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AIC, 1988 - AIC Associazione Italiana Autori della Fotografia ...

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76<br />

<strong>AIC</strong><br />

Con lodevole iniziativa la nuova<br />

Direzione <strong>della</strong> Cinematografia<br />

ha stanziato una somma per la<br />

ristrutturazione delle sale in vista<br />

<strong>della</strong> nuova Europa. Nel<br />

contempo è stata insediata una<br />

commissione, presieduta dall'ing.<br />

Libero Innamorati, per stabilire<br />

gli standard cinematografici<br />

"La fontana di sangue" di Mario Bernardo<br />

italiani in ragione <strong>della</strong> detta<br />

ristrutturazione e in vista <strong>della</strong><br />

prossima definizione di quelli<br />

comunitari.<br />

Purtroppo dalla discussione sono<br />

state stralciate le norme a monte<br />

<strong>della</strong> proiezione: ripresa,<br />

edizione, stampa delle copie, ecc.<br />

In sintesi, si cerca l'acqua pulita<br />

alla "mostra", senza curarsi <strong>della</strong><br />

sorgente e delle condutture.<br />

Ora se è vero che le sale portano<br />

il pubblico al cinema, è<br />

altrettanto vero che poco può<br />

fare la sala quando ad<br />

allontanare il pubblico è la<br />

pessima qualità del film.<br />

Si dirà: C'è il film straniero, ben<br />

L'IMMAGINE E L'ANGOSCIA<br />

I grandi ideali e il 1992<br />

curato e sempre più presente<br />

sugli schermi italiani. Ma non è<br />

certo questa l'intenzione dello<br />

Stato dedicato a tutelare e<br />

incrementare la cultura e il<br />

prestigio del nostro popolo.<br />

Agli Incontri professionali del<br />

cinema, l'osservazione fatta da<br />

chi scrive che la cinematografia<br />

inglese, pur travagliata da crisi e<br />

difficoltà, mostra oggi una<br />

grande attività produttiva e segni<br />

di rinascita infinitamente più<br />

vivi <strong>della</strong> nostra, rivelando in<br />

tecnici e addetti ai lavori un<br />

eccezionale entusiasmo ed<br />

orgoglio competitivo, fu<br />

rimbeccata con la constatazione<br />

che nelle sale inglesi vi è una<br />

notevole caduta di presenze.<br />

Ora sta proprio qui l'equivoco:<br />

quello di valutare il tasso di<br />

accelerazione o di regresso di una<br />

cinematografia, solo in base alle<br />

presenze nelle sale. Se ciò poteva<br />

essere valido trentanni fa, non<br />

lo è più oggi quando, ben lo<br />

MARIO BERNARDO<br />

sanno i patiti di nuove<br />

tecnologie, la maggior fruizione<br />

del cinema si effettua tramite<br />

riproduzione elettronica.<br />

La valutazione dei livelli di una<br />

cinematografia va fatta in base<br />

alla quantità e soprattutto alla<br />

qualità <strong>della</strong> produzione di<br />

filmati, e all'immagine del paese<br />

produttore che tali prodotti<br />

portano nel mondo.<br />

Le sale inglesi sono sì in crisi, ma<br />

i teatri di posa lavorano a pieno<br />

regime, i laboratori sono<br />

oltremodo efficienti ed attivi, il<br />

prodotto "made in England"<br />

invade un'altra volta il mondo,<br />

in concorrenza con quello<br />

nordamericano.<br />

D'altro canto, chi è attento alle<br />

vicende del cinema avrà notato<br />

che la presenza inglese sta<br />

facendosi sentire pesantemente<br />

anche nel nostro paese.<br />

Ma oggi le analisi economiche<br />

sono fatte in modo<br />

assolutamente prammatico,<br />

partendo da modelli astratti, mai<br />

verificati fino in fondo, e in base<br />

a statistiche di profitti e perdite<br />

compilate da "analfabeti<br />

funzionali" (come sono definiti<br />

all'UNESCÒ gli efficienti troppo<br />

dedicati al calcolatore e ai<br />

videocomputer).<br />

Molti manager del nostro paese<br />

pensano che l'economia debba<br />

essere sempre autoregolata senza<br />

comprendere che gli equilibri<br />

produttivi imposti dagli<br />

automatismi di mercato<br />

avvengono a spese degli stessi<br />

produttori tramite crisi,<br />

fallimenti e cancellazione di<br />

apparati industriali. In una -<br />

parola all'insegna dello spreco.<br />

Questi fatti si verificano<br />

maggiormente in economie<br />

deboli, come la nostra<br />

cinematografia, specie quando<br />

entrano in stretto contatto con<br />

economie più vigorose e più<br />

protette.<br />

L'appuntamento del '92 stabilirà

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