AIC, 1988 - AIC Associazione Italiana Autori della Fotografia ...
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<strong>AIC</strong><br />
I teatri <strong>della</strong> De Paolis sulla Via<br />
Tiburtina a Roma, hanno<br />
un'origine leggermente anomala.<br />
Nel 1942 infatti era stata<br />
ultimata la costruzione di<br />
quattro grandi capannoni con<br />
una palazzina per uffici,<br />
destinata all'apertura di un alto<br />
forno per la lavorazione<br />
dell'acciaio, ma una Legge<br />
destinava solo il Nord Italia alla<br />
lavorazione pesante del ferro e<br />
dell'acciaio, lasciando il nuovo<br />
impianto senza destinazione.<br />
Interveniva a questo punto<br />
l'Arch. Antonio Valente e<br />
suggeriva la riconversione dei<br />
locali in teatri di posa,<br />
sottoponendo ad Angelo De<br />
Paolis un progetto organico per<br />
tutta la serie di servizi necessari<br />
appunto alla diversa<br />
destinazione. L'idea venne<br />
accettata con entusiasmo e si<br />
arrivò al completamento del<br />
primo nucleo dello stabilimento<br />
cinematografico De Paolis.<br />
Nel 1943 la Società ELICA Film<br />
10 prese in gestione dando inizio<br />
al completamento delle strutture<br />
tecniche necessarie alle riprese<br />
cinematografiche.<br />
Nel Marzo del '44 un<br />
bombardamento portò via tre dei<br />
quattro teatri e la palazzina degli<br />
uffici, lasciando intatta solo la<br />
zona camerini e i laboratori di<br />
scenografia.<br />
Si fermò tutto.<br />
Solo nel '46, con molta buona<br />
volontà e senza molti mezzi si<br />
procedette alla ricostruzione e<br />
nel 1947 nel teatro n° 2 si dette<br />
11 primo giro di manovella di un<br />
film che, per ironica coincidenza,<br />
portava il titolo di «Accidenti<br />
alla guerra».<br />
Ci si attrezzò con autonomia per<br />
macchine da presa, parco<br />
lampade, gruppi elettrogeni,<br />
Plastico del primo stabilimento<br />
Angelo De Paolis<br />
Un teatro<br />
a misura d'uomo<br />
trasporti.<br />
I teatri <strong>della</strong> De Paolis si<br />
avviarono alla loro lunga<br />
carriera: si procedette alla<br />
costruzione del teatro n° 5 che<br />
con le sue dimensioni di m. 103<br />
x 37 diventò il più grande<br />
d'Europa. Quando Florestano<br />
Vancini nel '60 per «La lunga<br />
notte del '43» ricostruì il corso di<br />
Ferrara con le mura del Castello<br />
GIUSEPPE DE PAOLIS<br />
Estense da una parte e la lunga<br />
fila di portici dall'altra il teatro 5<br />
dimostrò la sua capacità di<br />
ospitare scene di stile<br />
Hollywoodiano, anche se la<br />
propria ricettività, i teatri <strong>della</strong><br />
De Paolis l'avevano ampiamente<br />
dimostrata con le costruzioni per<br />
i cosiddetti colossal storici.<br />
Da una combinazione Corti De<br />
Paolis, nacque a Milano, e<br />
precisamente a Cologno<br />
Monzese, il complesso dei teatri<br />
<strong>della</strong> ICET De Paolis (oggi<br />
Canale 5) mentre il complesso di<br />
Roma si arricchì di altri tre<br />
grandi teatri. Siamo a nove, ma<br />
nel '68 un incendio distrusse il<br />
teatro grande che non fu<br />
ricostruito per questioni di Piano<br />
Regolatore, e si riciclò lo spazio<br />
di 4.000 mq. per costruzioni in<br />
esterno.<br />
Oggi i teatri in funzione sono<br />
otto, teatri di posa alla vecchia<br />
maniera è vero. Più volte è stata<br />
avanzata la proposta di<br />
riconvertire uno o più teatri in<br />
studi televisivi, e spesso la<br />
tentazione è stata grande: il<br />
fascino di tecnologie più<br />
avanzate e quindi uno studio ed<br />
una ricerca stimolanti per chi é<br />
nel mestiere da anni, o il voler<br />
essere presenti, nel proprio<br />
campo, in maniera più moderna<br />
ed incisiva, hanno portato spesso<br />
a valutazioni contrastanti.<br />
La necessità di investimenti di<br />
capitali non disponibili —<br />
sovvenzioni e finanziamenti sono<br />
sempre facili per gli altri — ha<br />
pesato notevolmente sulla<br />
decisione di lasciare i teatri di<br />
posa alla primitiva destinazione.<br />
In fondo un buon corredo<br />
tecnico ed elettronico poteva<br />
mutare un qualsiasi locale in<br />
studio televisivo: ma una serie di<br />
teatri capaci per dimensioni e<br />
strutture di ospitare<br />
contemporaneamente diverse<br />
produzioni, con tutti i relativi<br />
servizi e necessità, non é una<br />
cosa che si ritrovi facilmente<br />
sulla piazza. 1*2.000 film (oltre a<br />
pubblicità e lavori televisivi)<br />
girati nei teatri De Paolis in 40<br />
anni sono la dimostrazione che i<br />
teatri, come sono, servono e<br />
serviranno. Perchè c'è poi il<br />
discorso <strong>della</strong> costruzione delle<br />
scene, con tutto quello che di<br />
artistico e di artigianale, di<br />
trovate tecniche e di fantasia<br />
comporta. Con il supporto di<br />
maestranze «allevate» con<br />
pazienza ed amore da persone<br />
innamorate del proprio mestiere.<br />
I risultati in fondo si vedono: i<br />
teatri di posa De Paolis, non<br />
sono certo al massimo <strong>della</strong><br />
perfezione (oh! le care crisi<br />
ricorrenti del cinema italiano)<br />
per motivi soprattutto<br />
economici, ma i rapporti ed i<br />
risultati hanno dimensione<br />
umane e costanti. Per chi ci<br />
lavora ogni giorno e per chi<br />
questo lavoro di ogni giorno<br />
adopera per ottenere una parte<br />
di quel mondo d'immagini nel<br />
quale ancora crede.<br />
The De Paolis Studios, located on the<br />
Via Tiburtina in Rome, started out as<br />
something quite different. In 1942, the<br />
four large sheds and offices that had