AIC, 1988 - AIC Associazione Italiana Autori della Fotografia ...
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<strong>AIC</strong><br />
Si coniunga male la ristrettezza<br />
economica con la qualità.<br />
Oggi è impensabile produrre<br />
un'immagine "tecnicamente<br />
sgradevole", è un insulto per lo<br />
spettatore farlo!<br />
Vorrei valutare l'aspetto<br />
"tecnicamente sgradevole",<br />
esulando dai casi particolari per<br />
esigenze artistiche.<br />
Mi sembra giusto soffermarmi sul<br />
momento in cui questa<br />
immagine' si costruisce, quindi<br />
parlare del negativo.<br />
I contrasti, l'equilibrio<br />
cromatico, la grana, l'incisione e<br />
una giusta esposizione, sono i<br />
requisiti fondamentali per un<br />
corretto negativo; per un<br />
soddisfacente risultato, è<br />
necessario tenere presenti due<br />
dati:<br />
I Sensibilità<br />
A) Lavorando con negativi a<br />
"grana fina" (quindi a bassa<br />
sensibilità) si ottiene<br />
maggiore informazione nei<br />
dettagli, maggiore incisione,<br />
nonché una superiore<br />
elasticità per i contrasti e per<br />
l'equilibrio cromatico.<br />
B) Lavorando su negativi ad alta<br />
sensibilità (ammesso<br />
l'enorme progresso<br />
fisico-chimico) si perdono le<br />
prerogative del paragrafo A.<br />
II Formato<br />
A) Lavorando su negativi di<br />
formato più ampio si ha il<br />
vantaggio di diminuire<br />
l'inconveniente <strong>della</strong> grana e<br />
si aumenta l'incisione.<br />
B) Lavorando con negativi di<br />
formato inferiore allo<br />
standard 35m/m, chiamati<br />
amatoriali, si va incontro allo<br />
sgranamento dell'immagine e<br />
di conseguenza alla perdita di<br />
definizione (vedi 16m/m,<br />
La qualità dell'immagine<br />
8m/m).<br />
In America del Nord e<br />
Inghilterra è stato bandito il<br />
negativo 16m/m dal lavoro<br />
professionale, la base delle<br />
lavorazioni è il formato 35m/m.<br />
Nel lontano 1958, a Cinecittà,<br />
venni impegnato dalla M.G.M.<br />
per la realizzazione del "Ben<br />
Hur" (Regista Wyler William, 11<br />
Oscar). Feci parte <strong>della</strong> II Unità<br />
(Regista Marton e Direttore<br />
<strong>della</strong> <strong>Fotografia</strong> Ing. Piero<br />
Portalupi) per la realizzazione<br />
<strong>della</strong> "corsa delle quadrighe".<br />
In America in quel periodo<br />
pullulavano le sale "Drive In"<br />
con schermo di dimensioni triple<br />
rispetto a una normale sala<br />
cinematografica e con la cabina<br />
di proiezione a distanza doppia<br />
<strong>della</strong> sala normale.<br />
La M.G.M., per evitare problemi<br />
d'incisione e di grana, ordinò alla<br />
Kodak un negativo di dimensioni<br />
70m/m, facendo costruire dal<br />
laboratorio di sviluppo e stampa<br />
le macchine per le relative<br />
lavorazioni. Ordinò<br />
contemporaneamente alla<br />
fabbrica di macchine da presa<br />
Mitchell dieci Models da 70 mm.<br />
La M.G.M. si premurò di farmi<br />
esercitare con le suddette<br />
macchine da ripresa (ricoprendo<br />
io, allora, la qualifica di<br />
Ben-Hur (1959) - Quadrighe al Circo Massimo<br />
CLAUDIO RAGONA<br />
assistente operatore) 6 settimane<br />
prima dell'inizio <strong>della</strong><br />
lavorazione.<br />
Contemporaneamente in Italia si<br />
scopriva il formato 2P, che<br />
portava il fotogramma da<br />
quattro a due perforazioni e, con<br />
stampa ottica, ricostruiva<br />
un'immagine compressa per il<br />
Cinemascope a quattro<br />
perforazioni. La stampa ottica<br />
era costosissima, ma la riduzione<br />
del 50% del negativo per le<br />
riprese (costo in contanti) e<br />
l'esclusione del costo del noleggio<br />
<strong>della</strong> lente Cinemascope <strong>della</strong><br />
Fox, rendeva i produttori<br />
soddisfatti.<br />
A mio avviso i vantaggi<br />
economici non erano tali da<br />
sacrificare la qualità<br />
dell'immagine.<br />
I Direttori <strong>della</strong> <strong>Fotografia</strong><br />
cercando di ovviare<br />
all'inconveniente tecnico<br />
dell'incisione dovuto allo<br />
sgranamento dell'immagine,<br />
erano costretti a diaframmare di<br />
più, questo comportava<br />
l'aumento del "parco lampade".<br />
Aumentando il "parco lampade"<br />
aumentavano i "gruppi<br />
elettrogeni" e di conseguenza<br />
aumentavano anche i "tempi di<br />
lavorazione" per la messa in<br />
opera del materiale elettrico. Per<br />
ridurre i "tempi di lavorazione"<br />
si era costretti ad aumentare la<br />
troupe degli elettricisti e le ore di<br />
lavorazione.<br />
L'internegativo che si otteneva<br />
dal sistema 2P, era sempre di<br />
qualità inferiore alla media, le<br />
copie stampate all'estero di una<br />
resa inaccettabile.<br />
Professionalmente, i Direttori<br />
<strong>della</strong> <strong>Fotografia</strong> sono stati<br />
danneggiati pesantemente dal<br />
suddetto sistema.<br />
Parlando d'immagine proiettata,<br />
non voglio essere polemico nel<br />
ricordare cosa si propina nelle<br />
sale cinematografiche ad uno<br />
spettatore che paga ottomila lire.<br />
Vittorio Storaro è stato<br />
esauriente con la sua lettera al<br />
Dr. Bruno in occasione<br />
dell'"Ultimo Imperatore".<br />
Oggi l'immagine viene sfruttata<br />
prevalentemente nel "monitor".<br />
La RAI, a difesa <strong>della</strong> qualità<br />
dell'immagine, aveva istituito un<br />
"ufficio tecnico"; i primi lavori<br />
che si facevano per la RAI erano<br />
controllati da detto ufficio e<br />
molti Direttori <strong>della</strong> <strong>Fotografia</strong><br />
venivano esclusi se non erano<br />
graditi all'ufficio in parola.<br />
Mediante il rigore dell'ufficio<br />
tecnico i film che venivano<br />
mandati in onda non<br />
corrispondevano all'impostazione<br />
fotografica data dal Direttore<br />
<strong>della</strong> <strong>Fotografia</strong>. Dopo insistenti<br />
e ripetute lagnanze dell'<strong>AIC</strong> e<br />
dei Registi, l'Ente Televisivo si è<br />
convinto che l'intervento del<br />
Direttore <strong>della</strong> <strong>Fotografia</strong> nella<br />
lavorazione di trascrizione, col<br />
Telecinema, su nastro magnetico<br />
era opportuna e necessaria. È<br />
bene ricordare che la trascrizione<br />
su nastro porta ad uno<br />
scadimento di qualità, circa del