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Tariffe e ricavi da traffico nelle aziende del trasporto pubblico locale

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CONCLUSIONI<br />

Conclusioni<br />

Scopo <strong>del</strong> presente lavoro era innanzitutto di verificare se le tariffe <strong>del</strong> <strong>trasporto</strong> <strong>pubblico</strong><br />

urbano sono aumentate poco o tanto, in questi ultimi anni. Il poco o il tanto è stato riferito<br />

essenzialmente all’aumento generale dei prezzi e cioè al tasso di inflazione <strong>del</strong>lo stesso periodo<br />

considerato. E’ opinione diffusa tra gli operatori, infatti, che le tariffe siano state aumentate<br />

poco e che di fatto siano state utilizzate per contenere l’inflazione anziché a<strong>da</strong>ttarsi ad essa.<br />

Da qui sarebbero scaturiti i problemi di bilancio <strong>del</strong>le <strong>aziende</strong> e anche le loro difficoltà<br />

a rinnovare i contratti di lavoro i quali, quasi sempre, conducono ad una indicizzazione<br />

(di fatto anche se non automatica) <strong>del</strong> costo <strong>del</strong> lavoro all’inflazione (come previsto nell’<br />

Accordo <strong>del</strong> 1993). La secon<strong>da</strong> questione affrontata è stata di verificare le conseguenze che<br />

sarebbero state provocate <strong>da</strong> una politica <strong>del</strong>le <strong>aziende</strong> di <strong>trasporto</strong> tendente a mantenere le<br />

tariffe maggiormente in linea con l’inflazione generale. Cosa avrebbero provocato? Avrebbe<br />

costituito una alternativa migliore ?<br />

Gran parte <strong>del</strong> presente lavoro è stato dedicato al primo problema, cioè a verificare se le<br />

tariffe siano aumentate effettivamente meno <strong>del</strong> tasso generale di inflazione. I risultati<br />

raggiunti nel corso <strong>del</strong>l’analisi non possono essere considerati come definitivi. Infatti essi si<br />

basano su un complesso di informazioni che non può considerarsi completo. In particolare<br />

non si dispone <strong>del</strong>le tariffe che vengono rilevate <strong>da</strong>ll’ISTAT, città per città. Per ragioni di<br />

riservatezza l’Istituto Centrale di Statistica non rende disponibili i <strong>da</strong>ti elementari sui prezzi<br />

dei singoli prodotti e servizi rilevati <strong>da</strong>i Comuni. Senza questo tipo di informazione, è stato<br />

impossibile effettuare un confronto puntuale fra gli indici ISTAT e gli indici costruiti con le<br />

tariffe che l’ASSTRA raccoglie presso il proprio campione di <strong>aziende</strong>. Il confronto puntuale<br />

sarebbe peraltro necessario, <strong>da</strong>l momento che i due indici, quello ISTAT e quello ASSTRA<br />

conducono a risultati sostanzialmente diversi. Stando agli indici ISTAT le tariffe <strong>del</strong> TPL<br />

sono aumentate alla pari <strong>del</strong>l’indice generale dei prezzi al consumo e sono riuscite anche a<br />

trasferire sugli utilizzatori <strong>del</strong> servizio l’onere aggiuntivo <strong>del</strong> 10 per cento <strong>del</strong>l’IVA che fu<br />

gravato sulle <strong>aziende</strong> nel corso <strong>del</strong> 1997. Secondo i <strong>da</strong>ti sulle tariffe raccolte <strong>da</strong>ll’ASSTRA,<br />

invece, tutto questo non si è verificato: le tariffe sarebbero aumentate molto poco e le <strong>aziende</strong><br />

non sarebbero riuscite nemmeno a trasferire il 10 per cento <strong>del</strong>l’IVA introdotto a sette anni<br />

fa.<br />

Di fronte a questi risultati contrastanti, un aiuto è venuto <strong>da</strong> un’altra fonte di <strong>da</strong>ti statistici, i<br />

bilanci <strong>del</strong>le <strong>aziende</strong> di <strong>trasporto</strong>. ASSTRA raccoglie questi <strong>da</strong>ti, li elabora e li confronta con<br />

un altro <strong>da</strong>to estremamente interessante e cioè il numero di passeggeri trasportati <strong>da</strong> ciascuna<br />

azien<strong>da</strong> di <strong>trasporto</strong> nel corso di un anno. E’ così possibile costruire <strong>da</strong>ti statistici, annuali<br />

sui <strong>ricavi</strong> per passeggero, azien<strong>da</strong> per azien<strong>da</strong>. Questo <strong>da</strong>to, ancor più <strong>del</strong>le tariffe rilevate<br />

<strong>da</strong>ll’ISTAT o <strong>da</strong>ll’ASSTRA che fanno pur sempre riferimento ad alcune e a non tutte le<br />

tipologie di tariffe praticate <strong>da</strong>lle <strong>aziende</strong>, rappresenta il tipo di informazione necessario per<br />

la presente analisi. Infatti esso ci dice quale politica <strong>del</strong>le tariffe, nel loro complesso, è stata<br />

mediamente messa in atto <strong>da</strong>lle <strong>aziende</strong> e di come si è mosso il ricavo per utente il quale, a<br />

sua volta, fornisce una precisa misurazione <strong>del</strong> prezzo unitario praticato <strong>da</strong>lle <strong>aziende</strong>.<br />

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