AIC, 1988 - AIC Associazione Italiana Autori della Fotografia ...
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154<br />
<strong>AIC</strong><br />
La fotografia subacquea è uno dei<br />
settori, chiamiamoli così, <strong>della</strong><br />
fotografia madre. In essa tutto ciò<br />
che è stato inventato di utile è<br />
merito di fotografi in possesso di<br />
una grande confidenza col mare,<br />
con le sue bellezze, con le sue<br />
insidie.<br />
Tra i pionieri <strong>della</strong> fotografia<br />
subacquea vorrei prima di tutti<br />
ricordare Louis Boutan,<br />
personaggio sotto molti aspetti<br />
fuor del comune. Docente alla<br />
Sorbona presso la facoltà di<br />
scienze, non aveva né il<br />
carattere né l'apetto fisico che in<br />
genere si attribuisce a un<br />
docente universitario.<br />
Grosso, robusto, conosceva il<br />
mondo ed alternava periodi di<br />
studio a tavolino, con quelli di<br />
ricerca all'aria aperta. Siamo<br />
all'incirca nell'anno 1880. Gran<br />
parte dei fotografi usano ancora<br />
il procedimento al collodio<br />
umido, che richiede di stendere<br />
immediatamente prima dello<br />
scatto l'emulsione sensibile sulla<br />
lastra ed usarla mentre è ancora<br />
bagnata. Sistema da escludere<br />
per le foto subacquee.<br />
Boutan invece scelse allora le<br />
emulsioni "secche", da pochi<br />
anni apparse sul mercato. I<br />
problemi da lui incontrati furono<br />
molteplici, ma Boutan cercò di<br />
risolverli (siamo nell'estate del<br />
1893 o '94) anche grazie ai<br />
consigli dei fratelli Lumière. I<br />
primi risultati di Boutan non<br />
furono soddisfacenti. Più tardi,<br />
migliorando sia la custodia che la<br />
macchina fotografica, riuscì ad<br />
ottenere delle ottime fotografie<br />
che ebbero una certa<br />
divulgazione e non poche di esse<br />
vennero pubblicate.<br />
Boutan per ciò va annoverato<br />
senz'altro tra i pionieri <strong>della</strong><br />
fotografia subacquea. Scrisse<br />
anche un libro: "La<br />
Photographie sous marine et le<br />
progrès de la Photographie", che<br />
fu pubblicato nel 1900,<br />
capostipite di tutta una<br />
posteriore letteratura<br />
sull'argomento. Si dedicò anche<br />
ad altre ricerche, sempre in<br />
campo marino, e a lui possiamo<br />
attribuire una relazione sul come<br />
riprodurre perle coltivate, che lo<br />
rese ricco e famoso.<br />
All'inizio di questo secolo i<br />
tentativi di portare la cinepresa<br />
sott'acqua furono molti: alterni i<br />
risultati, ma mai nulla si conseguì<br />
di veramente soddisfacente. I<br />
primi buoni risultati si ottennero<br />
in America, quasi "per caso".<br />
Un uomo di mare, il capitano<br />
L'immagine del mare<br />
LORENZO BATTAGLIA<br />
LA PREMIERE BOITE ETANCHE<br />
«RESPIRANTE» DE BOUTAN EN<br />
1 8 9 3.<br />
1 Déclenchement des plaques. 2 Détective<br />
9x12. 3 Déclencheur. 4 Hublot. 5 Joint de<br />
caoutchouc. 6 Ballon de compensation en<br />
caoutchouc.<br />
"Azzurro Quotidiano" di G. Lo renio Battaglia<br />
Williamson, aveva costruito<br />
un'imbarcazione da recupero che<br />
consentiva il lavoro del<br />
palombaro in modo assai più<br />
economico. Sotto la chiglia <strong>della</strong><br />
sua barca, il capitano aveva fatto<br />
applicare un ampio tubo<br />
flessibile, in fondo al quale si<br />
trovava una camera stagna. Un<br />
sistema di pinze, controllate<br />
dall'imbarcazione, eseguiva i<br />
lavori esterni. La cabina di<br />
osservazione era così situata a<br />
dieci metri sotto la superficie, ma<br />
all'interno di essa la pressione<br />
era quasi normale.<br />
Williamson aveva un figlio, Jack,<br />
disegnatore presso il giornale<br />
<strong>della</strong> città, il "Virginian Pilot".<br />
Costui, sceso un giorno nella<br />
cabina subacquea, rimase stupito<br />
dall'atmosfera irreale del fondo<br />
marino che lo circondava. Il<br />
ragazzo non ci pensò due volte:<br />
corse ad affittare una cinepresa<br />
ed eseguì un ottimo filmato. Da<br />
questo fatto ebbe origine una<br />
serie di film commerciali, il più<br />
noto dei quali è senz'altro<br />
"Ventimila leghe sotto i mari".<br />
Intorno agli anni 1925/1930 non<br />
esistevano ancora maschere,<br />
pinne subacquee, ecc. e Hans<br />
Hass, uno dei primi fotografi ed<br />
operatori subacquei moderni,<br />
ignorava "il piccolo grande<br />
segreto" <strong>della</strong> compensazione,<br />
tanto da lasciar scritto in uno dei<br />
suoi libri che "mai l'uomo potrà<br />
scendere sotto i quindici metri".<br />
Va tuttavia sottolineato che il<br />
progresso <strong>della</strong> fotografia<br />
subacquea è strettamente legato<br />
a quello parallelo delle<br />
attrezzature e delle tecniche<br />
d'immersione. Le maschere<br />
moderne e le pinne, che si<br />
possono acquistare con poche<br />
migliaia di lire anche presso i<br />
grandi magazzini, sono nate<br />
intorno al 1938 da un gruppo di<br />
entusiasti francesi. Le Prieur,<br />
Dumas, Tailliaz, Cousteau, cui<br />
ultimo va anche attribuita<br />
l'invenzione del respiratore ad<br />
aria, che eroga, a qualsiasi<br />
profondità, aria alla giusta<br />
pressione per la respirazione, solo<br />
succhiando sul boccaglio l'aria<br />
arriva. Su questo criterio si<br />
basano i moderni respiratori.<br />
Nella storia delle riprese<br />
subacquee l'importanza di<br />
Jacques Yves Cousteau è<br />
enorme. I suoi film hanno un<br />
grande fascino e riescono a<br />
richiamare migliaia di spettatori.<br />
In Italia, due sono i maggiori<br />
cineasti subacquei: Bruno<br />
Vailati, coraggioso e amante