Tariffe e ricavi da traffico nelle aziende del trasporto pubblico locale
Tariffe e ricavi da traffico nelle aziende del trasporto pubblico locale
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INTRODUZIONE<br />
Introduzione<br />
L’Accordo <strong>del</strong> Luglio 1993, meglio noto come accordo sul costo <strong>del</strong> lavoro, è ricor<strong>da</strong>to<br />
soprattutto per i cambiamenti sostanziali che ha determinato nel sistema di relazioni industriali<br />
e di contrattazione collettiva. Ma quell’Accordo riguardò altre materie, che non sempre<br />
vengono ricor<strong>da</strong>te, come meriterebbero. In particolare il paragrafo 5° parla di politica<br />
<strong>del</strong>le tariffe. In esso si sosteneva fra l’altro che il Governo si impegnava a “perseguire una<br />
politica tariffaria per i pubblici esercizi coerente con l’obiettivo <strong>del</strong>l’inflazione”. Dall’altra<br />
parte ricor<strong>da</strong>va la necessità di “stimolare ampi recuperi di produttività e raccor<strong>da</strong>re più<br />
direttamente il livello <strong>del</strong>le tariffe ai costi effettivi <strong>del</strong> servizio, garantendo altresì adeguati<br />
margini di autofinanziamento in grado di favorire la realizzazione degli interventi necessari.<br />
In questo quadro, appare altrettanto importante prevedere – continua il testo <strong>del</strong>l’Accordo-<br />
una graduale correzione <strong>del</strong>le tariffe vigenti, per avvicinarle a quelle in vigore nei maggiori<br />
Paesi Europei”.<br />
Quando ci si interroga se l’Accordo <strong>del</strong> luglio 1993 abbia funzionato o meno, ci si riferisce<br />
in genere alla parte che riguar<strong>da</strong> i salari, l’inflazione, la stabilità monetaria e finanziaria<br />
<strong>del</strong> Paese. La parte rimanente <strong>del</strong>l’Accordo viene di rado ricor<strong>da</strong>ta, quasi si trattasse di<br />
aspetti di importanza molto minore.<br />
Di fatto essi sono di minore importanza, ma non tale <strong>da</strong> essere trascurati, come di fatto è<br />
successo.<br />
In questa sede interessa proprio esplorare quegli aspetti riguar<strong>da</strong>nti le tariffe e verificare a<br />
più di dieci anni di distanza se le tariffe e in particolare quelle <strong>del</strong> <strong>trasporto</strong> <strong>pubblico</strong> <strong>locale</strong><br />
siano state utilizzate prevalentemente se non unicamente come strumento per contenere<br />
l’inflazione. Oppure siano state utilizzate per sostenere i <strong>ricavi</strong> <strong>del</strong>le <strong>aziende</strong> e siano state<br />
allineate a quelle degli altri Paesi Europei. Su quest’ultimo punto la risposta esiste già. Le<br />
tariffe <strong>del</strong> <strong>trasporto</strong> <strong>pubblico</strong> <strong>locale</strong> sono ancora molto minori <strong>del</strong>la media europea come<br />
alcuni studi e gli stessi <strong>da</strong>ti divulgati <strong>da</strong> ASSTRA, dimostrano chiaramente. E’ invece meno<br />
evidente l’altra questione e cioè la misura in cui le tariffe abbiano “sofferto” in questi anni,<br />
arrancando a fatica dietro l’an<strong>da</strong>mento <strong>del</strong> livello generale dei prezzi. Non vi è dubbio infatti<br />
che i costi <strong>del</strong>le <strong>aziende</strong> e in particolare il costo <strong>del</strong> lavoro, che rappresenta la componente<br />
di gran lunga maggioritaria <strong>del</strong> costo totale <strong>del</strong>le <strong>aziende</strong> di <strong>trasporto</strong> urbano, siano<br />
cresciuti in questi anni più o meno in linea con l’inflazione generale. Il costo <strong>del</strong> lavoro lo ha<br />
fatto proprio grazie a quell’accordo <strong>del</strong> 1993. Altri costi, come ad esempio i carburanti sono<br />
cresciuti persino di più. E’ evidente che di fronte a costi di fatto indicizzati, se le tariffe non<br />
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