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Atlante della biodiversità 2002 - Eventi.Parcoticino.It - Parco del Ticino

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242 ATLANTE DELLA BIODIVERSITÀ NEL PARCO TICINO<br />

ODONATI<br />

ELENCO<br />

017.001 Anax imperator Leach, 1815<br />

Specie diffusa e comune in pianura, ma in netto calo negli ultimi anni. Lo sviluppo avviene in acque ferme: stagni,<br />

lanche, laghi, anche artificiali, come cave, serbatoi, invasi. Occasionalmente frequenta anche acque debolmente correnti<br />

Il periodo di volo è lungo e va da maggio a settembre inoltrato. I maschi sono dotati di spiccato territorialismo e<br />

difendono con vigore il proprio territorio dall’intrusione di altri individui.<br />

017.002 Anax parthenope (Sélys, 1839)<br />

Assai meno frequente e comune <strong>del</strong> congenere A. imperator, frequenta i medesimi ambienti di acque ferme, come<br />

paludi, stagni, laghi. È un volatore molto potente e può allontanarsi parecchio dai luoghi d’origine. Il maschio, a differenza<br />

<strong>del</strong>le altre specie di Aeshnidae europei, accompagna la femmina e la sorregge durante l’ovideposizione (comportamento<br />

analogo si ritrova solo in A. affinis).<br />

018.001 Hemianax ephippiger (Burmeister, 1839<br />

Specie di origine afrotropicale, che da alcuni anni viene segnalata in <strong>It</strong>alia, a seguito <strong>del</strong>le correnti migratorie che la<br />

portano fino all’Europa settentrionale. È accertato che si riproduce anche alle nostre latitudini, ma per il momento non<br />

vi è certezza che abbia dato luogo a popolazioni stabili. La sua presenza all’interno <strong>del</strong> territorio <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> è stata<br />

osservata con una certa regolarità a partire dalla fine degli anni ottanta, in parecchie località nei dintorni di Pavia, e<br />

nella Lomellina, particolarmente nella zona di Gambolò. Nel luglio <strong>del</strong> 2001 l’amico dott. Antonio De Martino mi ha<br />

donato una femmina freschissima, penetrata nella sua abitazione situata a Pavia lungo il <strong>Ticino</strong>. Questa specie è nota<br />

per le sue periodiche invasioni anche nei centri abitati. Personalmente ho assistito a questo fenomeno avvenuto nell’estate<br />

<strong>del</strong> 1989 alla periferia di Torino.<br />

Dotati di volo possente, gli adulti sono in grado di percorrere migliaia di chilometri e passano gran parte <strong><strong>del</strong>la</strong> giornata<br />

a cacciare altri insetti, come fanno le Aeshna o gli Anax. Si posano frequentemente tra le erbe alte e poi ripartono<br />

velocissimi con volo quasi verticale, non appena disturbati. Il periodo di attività osservato va da giugno ad agosto.<br />

Famiglia Gomphidae<br />

019.001 Gomphus flavipes (Charpentier, 1825)<br />

Si tratta di una <strong>del</strong>le specie di maggior interesse e rarità, la cui presenza è stata accertata nel territorio <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>. Le<br />

prime segnalazioni di una <strong>del</strong>le poche colonie stabili italiane si riferiscono al Naviglio Langosco, in provincia di Pavia,<br />

che è risultato essere il principale centro di irraggiamento. Negli ultimi due anni ho osservato parecchi esemplari lungo<br />

le sponde <strong>del</strong> Po in prossimità di Mezzanino (PV) ed in canali di irrigazione nei dintorni di Gropello Cairoli (PV). Sembra<br />

che il periodo di sfarfallamento <strong><strong>del</strong>la</strong> specie si sia spostato nella tarda estate, dal momento che gli individui osservati<br />

verso la metà di settembre erano ancora in perfette condizioni.<br />

È considerata specie minacciata ed è di non facile individuazione, per le sue abitudini assai elusive. Alcune notizie sulla<br />

biologia sono riportate in BALESTRAZZI - BUCCIARELLI (1977) e BALESTRAZZI - BUCCIARELLI (1979).<br />

019.003 Gomphus vulgatissimus (Linnaeus, 1758)<br />

Specie ritenuta “ vulnerabile” per la rarefazione avvenuta in gran parte <strong>del</strong> suo areale di distribuzione. La sua presenza,<br />

anche se assai meno frequente <strong>del</strong> passato, è tuttora accertata per tutto il territorio <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>. Lo sviluppo avviene<br />

preferibilmente in acque correnti di canali, fiumi, fontanili ; gli adulti compaiono assai precocemente in aprile e restano<br />

in attività fino all’inizio <strong>del</strong>l’estate.<br />

021.001 Ophiogomphus cecilia (Fourcroy, 1825) (=serpentinus Charpentier, 1825)<br />

Specie di notevole interesse faunistico, nota con certezza di poche località italiane. Una <strong>del</strong>le prime colonie permanenti<br />

è stata censita nello stesso biotopo già citato per G. flavipes, (BALESTRAZZI - BUCCIARELLI 1979), il canale artificiale Naviglio<br />

Langosco in provincia di Pavia, La consistenza <strong><strong>del</strong>la</strong> popolazione, che all’epoca <strong>del</strong> rinvenimento era assai rigogliosa, ha<br />

subito negli ultimi anni una certa rarefazione, probabilmente a causa <strong>del</strong> peggioramento <strong><strong>del</strong>la</strong> qualità <strong>del</strong>le acque e per i<br />

cambiamenti ambientali intervenuti nella zona. La presenza <strong><strong>del</strong>la</strong> specie è comunque tuttora accertata anche in altre<br />

località <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> in provincia di Pavia. Lo status è di specie minacciata..<br />

022.001 Onychogomphus forcipatus unguiculatus (Van der Linden, 1820)<br />

Fino a non molti anni fa era considerata come specie frequente e comune, attualmente la sua comparsa è divenuta<br />

sporadica, tanto da essere, almeno nel territorio <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>, più rara di quella <strong>del</strong> congenere O. uncatus, Lo sviluppo<br />

avviene principalmente in corsi d’acqua corrente, come canali, ruscelli, torrenti od anche in lanche di fiumi. Il periodo<br />

di attività va da giugno ad agosto. Gli adulti sono termofili e stanno a lungo posati al sole, su ciottoli o su arbusti<br />

secchi.<br />

Onychogomphus uncatus (Charpentier, 1840)<br />

Specie generalmente non comune e molto localizzata , nota di poche stazioni situate nella parte occidentale <strong>del</strong> <strong>Parco</strong><br />

(dintorni di S. Martino sul <strong>Ticino</strong> (MI) e Molino d’Isella (PV). Negli ultimi anni la sua consistenza sembra però aumentata.<br />

Le abitudini sono assai simili a quelle <strong><strong>del</strong>la</strong> specie precedente, con cui talvolta convive. Il periodo di attività va da<br />

giugno ad agosto.

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