AIC, 1988 - AIC Associazione Italiana Autori della Fotografia ...
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<strong>AIC</strong><br />
Ancora oggi se ci capita di<br />
vedere brani di vecchi film, ci<br />
viene fatto di sorridere per il<br />
modo, se vogliamo, ingenuo e<br />
semplice di come sono stati<br />
girati. Nello stesso tempo<br />
rimaniamo stupiti se si pensa a<br />
quando e con quali mezzi essi<br />
furono realizzati, e a come ci<br />
sembrano lontani quei tempi.<br />
Eppure se si riflette un momento<br />
ci si rende subito conto che nel<br />
contesto <strong>della</strong> storia del cinema<br />
stiamo sorridendo di cose filmate<br />
soltanto ieri.<br />
Una volta tutto ciò che si<br />
proiettava in una sala faceva<br />
sensazione, era affascinante, oggi<br />
10 spettatore è molto più<br />
smaliziato, ha visto di tutto, è<br />
ogni giorno più esigente, e<br />
diventa sempre più difficile<br />
accontentarlo, creare in lui<br />
nuove emozioni. Per questo si<br />
ricorre a tutti i trucchi del<br />
mestiere per ottenere il<br />
desiderato successo.<br />
Per questo la tecnica continua<br />
ad affinarsi, l'immagine è sempre<br />
più fedele alla realtà, sempre più<br />
spettacolare, i colori seempre più<br />
nitidi, il sonoro avvolge<br />
completamente lo spettatore.<br />
Dall'inizio <strong>della</strong> storia del cinema<br />
a oggi, tre sono stati i punti<br />
chiave attorno ai quali si è<br />
sviluppata tutta la moderna<br />
cinematografia: luce, pellicola,<br />
macchina da presa.<br />
Per circa un secolo inventori di<br />
tutta Europa hanno<br />
sperimentato e inventato le cose<br />
più strane e ingegnose con un<br />
solo e unico scopo, riprodurre<br />
come nella vita, prima le<br />
immagini fisse, e poi le stesse in<br />
movimento.<br />
l'omini come Faraday con la sua<br />
ruota, Plateau e Stampfer con lo<br />
stroboscopio, Louis Daguerre con<br />
11 diorama e tanti altri, come<br />
Niepce, Fox Talbot, ecc.,<br />
permisero alla fine del XIX secolo<br />
Prima a Edison e poi a Lumière<br />
di perfezionare la tecnica del<br />
cinema sia come ripresa che<br />
come proiezione di cose in<br />
movimento.<br />
Ma una scoperta fondamentale<br />
allo sviluppo <strong>della</strong> cinematografia<br />
•u lo studio <strong>della</strong> persistenza<br />
retinica (e cioè che<br />
'occhio-cervello trattiene<br />
' immagine di un oggetto per<br />
alcune frazioni di secondo anche<br />
quando questa non si vede più),<br />
«sa aprì la strada all'idea delle<br />
immagini che si susseguono in<br />
movimento senza far notare<br />
' attimo di oscuramento tra l'una<br />
Mezzi tecnici e sviluppo<br />
del cinematografo<br />
Riccardo Grassetti sul set di "Zombi 3"<br />
e l'altra.<br />
La prima vera macchina<br />
cinematografica fu presentata da<br />
Louis Lumière, il 28 dicembre<br />
1895, con il nome di<br />
cinematogràphe. Si trattava <strong>della</strong><br />
prima cinepresa e del primo<br />
proiettore con avanzamento a<br />
griffa <strong>della</strong> pellicola.<br />
Da quel momento la strada che<br />
porta a noi fu aperta<br />
definitivamente.<br />
In tutta Europa e in America si<br />
fecero migliaia e migliaia di<br />
filmati, tutti come curiosità<br />
scientifica, e dovuti solo<br />
all'interesse per la novità, fino a<br />
quando un illusionista di nome<br />
Méliès non inziò ad usare il<br />
nuovo mezzo espressivo con<br />
propositi artistici, filmando in<br />
varie inquadrature e non in una<br />
sola come si era fatto prima.<br />
RICCARDO GRASSETTI<br />
Méliès realizzò trucchi e<br />
sovraimpressioni in innumerevoli<br />
film anche a colori dipinti a<br />
mano, fotogramma per<br />
fotogramma. I suoi soggetti,<br />
come il "Viaggio sulla luna" e<br />
"L'incoronazione di re Edoardo<br />
VII" sono passati alla storia per<br />
la loro bellezza e modernità.<br />
Pietre miliari nella storia del<br />
cinema sono quindi "L'assalto al<br />
treno" e "La vita di un pompiere<br />
americano" diretti e fotografati<br />
da Edwin Porter. Con essi iniziò<br />
il nostro secolo. Passando<br />
attraverso autori come Griffith,<br />
Mack Sennett, Charles Chaplin,<br />
Pudovkin e Ejsenstein e Pastrone<br />
si arriva all'avvento del sonoro<br />
con lo storico film "Il cantante<br />
di jazz".<br />
Se si va ad analizzare le opere di<br />
quel tempo vediamo che, oltre<br />
ad essere delle scoperte<br />
scientifiche, esse rappresentano<br />
grandi evoluzioni tecniche,<br />
trovate artigianali dovute<br />
all'ingegno dell'uomo impegnato<br />
in questo lavoro senza una<br />
norma prestabilita, dove tutto è<br />
invenzione; dove la fantasia si<br />
mescola alla realtà. Ancora oggi,<br />
quando si sono toccate punte di<br />
perfezione tecnologica notevoli,<br />
si sente dire che senza i chiodi, il<br />
filo di ferro e le zeppe, il cinema<br />
non si potrebbe né si sarebbe<br />
potuto fare. Non sarebbe »<br />
cresciuto e diventato grande<br />
com'è.<br />
Sono arrivato alla convinzione<br />
che nel cinema tutto sia<br />
realizzabile. Il potenziale di<br />
ingegno umano è immenso, e<br />
finché ci sarà l'uomo a regolare<br />
questo gioco, lo sviluppo <strong>della</strong><br />
tecnica cinematografica non<br />
avrà limiti.<br />
Da quando si giravano i primi<br />
film a 16 fotogrammi con la<br />
manovella, anziché a 24<br />
fotogrammi come oggi, il cinema<br />
ha fatto passi da gigante, ci sono<br />
state tante grandi e piccole<br />
innovazioni, trovate,<br />
trasformazioni che, messe<br />
assieme, si sono fuse in una<br />
unica grande cosa capace di<br />
trasformare la piccola impresa<br />
artigiana <strong>della</strong> cinematografia in<br />
una grande industria con un tale<br />
movimento di capitali che poche<br />
industrie possono vantare.<br />
L'attrezzatura è cambiata<br />
moltissimo, come si è evoluto<br />
tutto ciò che gravita attorno al<br />
cinema.<br />
Dalle macchine a manovella si<br />
sono costruite apparecchiature<br />
da ripresa perfette sotto tutti i<br />
punti di vista. Macchine dotate<br />
di multiquarz, con meccanica<br />
precisa al millesimo di<br />
millimetro, fatte di acciai speciali<br />
e di leghe sempre più leggere e<br />
resistenti. Ottiche che danno<br />
immagini nitide, incise o<br />
morbide, a seconda del desiderio<br />
del direttore <strong>della</strong> fotografia.<br />
Macchine con otturatore<br />
variabile e in grado di cambiare<br />
velocità durante la ripresa e di<br />
modificare meccanicamente<br />
l'apertura del diaframma,<br />
macchine silenziosissime per le<br />
riprese con il dialogo in diretta, e<br />
con moltissimi altri pregi per cui<br />
oggi si può veramente dire di<br />
essere vicini alla perfezione.<br />
Tutto senza rallentare la ricerca<br />
tecnologica, sempre protesa<br />
verso nuove migliorìe.<br />
Lo stesso discorso vale per gli