AIC, 1988 - AIC Associazione Italiana Autori della Fotografia ...
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<strong>AIC</strong><br />
Con lodevole iniziativa la nuova<br />
Direzione <strong>della</strong> Cinematografia<br />
ha stanziato una somma per la<br />
ristrutturazione delle sale in vista<br />
<strong>della</strong> nuova Europa. Nel<br />
contempo è stata insediata una<br />
commissione, presieduta dall'ing.<br />
Libero Innamorati, per stabilire<br />
gli standard cinematografici<br />
"La fontana di sangue" di Mario Bernardo<br />
italiani in ragione <strong>della</strong> detta<br />
ristrutturazione e in vista <strong>della</strong><br />
prossima definizione di quelli<br />
comunitari.<br />
Purtroppo dalla discussione sono<br />
state stralciate le norme a monte<br />
<strong>della</strong> proiezione: ripresa,<br />
edizione, stampa delle copie, ecc.<br />
In sintesi, si cerca l'acqua pulita<br />
alla "mostra", senza curarsi <strong>della</strong><br />
sorgente e delle condutture.<br />
Ora se è vero che le sale portano<br />
il pubblico al cinema, è<br />
altrettanto vero che poco può<br />
fare la sala quando ad<br />
allontanare il pubblico è la<br />
pessima qualità del film.<br />
Si dirà: C'è il film straniero, ben<br />
L'IMMAGINE E L'ANGOSCIA<br />
I grandi ideali e il 1992<br />
curato e sempre più presente<br />
sugli schermi italiani. Ma non è<br />
certo questa l'intenzione dello<br />
Stato dedicato a tutelare e<br />
incrementare la cultura e il<br />
prestigio del nostro popolo.<br />
Agli Incontri professionali del<br />
cinema, l'osservazione fatta da<br />
chi scrive che la cinematografia<br />
inglese, pur travagliata da crisi e<br />
difficoltà, mostra oggi una<br />
grande attività produttiva e segni<br />
di rinascita infinitamente più<br />
vivi <strong>della</strong> nostra, rivelando in<br />
tecnici e addetti ai lavori un<br />
eccezionale entusiasmo ed<br />
orgoglio competitivo, fu<br />
rimbeccata con la constatazione<br />
che nelle sale inglesi vi è una<br />
notevole caduta di presenze.<br />
Ora sta proprio qui l'equivoco:<br />
quello di valutare il tasso di<br />
accelerazione o di regresso di una<br />
cinematografia, solo in base alle<br />
presenze nelle sale. Se ciò poteva<br />
essere valido trentanni fa, non<br />
lo è più oggi quando, ben lo<br />
MARIO BERNARDO<br />
sanno i patiti di nuove<br />
tecnologie, la maggior fruizione<br />
del cinema si effettua tramite<br />
riproduzione elettronica.<br />
La valutazione dei livelli di una<br />
cinematografia va fatta in base<br />
alla quantità e soprattutto alla<br />
qualità <strong>della</strong> produzione di<br />
filmati, e all'immagine del paese<br />
produttore che tali prodotti<br />
portano nel mondo.<br />
Le sale inglesi sono sì in crisi, ma<br />
i teatri di posa lavorano a pieno<br />
regime, i laboratori sono<br />
oltremodo efficienti ed attivi, il<br />
prodotto "made in England"<br />
invade un'altra volta il mondo,<br />
in concorrenza con quello<br />
nordamericano.<br />
D'altro canto, chi è attento alle<br />
vicende del cinema avrà notato<br />
che la presenza inglese sta<br />
facendosi sentire pesantemente<br />
anche nel nostro paese.<br />
Ma oggi le analisi economiche<br />
sono fatte in modo<br />
assolutamente prammatico,<br />
partendo da modelli astratti, mai<br />
verificati fino in fondo, e in base<br />
a statistiche di profitti e perdite<br />
compilate da "analfabeti<br />
funzionali" (come sono definiti<br />
all'UNESCÒ gli efficienti troppo<br />
dedicati al calcolatore e ai<br />
videocomputer).<br />
Molti manager del nostro paese<br />
pensano che l'economia debba<br />
essere sempre autoregolata senza<br />
comprendere che gli equilibri<br />
produttivi imposti dagli<br />
automatismi di mercato<br />
avvengono a spese degli stessi<br />
produttori tramite crisi,<br />
fallimenti e cancellazione di<br />
apparati industriali. In una -<br />
parola all'insegna dello spreco.<br />
Questi fatti si verificano<br />
maggiormente in economie<br />
deboli, come la nostra<br />
cinematografia, specie quando<br />
entrano in stretto contatto con<br />
economie più vigorose e più<br />
protette.<br />
L'appuntamento del '92 stabilirà