di illuminazione dal lsmpione"sttac= cato all'oggetto da illuminare" àlle grandi strutture di altezza elevata e di grande potenza luminosa poste "lontane dagli oggetti". STOCCHI p.i. Pietro EK2A tècnica CEI _ Rotunno. Istituto Luce-Roma Solenghi Carlo. ACEA-Roma Stocchi Pietro. ACEA-Roma ! STC » T " JC» ' ' MO«»Y Dott. Ssndro Fari Segretario Generale dell'AIDI Viale Monza, 259 20126 Milano oggetto: giornata AIDI ali 'INTEL '87 Dopo aver letto la notizia sul n.4 <strong>della</strong> nostra rivista "Luce" e aver chiesto precisszioni alla segreteria dell'AIDI, Le invio un riassunto <strong>della</strong> memoria che intendo presentare insieme a Rotunno e a Solenghi. Rotunno è un esperto cinematografico di luci con all'attivo numero» si riconoscimenti intemazionali. Si i interessato <strong>della</strong> illuminazio- ne di grandi spazi all'aperto In occasione del convegno internazione» le degli operatori turistici tenutosi a Roma fornendo idee innovative per noi illuminotecnici. Solenghi t, come me, w funzionario dell'ACEA di Roma con il quale documento sulla rivista dell'Azienda, la realizzazione degli impianti di illuminazione per i monumenti e le piazze di Roma. Egli è un esperto dell'aspetto storico s ambientale <strong>della</strong> città. Ringraziando per l'attenzione invio distinti saluti. Pietro Stocchi ii/tS/1 finanziario il progetto di miglioria dell'uso <strong>della</strong> luce nelle città ha i suoi vantaggi economici, e pertanto andrebbe appoggiato dai vari enti governativi. Una giusta "Luce per tutti i giorni" permetterà di migliorare le condizioni di vita, sicurezza e ospitalità del cittadino e del suo habitat. Premessa L'evoluzione dei sistemi di illuminazione ha avuto generalmente come-obiettivo principale quello di migliorare l'efficienza e la potenza <strong>della</strong> fonte di luce. È stato quindi abbastanza trascurato il problema estetico delle strutture di sostegno e quello delle modalità di percezione da parte dell'occhio umano. Il problema è stato quasi sempre trattato in modo funzionale, vale a dire curando di elevare in altezza il punto luce e di collocarlo in modo da ottenere la massina duffisione di luce senza perdere in luminosità. Le forme originarie più istintive, considerata anche la ridotta larghezza delle strade, sono quelle a mensola applicate alle pareti degli edifici, qualche volta su palo nelle piazze. Quando nasce il lampione a "candelabro" con due o più bracci prende forma l'istituto dell'amministrazione pubblica delle città, viene introdotta una certa pianificazione dei tipi di sostegni per illuminazione. Le lanterne ad olio, usufruendo di bruciatori autonomi, potevano essere collocate in modo indipendente l'una dall'altra; quando si passa all'illuminazione a gas nasce il problema dei collegamenti fra i punti luce e la rete di alimentazione ed ecco che sorgono vincoli di collocazione e che i candelabri acquistano anche la funzione di supporto per l'alimentazione <strong>della</strong> fiamma. Si cominciano a delineare i "disegni" <strong>della</strong> distribuzione dei lampioni a seconda di chi vuole o meno rendere decorativa o molto evidente la presenza dei supporti di illuminazione nell'ambiente urbano. La funzione <strong>della</strong> luce artificiale tende quindi a passare da uno stato di pura necessità, permettere un minimo di attività nelle ore notturne, ad una espressione di decorazione degli
- Page 1 and 2:
AIC ASSOCIAZIONE ITALIANA AUTORI DE
- Page 3 and 4:
AIC Muchos anos después, frente el
- Page 5 and 6:
AIC ASSOCIAZIONE ITALIANA AUTORI DE
- Page 7 and 8:
AIC Realizzazione e redazione MARIO
- Page 9 and 10:
AIC
- Page 11 and 12:
AIC 91 CINQUE ANNI DI PROGRAMMAZION
- Page 13 and 14:
AIC producers have (especially in I
- Page 15 and 16:
AIC
- Page 17 and 18:
AIC Partirei dall'idea che l'immagi
- Page 19 and 20:
AIC 8 o < - CXI O) . gS « S u lu f
- Page 21 and 22:
AIC Bordeu. "Cosa circoscrive la vo
- Page 23 and 24:
AIC enfatizzate e prolungate, per s
- Page 25 and 26:
AIC ; » t®' ' WM mm i L'IMMAGINE
- Page 27 and 28:
AIC Ci sono giorni in cui penso sia
- Page 29 and 30:
AIC "Cinema è tutto ciò che non s
- Page 31 and 32:
AIC "One from the heart" di Vittori
- Page 33 and 34:
AIC Molti, troppi sono i miti che c
- Page 35 and 36:
AIC Oggi i più hanno (o pensano di
- Page 37 and 38:
AIC continuino a coesistere, in cer
- Page 39 and 40: AIC Lino asino fu già, ch'ogni oss
- Page 41 and 42: AIC Immagine da computer graphic di
- Page 43 and 44: AIC LA PROSPETTIVA ... anni, paiono
- Page 45 and 46: AIC la lente, il microscopio, il te
- Page 47 and 48: AIC addensamenti di energia resti u
- Page 49 and 50: AIC Movie People: agile e dinamico
- Page 51 and 52: AIC "Luci lontane" di Renato Tafuri
- Page 53 and 54: AIC D A M Kodak è soprattutto tecn
- Page 55 and 56: AIC
- Page 57 and 58: AIC
- Page 59 and 60: AIC Schmidt Reitwein, Robby Mùller
- Page 61 and 62: AIC Ad un primo sguardo, i compiti
- Page 63 and 64: AIC Cominciamo con un paradosso. Da
- Page 65 and 66: AIC ^IMMAGINE E L'ANGOSCIA 61 Io ri
- Page 67 and 68: AIC modem cameras. We cannot afford
- Page 69 and 70: AIC 10% (escludendo le lavorazioni
- Page 71 and 72: AIC I PIÙ TIRANO I MENO (proverbio
- Page 73 and 74: AIC cinematografica medesima. La ma
- Page 75 and 76: AIC pensa la gente. A volte ho anch
- Page 77 and 78: AIC Si parla molto, forse troppo, d
- Page 79 and 80: AIC EASTMAN. NEL NOME DEL COLORE. U
- Page 81 and 82: AIC questo contatto. Che fare per n
- Page 83 and 84: AIC
- Page 85 and 86: AIC L'IMMAGINE E L'ANGOSCIA La gola
- Page 87 and 88: AIC anche essere il tavolo della tr
- Page 89: AIC T 3.1 T 3.1 T 2.3 T 2.3 T 3.9 L
- Page 93 and 94: AIC World Cup '90, Europe '92, etc.
- Page 95 and 96: AIC Giunto al quinto anno di progra
- Page 97 and 98: AIC
- Page 99 and 100: AIC "L'intervista" di Tonino Delli
- Page 101 and 102: AIC
- Page 103 and 104: AIC COLLEGIO DEI PROBIVIRI Armando
- Page 105 and 106: IVO GRIPPO Via Tuscolana 1055, 0017
- Page 107 and 108: AIC GIUSEPPE MODICA Quantunque il l
- Page 109 and 110: AIC L'IMMAGINE E Gli AUTORI ROMANO
- Page 111 and 112: AIC ARMANDO NANNUZZI
- Page 113 and 114: AIC TONINO MACCOPP1 SANDRO D'EVA Fo
- Page 115 and 116: AIC CESARE ALLIONE Me stato chiesto
- Page 117 and 118: AIC DANIELE NANNUZZI Il giovane Tos
- Page 119 and 120: AIC
- Page 121 and 122: AIC ROBERTO D'ETTORRE PIAZZOLI Non
- Page 123 and 124: AIC GIANFRANCO TRANSUNTO È la luce
- Page 125 and 126: AIC CLAUDIO CIRILLO Lux anima rerum
- Page 127 and 128: AIC ROBERTO SALMI L'immagine è il
- Page 129 and 130: AIC
- Page 131 and 132: AIC "L'ultimo imperatore" di Vittor
- Page 133 and 134: AIC evoluzione figurativa del lungo
- Page 135 and 136: AIC avanti e indietro, come a somma
- Page 137 and 138: AIC segment of the Film would relat
- Page 139 and 140: AIC Molti chiedono come si diventi
- Page 141 and 142:
AIC maggior collaboratore del regis
- Page 143 and 144:
AIC Capivo che, nell'inquadratura f
- Page 145 and 146:
AIC Dalle esigenze artistiche di al
- Page 147 and 148:
AIC Ancora oggi se ci capita di ved
- Page 149 and 150:
AIC reality became one. Even now th
- Page 151 and 152:
AIC recommended me to Federico Fell
- Page 153 and 154:
AIC Ci ricordava Francois Truffaut
- Page 155 and 156:
AIC Com e noto, la troupe cinematog
- Page 157 and 158:
AIC
- Page 159 and 160:
AIC "Sudan subacqueo" di G. Lorenzo
- Page 161 and 162:
AIC E volentieri che faccio mia una
- Page 163 and 164:
AIC
- Page 165 and 166:
AIC lavora ancora a tardissima età
- Page 167 and 168:
AIC of the "product". And then ther
- Page 169 and 170:
AIC Allo scoppio della seconda guer
- Page 171 and 172:
AIC audience that extended across f
- Page 173 and 174:
AIC A 78 anni ALDO TONTI é morto i
- Page 175 and 176:
AIC I teatri della De Paolis sulla
- Page 177 and 178:
AIC V DE P AOL IS - INC IR INDUSTRI
- Page 179 and 180:
AIC confidenze, a volte non troppo
- Page 181 and 182:
AIC Immagine e letteratura LORENZO
- Page 183 and 184:
AIC movie era, written by some of i
- Page 185 and 186:
AIC LA TUA FIGURA, UN RICORDO Un di
- Page 187 and 188:
AIC A proposito del film di Tovoli
- Page 189 and 190:
AIC
- Page 191 and 192:
AIC
- Page 193 and 194:
AIC
- Page 195 and 196:
AIC LA MODA DELL'AVVENIRE Calendari
- Page 197 and 198:
AIC A.A.I.M.A. ROMA Via Aurelio 332
- Page 199 and 200:
AIC
- Page 201 and 202:
AIC l'IT A H A OSI 81C0M SICIHOBIOH
- Page 203 and 204:
AIC Quale un fanciullo, con assidua
- Page 205 and 206:
AIC Si ringraziano G. Franco Borgio