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Atlante della biodiversità 2002 - Eventi.Parcoticino.It - Parco del Ticino

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ATLANTE DELLA BIODIVERSITÀ NEL PARCO TICINO<br />

LICHENI<br />

INTRODUZIONE<br />

INTRODUZIONE<br />

Nel corso <strong>del</strong>l’anno 2000 è iniziato il censimento dei licheni finalizzato all’aggiornamento <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

lista floristica presente nell’<strong>Atlante</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> Biodiversità <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong> edito nell’anno 1999.<br />

Sono state scelte aree campione con la collaborazione <strong>del</strong> Direttore <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> (dr. Dario Furlanetto);<br />

i ricercatori coinvolti (dr. Guido Brusa, dr.sse Daniela Chiappetta, Cristina Delucchi, Manuela Garavani<br />

e Valentina <strong>Parco</strong>) hanno lavorato con il coordinamento e la consulenza scientifica di una<br />

docente di Botanica (prof.ssa Mariagrazia Valcuvia Passadore) <strong>del</strong>l’Università degli Studi di Pavia.<br />

Esemplari di licheni sono stati osservati su diversi tipi di substrato: alberi, terra, roccia, ciottoli<br />

e manufatti litici (muretti, mattoni ecc.).<br />

In totale, in questo studio, sono stati identificati 127 taxa lichenici: 58 corticicoli, 4 terricoli, 41<br />

rupicoli (16 di substrati naturali, 25 di manufatti), 24 reperiti su più tipi di substrato.<br />

Per quanto riguarda le forme dei talli si è evidenziato che più <strong><strong>del</strong>la</strong> metà dei licheni osservati<br />

sono crostosi, un terzo circa sono fogliosi, i rimanenti sono fruticosi.<br />

Durante la ricerca sono state censite 9 specie nuove per Lombardia e Piemonte, regioni in cui è<br />

compreso il <strong>Parco</strong>, 10 non ancora segnalate per il Piemonte e 3 non reperite finora in Lombardia.<br />

Tra le specie nuove è compreso Thelocarpon robustum Eitn. la cui presenza in <strong>It</strong>alia non è stata<br />

finora accertata. Tra quelle già note in bibliografia si ricordano Stereocaulon pileatum Ach., specie<br />

pioniera rara di zone alpine (NIMIS 1999) e già riscontrata nel passato sulla sponda svizzera <strong>del</strong><br />

Lago Maggiore (AMMAN 1971) e Verrucaria hydrela Ach. che vive su rocce periodicamente sommerse<br />

ed è piuttosto rara in territorio italiano (NIMIS 1999).<br />

In base alla loro frequenza in <strong>It</strong>alia, il 20% circa <strong>del</strong>le specie riscontrate nel <strong>Parco</strong>, secondo i<br />

dati di letteratura, risultano rare sul territorio nazionale; 3 specie, inoltre, sono riportate nella<br />

Lista Rossa dei Licheni d’<strong>It</strong>alia (Nimis, 1992): Parmelia subargentifera Nyl. e Phaeophyscia chloantha<br />

(Ach.) Moberg sono considerate vulnerabili (V), Opegrapha vermicellifera (Kunze) J. R.<br />

Laundon è indicata in via di estinzione (E).<br />

Si è evidenziato che la flora <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> è costituita per la maggior parte da specie tipiche <strong>del</strong>le<br />

regioni temperate che, in ambito europeo, sono distribuite prevalentemente nelle zone centromeridionali.<br />

Considerando le esigenze ecologiche dei licheni, osservati sui diversi tipi di substrato, sono<br />

emerse alcune differenze: quelli dei manufatti, in particolare, si discostano dagli altri, in quanto<br />

prediligono substrati tendenzialmente più basici, più aridi e più esposti alle radiazioni solari.<br />

Lo studio effettuato in alcune aree <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> ha permesso di:<br />

avere un’indicazione sulla consistenza numerica <strong><strong>del</strong>la</strong> flora lichenica;<br />

individuare specie nuove e/o interessanti;<br />

ottenere un quadro aggiornato sulla distribuzione in Europa <strong>del</strong>le specie reperite;<br />

ricavare una panoramica <strong>del</strong>le condizioni ambientali in cui crescono.<br />

Confrontando i risultati di questo studio con quanto segnalato in bibliografia per le varie regioni<br />

d’<strong>It</strong>alia si è evidenziato che le aree indagate <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> sono tra le zone italiane meglio conosciute dal<br />

punto di vista lichenologico. La Valle <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong> presenta, pertanto, una notevole <strong>biodiversità</strong> lichenica,<br />

in quanto ospita una flora ricca per numero di specie e interessante per diversi aspetti.<br />

Negli anni 1994 (CASARINI ET AL. 1995) e 1999 (AA. VV. 2000) i licheni epifiti sono stati utilizzati in<br />

studi di biomonitoraggio per valutare la qualità <strong>del</strong>l’aria <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>. Il confronto dei risultati di tali<br />

ricerche con quanto è emerso nella presente indagine consente di fare ulteriori considerazioni:<br />

in alcune aree, risultate compromesse negli studi precedenti, si è evidenziata scarsità di<br />

licheni sui vari tipi di substrato;<br />

la parte meridionale <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> si è confermata piuttosto omogenea con un numero ridotto di<br />

specie;<br />

la zona settentrionale è risultata la più interessante e la più ricca dal punto di vista floristico:<br />

proprio in questa parte sono state rinvenute le specie più rare.<br />

In questo lavoro sono segnalate sia le specie licheniche elencate nel precedente volume relativo<br />

alla <strong>biodiversità</strong> <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> <strong>Ticino</strong> (ROELLA 1999 – vedi tabella 1), sia quelle nuove, oggetto di questo<br />

aggiornamento (vedi tabella 2).<br />

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